9 maggio : e' call strike!
Il 20 settembre 2002 la Vodafone-Omnitel ha comunicato a lavoratori e
sindacati la disdetta del contratto metalmeccanico e il passaggio, dal
primo gennaio 2003, al contratto telecomunicazioni, che segna un
peggioramento netto della situazione dei lavoratori e delle
lavoratrici.
Da settembre ad oggi la Vodafone-Omnitel e' stata quindi investita da
mesi di mobilitazioni, scioperi, assemblee, volantinaggi, senza ottenere
che l'azienda tornasse sui suoi passi o accettasse una armonizzazione
dei due contratti, al fine di non peggiorare le gia' inaccettabili
condizioni di lavoro.
Dopo mesi di trattative e di fronte alla negazione da parte dell'azienda
di alcun valore alla rappresentanza sindacale e dell'esistenza di forme
di integrazione
del nuovo contratto rispetto alle precedenti condizioni di lavoro, alla
indisponibilita' a trovare un momento di incontro e di negoziazione, a
ripristinare le liberta' sindacalli in azienda e sospendere le decisioni
unilaterali fino a conclusione della trattativa, venerdi' 9
maggio e' stato dichiarato uno sciopero nazionale dei lavoratori e
delle lavoratrici della Omnitel Vodafone.
Lo scontro e' evidentemente piu' che sindacale, coinvolgendo
principalmente la ricattabilita' e la subordinazione dei lavoratori,
piu' che le sole questioni economico/salariali: la precarieta' e
felssibilita' degli orari sono i punti cruciali dell'attacco ai diritti
dei lavoratori da parte della Omnitel-Vodafone.
Per alcuni settori, pero', lo sciopero vessato dalle leggi antisciopero
sui servizi di pubblica utilita', e' diventata un'arma troppo poco
efficace. Per questo si stanno immaginando forme non tradizionali
di mobilitazone che colpiscano l'immagine della azienda e stimolino il
coninvolgimento dei clienti nel solidarizzare con i lavoratori e le
lavoratrici come azioni simboliche e un call
strike, invitando clienti e simpatizzanti a riempire il numero
190 e il numero 43232 di chiamate di solidarieta'.
La battaglia pero' non si ferma alle rivendicazioni di maggiori diritti
e di condizioni di lavoro accettabili, ma deve coinvolgere il tentativo
di non "introiettare l'interesse dell'azienda e la sua cultura come
propria" ma di costruire insieme un sentire e un agire altro.
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E le mobilitazioni sui call center si allargano: Atesia | tim 119
Aggiornamenti
06/05/2003: i lavoratori consegnano 1700 firme di protesta
07/05/2003: interviste con il comitato lavoratori in lotta
09/05/2003: picchetto - call strike - corteo - cronologia - audio dalle mobilitazioni - prime impressioni lavoratori - comunicato lavoratori
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