Cofferati: ruspa e manganello
Mercoledì 19 ottobre alle 7 di mattina, con un blitz ordinato dal sindaco di Bologna senza nemmeno aver avvertito l'assessore ai servizi sociali, polizia, carabinieri e vigili urbani sgomberano la baraccopoli sul Lungo Reno. Le ruspe distruggono i ricoveri in lamiera dove abitano immigrati e lavoratori rumeni senza permesso di soggiorno, per lo più impiegati in nero e sottoposti a caporalato nel settore edile. Due persone vengono arrestate ed altre sette tradotte nel Cpt di via Mattei, contro il quale lo stesso Cofferati in campagna elettorale aveva più volte preso posizione. Sul piano politico attorno all'ex segretario Cgil scoppia la polemica: solo i Ds (Correntone escluso) e l'ex sindaco Vitali fanno quadrato, mentre critiche arrivano addirittura dalla Margherita e dal suo ex sindacato. Solo qualche giorno prima aveva suscitato accese reazioni la sua posizione contro i lavavetri ai semafori. Ma "Sergio lo sceriffo" non si lascia intimorire e minaccia un ordine del giorno sulla legalità : chi non lo approva, fuori dalla maggioranza. Nel frattempo chi prova a manifestare davanti al Comune sulla questione abitativa viene caricato e picchiato dalla polizia, rischiando denunce per resistenza.
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