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Genova 2001 - la memoria e' un ingranaggio collettivo
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PROCESSI GENOVESI | 16/09/2005 | |||
Riprendono i processiCon la fine dell'estate ripartono i processi relativi al G8 del 2001. Il 20 settembre, nelle aule del Tribunale di Genova, riprende il processo, cominciato nel marzo del 2004, contro i 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio. Sarà l'udienza numero 58, e si ascolterà un teste importante: il maggiore Claudio Cappello, all'epoca dei fatti capitano e comandante del plotone cui apparteneva Placanica.Il 22 settembre a Cosenza sarebbe dovuto ricominciare il processo a 13 attivisti della rete del Sud ribelle, accusati di associazione sovversiva, sempre in relazione al G8 di Genova e ai fatti di Napoli 2001, ma l'udienza è stata nuovamente rinviata a data da destinarsi. A Genova il 12 ottobre comincia il dibattimento pubblico per Bolzaneto (47 i rinvii a giudizio tra forze dell'ordine e personale sanitario per le torture inflitte ai manifestanti nella caserma della Polizia trasformata in carcere temporaneo). Due giorni dopo infine, il 14 ottobre, sarà la volta del processo per il blitz alla scuola Diaz, in cui 28 poliziotti sono rinviati a giudizio, tra cui alcuni dei massimi vertici della PS. info: Supporto Legale CONTRIBUISCI A QUESTA FEATURE | ||||
PROCESSI | 15/06/2005 | |||
In diretta dai processi genovesiSono in arrivo 190 avvisi di chiusura indagini per fatti di strada e 50 imputazioni per devastazione e saccheggio nei processi sulle contestazioni al vertice del G8 di Genova.La Procura genovese ha infatti voluto blindare i procedimenti giudiziari a carico dei manifestanti del 2001: i pm Anna Canepa e Andrea Canciani sono stati incaricati di seguire esclusivamente i procedimenti che riguardano le denunce contro i manifestanti, venendo esonerati da ogni altro impegno. I risultati di questa scelta arrivano in fretta: 190 indagini per fatti di strada e danneggiamenti sono in procinto di essere chiuse con la richiesta di rinvio a giudizio, mentre altri 50 manifestanti saranno processati per devastazione e saccheggio. Tutto questo a fronte di denunce contro aggressioni e violenze da parte di PS, CC e compagnia cantante che giacciono tra le scartoffie dei PM e di due processi, per la Diaz e per Bolzaneto, che per cambi di collegio giudicante, biblicità di tempi tecnici e burocrazia stanno marciando verso la prescrizione. Uno degli elementi più importanti è che in alcuni casi i nuovi procedimenti colpiscono persone che per l'identico episodio avevano precedentemente sporto denuncia per violenze subite da parte delle forze dell'ordine. Un atto che ha un sapore intimidatorio che dovrebbe causare qualche turbamento anche nelle assopite coscienze "democratiche". Comunicato stampa di Supportolegale | Audio 1- 2 | Print informativo sulle nuove denunce AGGIORNA QUESTA FEATURE commenta e contribuisci alla ftr! | ||||
G8 / MI RICORDO GENOVA | 12/04/2004 | |||
La (nostra) storia alla sbarraNel clima di ostilità e tensione che continua ad essere alimentato ed alimentarsi proseguono i processi per i fatti del G8 di Genova 2001. Oltre al processo ai 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio per i "fatti di strada", sono in corso il processo a carico di 47 fra rappresentanti della polizia penitenziaria, polizia, e personale sanitario per le torture inflitte nella caserma di Bolzaneto e il processo a carico di 28 agenti di "pubblica sicurezza" per l'irruzione nella scuola Diaz la notte fra il 20 e il 21 luglio 2001, nonché il processo a carico di un funzionario di polizia, Alessandro Perugini, accusato di pestaggio di un ragazzo di Ostia.
