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Appuntamenti (142)

NO ALLA VENDITA DELLE CASE POPOLARI !!!

Negli ultimi mesi le case popolari in Italia sono al centro di una fortissima polemica massmediatica : da un lato si attaccano gli occupanti abusivi di case popolari a Milano, dall’altra parte partiti e gruppuscoli politici reazionari e xenofobi come la lega e casapound continuano a sostenere il diritto di precedenza degli italiani nelle assegnazioni delle case popolari.
Ma sono questi realmente i problemi che vivono gli abitanti delle case popolari?
A Parma non esistono case popolari occupate abusivamente e questo per una precisa scelta del movimento di lotta per la casa di Parma che ha da sempre preferito ricorrere all’occupazione dei tanti alloggi e palazzi privati vuoti (ce ne sono a migliaia) piuttosto che occupare case popolari non abitate e si è sempre preferito far pressione su Comune e Acer affinchè ristrutturasse ed assegnasse piuttosto che occupare mettendo in contrasto gli occupanti con i possibili assegnatari. A Milano la cosa è molto diversa perché gli appartamenti vuoti sia nuovi che in attesa di ristrutturazione sono più di 10.000 ed è assurdo che l’Aler (ente gestore) non provveda alle assegnazioni di fronte a un’emergenza così devastante e a migliaia e migliaia di domande di case popolari inevase e quindi riteniamo giusto che tante famiglie ricorrano all’occupazione di alloggi Aler sfitti per sopravvivere.
Per quel che riguarda la precedenza agli italiani nelle assegnazioni c’è da dire che almeno a Parma le domande di italiani per le case popolari non sono tantissime e che alcuni criteri e normative per l’assegnazione agevolano già gli italiani e coloro che risiedono da tanto tempo nel territorio.
Poi riteniamo che sia più che legittimo che le case siano date a chi ne ha bisogno, trovandosi in situazione di difficoltà economica e sociale tale per cui la mancanza di casa rischia di mettere a repentaglio la vita e la salute di donne uomini e bambini.
I veri problemi legati alle case popolari sono in realtà ben altri e ben lo sanno coloro che vi abitano: innanzitutto per le case popolari non ci sono più investimenti né per farne di nuove né per ristrutturare quelle esistenti. Un altro grande rischio però è in arrivo per gli assegnatari:
la Conferenza Stato-Regioni, infatti, si appresta probabilmente alla prima data utile, ad approvare un decreto attuativo emanato il 27 agosto dal ministero delle Infrastrutture che disciplina la MESSA IN VENDITA delle case popolari ex Iacp: gli immobili andranno valutati “al valore di mercato” e messi all’asta a cominciare da quei palazzi in cui la proprietà pubblica è inferiore al 50 %.
L’unica facilitazione per gli inquilini, se così si può dire, è che avranno diritto di prelazione cioè potranno comprare l’alloggio dove vivono pagandolo però al prezzo di mercato. Se per le aste si muoveranno grandi gruppi immobiliari e speculatori avremo poi come esito una ulteriore massiccia privatizzazione e la perdita del controllo pubblico su quel poco di edilizia pubblica che esiste in italia, (siamo ultimi in Europa insieme a Spagna e Grecia).
Il decreto attuativo che consentirà agli enti locali le vendite dell’ERP deriva dal cosiddetto Piano Casa del Governo Renzi poi convertito in legge, decreto che da un lato con l’articolo 5 colpisce duramente coloro che occupano per necessità case vuote privando gli occupanti della utenze e negando la residenza, dall’altro lato non interviene se non con vaghe promesse per i finanziamenti all’ERP mentre procede molto velocemente per la messa in vendita degli alloggi ex IACP.
Si tratta di un attacco in grande stile contro le fasce più povere della società. Attacco che viene completato dalla propaganda di regime che nei talk show e notiziari indica negli occupanti e negli immigrati il problema. Il problema vero è dato da chi lascia le case vuote a marcire e mette addirittura in vendita le case popolari!!!.
Va detto che le regioni (cui spetta la competenza sulle politiche per la casa) possono rifiutarsi di applicare la vendita dell’ERP – il Friuli Venezia Giulia, ad esempio, ha già fatto sapere che non lo farà –, ma il dato resta: il decreto che consente di vendere “al valore di mercato” i circa 770 mila alloggi di edilizia popolare arriva proprio mentre i nuovi tagli ai trasferimenti costringono regioni e comuni a recuperare risorse in ogni modo. Il gran clamore sulle case popolari per esempio agevolerà la vendita delle case popolari a Milano aggravando una situazione già disperata.
I fondi introitati dagli enti pubblici per la vendita dovrebbero servire per costruire altri alloggi popolari e per fare le manutenzioni ma è più che evidente che per costruire un alloggio nuovo non basta la vendita di un alloggio vecchio. Poi c’è da considerare che gli inquilini con diritto di prelazione che rifiuteranno o non potranno acquistare l’alloggio in cui vivono(evidentemente non hanno grandi mezzi economici altrimenti non sarebbero inquilini di case popolari) dovranno essere trasferiti in altro alloggio ERP, cosa che oltre a costituire uno sradicamento dal luogo in cui si è spesso vissuto per una vita, bloccherà per anni le nuove assegnazioni perché gli alloggi vuoti saranno assegnati per i trasferimenti. C’è quindi bisogno di una grande mobilitazione contro la vendita delle case popolari e contro il Piano Casa del Governo. Gli abitanti delle case popolari vedranno che al loro fianco per contrastare la vendita non ci sarà nessuno dei politici che dicono di difendere gli italiani ma solo i movimenti di lotta per la casa con i tanti migranti che ne fanno parte.

