La polizia comincia la caccia allo straniero
Il 29 luglio, intorno alle 6 del mattino, un imponente spiegamento di agenti ha fatto irruzione all’interno dei locali del “Vittorio”, struttura di accoglienza autogestita attiva da più di dieci anni ad Ostia, all’interno di un'operazione antiterrorismo tesa a colpire soprattutto la folta comunità di immigrati provenienti dai paesi del sud-est asiatico e dal subcontinente indiano.
Il blitz ha portato ad una vera e propria caccia al Pakistano durata quasi un’ora senza che venisse esibito alcun mandato, con incursioni in moltissime stanze, perquisizioni a tappeto, pistole puntate al volto, intimidazioni di ogni sorta, persone rastrellate nelle loro stanze e nei bagni mentre si preparavano ad una nuova giornata di lavoro. Il tutto si è concluso con il fermo di una dozzina di persone (pakistani, indiani e bengalesi) tuttora recluse all’interno del Commissariato di Ostia e di cui non si hanno altre notizie.
L’operazione indiscriminata ha il sapore dell'intimidazione e della provocazione ai danni di una realtà, come il Vittorio, da sempre impegnata nelle lotte sociali, per il diritto alla casa, per la chiusura dei CPT ed il riconoscimento dei diritti di cittadinanza a tutti i migranti. In giorni in cui si discute l'introduzione di leggi speciali anti-terrorismo, gli arresti del Vittorio mostrano quali siano le prime vittime del giro di vite securitario: immigrati da dare in pasto all'opinione pubblica per rassicurare sull'efficacia delle forze dell'ordine. E proprio quelli che, invece di subire la precarietà della propria condizione, si organizzano e reagiscono attraverso la lotta.
Sabato 06 agosto alle ore 21.30 manifestazione al pontile di Ostia
Martedi 2 agosto ore 12 - Appuntamento in Campidoglio - VIA DELLE VERGINI 18 ( SALA
RIUNIONI)
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