MATERIALE SUI PROCESSI IN CORSO
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25
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G8 / BOLZANETO | 27/11/2004 | |||
Poliziotti che parlanoA tre anni dal G8 di Genova, cominciano a venir fuori le
verità sui pestaggi e le torture subite dai manifestanti nella caserma di
Bolzaneto. Il 21 gennaio 2004 è stato reso noto dal quotidiano genovese Il Secolo XIX, che un agente ed un sottufficiale della polizia penitenziaria
hanno raccontato al Procuratore Francesco Lalla [che stava per
chiudere l'inchiesta], abusi e violenze sui manifestanti arrestati. Le dichiarazioni hanno tirato in ballo le alte sfere, come il generale della polizia penitenziaria Oronzo Doria e Alfonso Sabella, il
magistrato che dirigeva la «spedizione» genovese del Dipartimento
dell'amministrazione penitenziaria (Dap). Il magistrato Sabella, ex pm antimafia a Palermo, era stato finora considerato uno dei testi chiave dell'indagine sulle violenze nella caserma-carcere di Bolzaneto. Ora è anche indagato. Testimonianze inedite, che hanno aperto uno spiraglio nel muro dell´omertà. Gli agenti hanno affermato di avere all´epoca informato i propri superiori e le nuove testimonianze hanno indotto i magistrati ad allargare il numero degli indagati. | ||||
SBIRRI ALLA SBARRA | 25/01/2005 | |||
Gaggiano, bugie e videotapeAngelo Gaggiano, Primo Dirigente della Polizia di Stato in servizio presso il Commissariato Centrale di Genova- ha concluso oggi la terza udienza da teste.Gaggiano era il responsabile di piazza nelle giornate del 19, del 20 (corteo autorizzato della disobbedienza) e del 21 luglio 2001 (corteo internazionale). In particolare possiamo ricordare tra le sue epiche gesta la carica contro il corteo in via tolemaide a partire dalla stazione di brignole e la carica contro il corteo ancora in corso sul lungomare di genova il sabato pomeriggio. Nel corso delle 3 udienze e' riuscito a dire tutto e il contrario di tutto. Finalmente alla terza udienza, la difesa si gioca la carta decisiva: una sentenza di condanna nei confronti del dirigente per ricettazione. Il dottor Gaggiano cerca di giustificarsi con patetiche dichiarazioni [ "un pretore mi ha venduto un mobile che poi e' risultato rubato" ], ma viene freddato dal tribunale con una dichiarazione lapidaria: "leggo la sentenza e dice che lei e' stato condannato per aver venduto e non per aver comprato [...]. Punto. Puo' andare grazie". Il dirigente stava mentendo alla corte ed evidentemente le sue menzogne non si sono limitate alla sua precedente condanna ma sono state una delle costanti delle sue tre udienze come teste. Durante la prima udienza Gaggiano non ricorda quasi nulla: sbaglia gli orari, descrive i video presentati dalla difesa come "situazioni normali", ma dopo pochi secondi parte la carica, sostiene di avere caricato il corteo del 20 perche' i manifestanti erano "armati", ma le immagini dimostrano che la carica e' a danno di giornalisti. Durante la seconda udienza e' il turno dei video presentati dai pm: in questa udienza Gaggiano si riprende nonstante continue ''invenzioni'' durante l'esame della difesa. La terza udienza ha dimostrato definitivamente la sua inattendibilita', segnando un punto pesante in favore della difesa e soprattutto della sua ricostruzione di quei giorni, mentre la versione dei pm udienza dopo udienza si dimostra sempre meno solida. Leggi la trascrizione integrale dell'udienza del 25 gennaio 2005 [ pagina della controinchiesta || supporto legale ] | ||||
GENOVA G8 / VIA TOLEMAIDE | 10/01/2005 | |||