SABATO 10 GENNAIO 2015 ORE 17:00

ASSEMBLEA PUBBLICA CONTRO LA VENDITA DELLE CASE POPOLARI
SALA CIVICA LARGO 8 MARZO 9/A QUARTIERE CINGHIO/MONTANARA

CON LA PARTECIPAZIONE DEL COMITATO ABITANTI SAN SIRO (MILANO)
E COMITATO INQUILINI VIA GANDUSIO (BOLOGNA)

RETE DIRITTI IN CASA PARMA : Sportello di lotta per il diritto all’abitare e contro i distacchi delle utenze tutti i martedì dalle 18:30 alle 20:30 presso Casa Cantoniera Via Mantova 24 Parma.

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L' S.P.A SOVESCIO, in occasione di un anno e un mese di occupazione e per la raccolta di fondi che andrà a realizzare il laboratorio di serigrafia all' interno dello spazio, ha il piacere di presentare:

-----DIFFERENCE BETWEEN -----

dalle 23,00

si esibiranno in live show:

DADI ETRO: horror cabaret e live show
https://www.facebook.com/profile.php?id=100008385882708&fref=ts

THE JOHNNY CLASH PROJECT: The Johnny Clash Project, ossia i Johnny Clash, sono un trio bolognese di drumless country fuorilegge, e suonano le canzoni ruvide (e anche quelle pop) dei 'The Clash' alla maniera del buon patrono dei carcerati 'Johnny Cash'.

dall' 1.00 si esibiranno in dj set:

A.KROME (SPIRAL BREAK)
LOGIK HAZE (TEKNO BALKAN)

INGRESSO A 3 EURO

PER FINANZIARE IL LABORATORIO DI SERIGRAFIA, PER PAGARE I GRUPPI E PER SOSTENERE LE SPESE DEL POSTO

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Venerdì 12 Dicembre

Dalle ore 20 al Circolo Arci Pedale Veloce
B.go Bernabei, 29 - Parma

CENA PALESTINESE

Il ricavato andrà a finanziare il centro Amal al-Mustaqbal (campo profughi di Aida - Betlemme) e del Gruppo d'Azione per la Palestina.

