Morto a 18 anni nelle mani della polizia
[11/01/06] La notte del 24 settembre a Ferrara un ragazzo di 18 anni, Federico
Aldrovandi, muore nelle mani della polizia. Lo lasciano
per 5 ore sull’asfalto, nascondendo inizialmente la verità alla madre
che lo cerca. La versione degli agenti parla di una
chiamata dei residenti, allarmati dal comportamento strano del ragazzo
che una volta fermato avrebbe dato in escandescenze.
Se sia vero non si sa. La polizia nega la responsabilità della morte
sostenendo che si sia ferito da solo e sia deceduto per
overdose in seguito all'assunzione di droga. Gli esami tossicologici
smontano la favola dell'overdose. I dettagli emersi dai
referti medici, non ancora ufficializzati a 4 mesi dall’accaduto,
parlano di numerosi segni di percosse su tutto il corpo,
una ferita lacero contusa alla testa, le strisce viola delle manette ai
polsi e lo scroto schiacciato. La madre racconta di
aver riavuto i panni di Federico letteralmente imbevuti di sangue.
La notizia rimane insabbiata per mesi. Solo in questi giorni il silenzio
viene rotto da un blog della famiglia che chiede si faccia luce sulla vicenda.
[22/02/06] La perizia di parte ha provato che la morte di Federico è avvenuta per asfissia posturale, dovuta alla posizione a pancia in giù in cui è stato ammanettato e alla pressione esercitata sulla sua schiena da almeno una persona. L'autopsia eseguita dal medico legale della procura è stata depositata come previsto all'inizio della settimana, nonostante il pm ne avesse chiesto la proroga di 30 giorni per rifare gli esami tossicologici. Non è ancora dato conoscere i dettagli ma si sa che e conclusioni presentano divergenze rispetto alla periza di parte.
..:: Per rispondere ai tentativi di nascondere la verità dei fatti, la madre di Federico ha pubblicato la fotografia del figlio dopo il pestaggio. E' un'immagine particolamente cruda e diretta ::..
[09/03/06] La Procura di Ferrara ha aperto un procedimento penale contro
le testate nazionali e locali che si sono occupate della morte di
Federico. Le accuse sono di diffamazione a mezzo stampa e offese
all’autorità inquirente. Tramite un fax spedito ai direttori dei
giornali vengono richieste copie degli articoli e generalità dei
giornalisti che li hanno redatti. Mentre la FNSI pubblica
un comunicato stampa denunciando l'attacco al diritto di cronaca e
alla libertà di stampa, il Resto del Carlino si scaglia contro
Liberazione, per i suoi approfondimenti sul caso, e il direttore de
"La Nuova Ferrara" scrive un editoriale in cui mette le mani avanti.
Evidentemente il colpo è andato a segno. Intanto spunta un testimone
anonimo, la cui lettera viene letta a Bologna durante
un'iniziativa con scrittori e registi dove si parla anche delle
pressioni sulla stampa ( mp3
) ed è presentato il neonato
comitato bolognese "Verità per Aldro".
Appuntamenti: Sabato 25 Marzo, corteo regionale studentesco a Modena per Federico e contro la violenza di stato
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