Spranghe d'ordinanzaChe a Genova fosse successo qualcosa di strano ce ne eravamo accorti... Mentre i processi vanno avanti, nel silenzio e con l'assenza di tutte le componenti del Movimento, si comincia a mettere a fuoco quali siano i punti più oscuri di quelle giornate.Uno dei nodi che il lavoro della Segreteria Legale sta sciogliendo è legato agli avvenimenti di via Tolemaide e, in particolare, alle cariche del 20 luglio contro il corteo delle tute bianche. Corteo ufficialmente autorizzato e al quale era stato destinato come responsabile di piazza il Dr. Gaggiano. Durante le scorse udienze [1] - [2] - [3] si è appurato che la prima carica non risulta essere stata autorizzata dalla centrale operativa. Ma oltre ai blindati che, quel pomeriggio, sfrecciavano in mezzo alla folla, si delinea ora una nuova "stranezza", altrettanto inquietante. In alcune foto che inquadrano i CC del III° battaglione Lombardia, responsabili anche dei pestaggi all'ospedale San Paolo di Milano dopo l'omicidio di Dax, si vede con chiarezza che alcuni carabinieri invece del manganello di ordinanza impugnano delle spranghe di metallo coperte di nastro adesivo nero [1] - [2]. I risultati e i danni sono stati evidenti: [1] - [2] - [3] Ancora oggi, sono quanto mai utili le testimonianze. Testimonianze che, per la ricostruzione di questo e altri contesti, sono fondamentali per il lavoro della segreteria legale di Genova. Martedì 11 gennaio il Dr. Gaggiano è chiamato a testimoniare - non solo sulle cariche del venerdì, ma anche in quanto responsabile della piazza il sabato pomeriggio. È lui che dirige i reparti delle forze dell'ordine che in Corso Italia, al seguito dei VTC e dei blindati, spezzano il corteo internazionale e pestano a sangue tutti coloro che incontrano sulla strada... >>> vai al resoconto ultima udienza Non con roboanti frasi sui giornali e in parlamento si difendono i 25 manifestanti accusati di devastazione e saccheggio e si supportano coloro che hanno subito le violenze delle forze dell'ordine... sostieni la Segreteria Legale -> contatto per testimonianze e info: supporto | inchiesta-g8 | ||||
G8 / SCUOLA DIAZ | 04/12/2004 | |||
Lo stato si processaSi e' conclusa il 13 dicembre a Genova l'udienza preliminare per il rinvio a giudizio di 28 poliziotti accusati di falso ideologico, calunnia e abuso d'ufficio. I più alti dirigenti presenti in via Battisti, dovranno rispondere del violento assalto alle scuole Diaz e Pascoli nella notte del 21 luglio 2001, durante il quale 93 persone furono massacrate di botte e poi arrestate con pretestuose accuse risolte infine con la totale assoluzione. Furono distrutti, inoltre, i computer del media center e dei legali; fu sottratto materiale importante senza alcun mandato.L'udienza preliminare si e' conclusa il 13 dicembre 2004 con il rinvio a giudizio di tutti i 28 imputati che vedranno cominciare il processo il 6 aprile 2005 In questi anni di indagini con perizie, controperizie e menzogne è emersa una verita' fatta di costruzioni di false prove che pero' non ha evitato una brillante carriera alla maggior parte dei vertici della polizia presenti quella notte. È stata lanciata una campagna per invitare le persone che quella notte sono state testimoni dei fatti a costituirsi in qualita' di parte civile. :: Leggi :: le trascrizioni delle udienze preliminari il riassunto sui fatti della Diaz. :: Approfondimenti :: Dossier Genova || Ricostruzione: 21 luglio 2001 || Inchiesta sui 29 poliziotti || | ||||
G8 / PIAZZA ALIMONDA | 07/09/2003 | |||
Niente da archiviareIl 5 maggio 2003 la gip Elena Daloiso ha deciso: archiviazione per Mario Placanica, il carabiniere accusato dell'omicidio di Carlo Giuliani. E non solo in nome della "legittima difesa", come aveva chiesto il pm Silvio Franz: Daloiso va oltre e assolve Placanica in virtù dell'articolo 53 del codice penale, quello che prevede "l'uso legittimo delle armi". Un precedente pericoloso: a sentire la Procura di Genova, un agente che ti spara addosso in fondo fa solo il suo dovere. Un precedente già visto molte volte nel nostro paese, ma non per questo meno disgustoso. | ||||
AMISNET | 01/10/2003 | |||
Il lavoro di Genova dà fastidio!Durante la notte del 26 settembre gli studi di Amisnet hanno subito un furto con scasso dalle modalità inquietanti.Proprio a ridosso della chiusura delle indagini preliminari sull'irruzione nella scuola Diaz, nell'inventario della refurtiva risultano tutte le registrazioni audio realizzate dal circuito Radio Gap durante le giornate di Genova 2001. Mancano sia i back up su cd, che erano facilmente visibili ed in mezzo a molte altre produzioni, che gli originali, accuratamente nascosti in un vano che poi é stato risistemato ad arte. Tutto il restante materiale radiofonico prodotto dall'agenzia non é stato toccato... Comunicato Radio G.A.P. Infos su Amisnet.org | ||||