Menu:
-Zaatar, hummus, falafel e insalata
-Cous cous (con alternativa vegetariana)
-Dolci arabi

Costo 15€
Prenotazione obbligatoria
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328.1888063

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Assemblea Pubblica dei Cittadini Alluvionati del Quartiere Montanara
Per la costituzione di un Comitato Civico Unitario

GIOVEDI' 27 NOVEMBRE

ORE 20.30

Sala Civica (ex circoscrizione), Largo Otto Marzo 9/A

Intervengono

Giuliano Serioli - coordinatore Rete Ambiente

Nicola Luberto - coordinatore comitato 11 giugno di Sala Baganza, aderente Rete nazionale Mai Più

Luca Ghirlanda - coordinatore Comitati Val di Magra

Dopo i tragici avvenimenti calamitosi del 13 ottobre 2014, che hanno travolto con fango e acqua interi quartieri di Parma, provocando danni a cose e persone, crediamo sia importante creare un momento di incontro e di confronto tra i tanti cittadini che a loro insaputa hanno subito ingenti danni economici.
Solo negli ultimi 10 anni su tutto il territorio nazionale si sono verificate alluvioni devastanti che hanno provocato decine di morti e miliardi di euro di danni.
Incuria, devastazione del territorio, cementificazione selvaggia, scarsa manutenzione e tutela dei beni comuni sono le cause principali attuate da una politica scellerata su tutto il territorio nazionale e in Provincia di Parma in modo particolare.
Denunciamo la giravolta dello scaricabarile sulle responsabilità politiche ed operative dei vari Enti (Comune, Provincia, Regione) preposti alla tutela e alla salvaguardia del territorio e della incolumità dei cittadini.
Rivendichiamo con forza che chi ha subito danni deve avere la certezza di essere risarcito subito e mobilitiamoci per vedere un cambio di tendenza radicale nella politica per la difesa dei beni comuni.
Basta grandi e inutili opere (TAV, Ponte sullo stretto, TI-BRE) che contribuiscono alla devastazione di un paese a forte rischio idrogeologico, la priorità deve essere la messa in sicurezza del territorio con investimenti certi che produrranno posti di lavoro socialmente utili e sicurezza ai cittadini.
Invitiamo gli alluvionati, le varie associazioni sensibili alle tematiche ambientali, personalità e professionisti competenti ad incontrarsi per creare un comitato civico auto organizzato per potere avere un peso politico e di controllo popolare nella fase post emergenza. Un comitato civico che nella fase del post alluvione mantenga viva l’attenzione per non fare spegnere i riflettori mediatici costringendo gli alluvionati a leccarsi le ferite nella completa solitudine. Comitato che sia di denuncia e di controproposte per creare coscienza civica e ambientale, rivendicando il diritto ad una informazione democratica con l’attuazione dei Piani Comunali di Protezione Civile, attraverso la partecipazione attiva e popolare. Valorizzare le energie solidali che hanno espresso i tanti giovani, mobilitati autonomamente, nell’aiutare le popolazioni colpite.

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L'antropologa Michela Zucca presenta il libro 'Donne delinquenti" alla Torre Libertaria

giovedì 27 novembre - apericena vegan dalle ore 19:30, presentazione alle ore 20:30

DONNE DELINQUENTI. Un'affascinante ricostruzione della storia delle streghe e delle donne"contro", nel tentativo di verificare - attraverso la raccolta e l'esame di miti e leggende, di racconti e di modi di dire, dell'iconografia sacra e profana,dell'interpretazione che dei fatti hanno dato e danno gli abitanti delleAlpi e delle altre montagne italiane - quali tracce la loro religione animista e i loro culti di trance abbiano lasciato nella cultura popolare. La comparazione delle fonti (documentarie, iconografiche, mitiche, leggendarie, orali e archetipe) testimonia, infatti, di una civiltà sciamanica precristiana fino ad un certo punto parallela alla cultura urbana e poi apertamente in contrapposizione a questa, che ha combattuto una lunga guerra per non essere assimilata e, in qualche modo, sopravvivere, il cui ricordo è ancora vivissimo nella memoria della gente dei monti. Si tratta di una storia trascurata dalla storiografia ufficiale, ma necessaria per andare alle radici del nostro immaginario collettivo. Il volume e la metodologia “a puzzle” utilizzata per questo lavoro sono strumenti necessari per ricostruire la storia della gente comune. Oltre che agli studiosi e agli studenti delle facoltà storiche e umanistiche, è adatto agli antropologi, a chi si occupa di storia delle donne e di studi di genere, di geografia umana e di psicologia.

