Col COR in mano
Le indagini sulle Cellule di
Offensiva Rivoluzionaria hanno
portato all'arresto di nove attivisti, di cui due ancora detenuti in
carcere e uno in latitanza. Non si evince in realtà alcuna
vera prova a loro carico, e questo può spiegare una campagna
mediatica piena di contraddizioni e falsità. Valgano come
esempio le "schiaccianti prove" raccolte per tre soli atti incendiari [1] [2]
[3]
(mentre per la maggioranza degli stessi non esiste al momento neppure
un indizio), o l'attribuzione della scrittura delle lettere minatorie,
o il tentativo di legare gli indiziati a gruppi islamici, [1]
[2]
[3]
ecc. E non è bastato. A uno di essi si è prolungata, dopo
tre mesi, la carcerazione preventiva di altri 45
giorni. Ora, per prolungarla ulteriormente agli unici due attivisti
su cui hanno potuto mettere le mani (avendo dovuto rimettere in
libertà gli altri), e dopo che lo stesso PM aveva sostenuto il
reato di associazione a delinquere, si tenta in extremis, senza
ulteriori sviluppi nelle indagini, di trasformare il reato in associazione
sovversiva. Solidarietà è giunta ai due e al
Comitato
contro la
Repressione di Pisa, nato per sostenere la loro causa ma con
l'ambizione di essere un punto di appoggio e di sostegno per chiunque
subisca le conseguenze legate all'involuzione del diritto e all'azione
degli apparati repressivi.
Lettera di
William Frediani ... "in carcere
in quanto comunista"!
Meucci e
le COR
Lettera di
Francesco Gioia dalla latitanza
Feature precedente: Arresti
a Pisa
11/05/05: arrestato a
Barcellona Francesco Gioia
23/05/05: Alessio
ai domiciliari. Il processo il 5 dicembre
28/07/05: Anche Willy
ai domicilari
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