MICHELA ZUCCA. Michela Zucca, antropologa, ha svolto il suo lavoro di campo in Sud America, fra gli sciamani amazzonici, in Perù e Colombia. E' specializzata in cultura popolare, storia delle donne, analisi dell'immaginario. Da più di dieci anni si occupa di formazione, europrogettazione e sviluppo sostenibile in comunità rurali marginali, soprattutto alpine, come consulente di amministrazioni comunali e regionali, enti pubblici e privati, enti di formazione. Ha fondato la Rete delle donne della montagna. Ha fondato il gruppo di ricerca di Ecologia umana e di Economia identitaria al Centro di ecologia alpina di Trento. Ha diretto i progetti europei Recite II "Learning Sustainability" e l'Interreg III C "Rete dei villaggi sostenibili d'Europa".Questi progetti hanno coinvolto il Trentino in Italia, la Lapponia in Finlandia, l'Alentejo in Portogallo, l'Arad in Romania, e la Lomza in Polonia. Ha diretto il master in sviluppo locale di Formambiente - Ministero dell'Ambiente "Progetto integrato formazione ambiente - Area sviluppo sostenibile ASL02". Ha insegnato Didattica della storia e Storia del Territorio all'Alta Scuola Pedagogica di Locarno (Ch). Ha insegnato Storia all'Università di Torino, e Valutazione della qualità territoriale all'Università della Valle d'Aosta. Attualmente sta lavorando col Ministero della Pubblica Istruzione sulla scuola di montagna. Tiene seminari di antropologia all'Università della Svizzera Italiana, ai corsi per operatori sociali.

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La Fondazione Matteo Bagnaresi Onlus e Centro Studi Movimenti presentano:

CASA MATTEO
centro ricreativo culturale del quartiere
presto in via Saragat

Venerdi' 14 novembre 2014
al Teatro Europa, via Oradour (zona Sidoli)

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Appello

Dopo la provocazione al campo nomadi di Bologna, la Lega Nord e il suo segretario Salvini sono in procinto di arrivare a Parma per proseguire la loro campagna elettorale. Una propaganda, quella della Lega, tesa a riconquistare credibilità dopo gli scandali e le ruberie emerse da 15 anni di governo nazionale e locale. Un disegno politico che, sulle orme del Fronte Nazionale francese, mira a riunire tutte le forze neofasciste del paese, dalla Lega Nord a CasaPound.
Ancora una volta, i leghisti cercano di costruirsi l'immagine di una forza di opposizione, utilizzando e incentivando odio tra i lavoratori e gli sfruttati, cavalcando la frustrazione e gli istinti più bassi: razzismo, discriminazione, disprezzo verso i più poveri.
In questo modo mostrano il loro ruolo utile ai padroni e alle politiche antipopolari espresse in questi anni dai governi di destra e di sinistra.
Indicando un falso nemico (gli immigrati), la Lega tenta di incanalare la rabbia di chi è colpito da crisi e sfruttamento in recrudescenze di stampo nazista.
Il vero nemico per noi è chi, con politiche come il Job Act e il Piano Casa ci sfrutta e vuele eliminare i nostri diritti, è chi con i CIE, la guerra e la repressione ci toglie libertà e chi, alimentando odio, tenta di dividere i lavoratori.
Il nostro posto è quindi al fianco di chi non ha casa, degli operai e dei facchini in lotta, di chi viene dichiarato illegale per la sua provenienza, contro gli sfruttatori e i loro servi nazisti.

Invitiamo tutti ad unirsi e a partecipare ad un presidio antirazzista e antifascista

MARTEDI' 11 NOVEMBRE
ORE 17
PIAZZA GARIBALDI

prime adesioni:

Usi Parma
Gruppo Anarchico Cieri - Fai Parma
Spazio Popolare Autogestito Sovescio
Partito Comunista dei Lavoratori - sez. Frida Khalo Parma
Azione Proletaria
ArtLab
Rete Diritti in Casa

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Sabato 8 novembre, 
alle ore 18.00

Spazio Popolare Autogestito Sovescio
Via Nino Bixio 62, Parma


Presentazione del libro
Un fiore che non muore - La voce delle donne nella Resistenza italiana
introduzione di Ilenia Rossini
edizioni Red Star Press
Interverrà Ilaria La Fata (Centro Studi Movimenti)

Sfogliando le pagine dei libri che trasportano nel futuro la gloriosa epopea della lotta contro il nazifascismo, è soprattutto un’assenza ciò che si impone agli occhi di chi vuole conoscere le persone e i fatti della guerra partigiana. Quest’assenza, rotta soltanto da voci isolate e da testimonianze poco note, riguarda le donne: un autentico esercito che non si limitò a dare il proprio contributo alla Liberazione, ma che, al contrario, costituì la spina dorsale della lotta armata combattuta in Italia per conquistare, sul finire della Seconda guerra mondiale, l’agognata libertà e un altrettanto sospirata giustizia sociale.
Non “soltanto” infermiere e staffette, le donne salirono in montagna, imbracciarono i mitra strappati ai soldati nemici e, in numerose occasioni, guidarono interi reparti alla conquista di ambiziosi obbiettivi militari. Quali che furono le ragioni che, dopo il 25 aprile del 1945, contribuirono a nascondere l’impegno e il coraggio delle donne, Ilenia Rossini colma una lacuna raccogliendo lettere, testimonianze, vicende personali e documenti in grado, finalmente, di dare un volto alla voce delle donne nella Resistenza italiana.

Ilenia Rossini
Storica, è nata a Roma nel 1985. Studiosa di tematiche politiche e sociali, ha pubblicato il volume Riottosi e ribelli. Conflitti sociali e violenza a Roma (2012) e, per la Red Star Press, ha curato la nuova edizione de Gli ultimi giorni della Comune di Prosper-Olivier Lissagaray (2013).

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Venerdì 24 ottobre
alle ore 18.00

Enolibreria Chourmo

Presentazione del libro di William Gambetta

I muri del lungo '68
Manifesti e comunicazione politica in Italia
(DeriveApprodi, 2014)

Dialoga con l’autore Marco Adorni (Centro studi movimenti)

Dalla fine degli anni Sessanta, con l’onda lunga del ’68 italiano, il manifesto è stato uno dei principali strumenti della comunicazione politica che, nel vivo di quelle mobilitazioni, conobbe una vera e propria rinascita, sia nel linguaggio grafico che nelle forme d’informazione e agitazione.
La grafica politica si rinnovò anche sulla base degli stimoli e degli impulsi che provenivano da altri paesi, dai manifesti del Maggio parigino a quelli latinoamericani, dai disegni underground statunitensi ai grandi cartelloni della Cina maoista. Sperimentazioni grafiche che si intrecciarono a cliché più consueti, recuperati dall’iconografia del movimento operaio.
Il confronto tra i manifesti italiani e quelli esteri, e tra manifesti di diversi partiti e movimenti, mostra come il linguaggio della rivolta abbia influenzato l’immaginario politico e le sue rappresentazioni iconiche. Nei primissimi anni Ottanta, con il declinare dei movimenti e il ritorno della politica nei luoghi istituzionali, il ruolo di questo medium declinò e la pervasività della televisione lo rese progressivamente marginale o, per lo meno, ne cambiò profondamente la funzione.

a cura di
Centro studi movimenti
Enolibreria Chourmo
Associazione culturale MateriaOff
DeriveApprodi

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Venerdì 24 ottobre alle ore 21.00
Spazio Popolare Autogestito Sovescio
Via Nino Bixio 62, Parma

Noi Saremo Tutto
presenta:

H. 21 APERICENA CON DJ SINDACO SKA

H. 22 CONCERTO CON GIPSY PROJECT PT3

A SEGUIRE
DJ SET BALKAN TRAH&ROLL CON LOS BUGANDEROS

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