GENOVA 2003 | 15/09/2003 | |||
Genova G8: non archiviabile20 Luglio 2003: secondo anniversario della mattanza di Genova. Diventa indispensabile fare il punto sulle indagini svolte dalla magistratura e sulle acquisizioni delle controinchieste.La volontà di chiudere con un nulla di fatto le indagini sul comportamento delle forze di polizia in quei giorni, emersa chiaramente sin dai primi momenti, l'archiviazione-scandalo sui fatti di P.zza Alimonda e la grave situazione giuridica dei manifestanti inquisiti per i *fatti di strada*,sono un segnale preciso. A tutt'oggi gli unici che hanno pagato duramente sono stati i manifestanti, alcuni sottoposti da mesi ad una inutile carcerazione preventiva. Nessuno tra i massacratori ha perso il posto, nessuno ha subito indagini amministrative interne ai corpi di appartenenza. Vi sono stati anzi avanzamenti di carriera, come nel caso del Generale dei carabinieri Leonardo Leso, attuale comandante delle truppe italiane in Iraq. La *macchina* politico-militare che ha prodotto le più gravi violazioni dei diritti umani che si ricordino in europa da almeno 40 anni è ancora integra, pronta a ripetersi se si ripresenterà l'occasione. Malgrado la magistratura (con importanti eccezioni) abbia tentato e tenti tutt'ora di coprire e minimizzare le responsabilita' delle forze di polizia, in questi due anni sono emerse una serie di acquisizioni che gettano una luce sinistra sulla gestione dell'ordine pubblico in quei giorni. Leggi l'intera feature -- Foto | ||||
GENOVA - REPRESSIONE | 09/07/2003 | |||
Indymedia Under Attac+!GENOVA - REPRESSIONE[ Reclaim your media! ] Comunicato Stampa / Press Release: Italiano, English, Castellano, Français, Deutsch [italiano] ore 7.00. Firenze, Torino, Bologna, Taranto. Carabinieri con numeri da cortei danno la sveglia in un po' di spazi individuati come sedi di indymedia. Si cerca materiale Audio e Video dell'Indipendent Media Center (Indymedia). L'operazione si svolge su scala nazionale. L'informazione nelle sue forme indipendenti paga il prezzo del pensiero unico. E il dopo genova inizia ad assumere contorni chiari, dopo fumose, parziali e non facili indagini in cerca di prove per le violenze della polizia, si passa in modo evidente alle operazioni di repressione. In cerca di nuove scuse. [ Aggiornamenti, comunicati, interviste ] [ English Version ] [ Reclaim your media! ] | ||||
GENOA DAYS | 09/07/2003 | |||
contro il capitalismo globaleDopo Genova, giorno per giorno /Genoa Aftermath. Daily [it] Genova è stato sicuramente un punto di non ritorno sia per il movimento che per il capitalismo globale. Niente sarà più come prima. Molte sono le persone ancora in carcere e 8 le indagini impostate dai giudici genovesi (di cui 3 sulle violenze delle forze dell'ordine in piazza, nella caserma di Bolzaneto e durante il raid alla scuola Diaz). Lo scontro istituzionale è aspro con la destra che serra le fila intorno a Polizia, Carabinieri e affini contro tutti, non risparmiandosi di travalicare i propri ruoli minacciando giudici e avversari politici, mentre la sinistra è confusa e continua a ciondolare tra sostegno istituzionale, ruolo di opposizione e tentazioni movimentiste. Due bombe hanno scandito lo sviluppo delle risposte alla repressione di Genova, una al tribunale di Venezia e l'altra in una sede della Lega Nord di Padova: agli inquirenti non è ancora chiara la provenienza; l'unica cosa certa è che sono "ordigni professionali". Si torna indietro alla strategia della tensione, solo con i tempi più veloci del terzo millennio e di istituzioni sicure di sé. La priorità assoluta del Governo è la criminalizzazione di tutto il movimento, nonostante per il resto del mondo siano proprio le istituzioni italiane sul banco degli accusati. Conseguentemente anziché riflettere sulle proprie politiche economiche e sociali, le istituzioni trovano molto più ragionevole discutere per mesi su dove e come spostare i prossimi vertici (FAO, NATO) per evitare il confronto con chi manifesta il proprio dissenso al capitalismo globale. Intanto, subito dopo le giornate di Genova più di 250 le città mobilitate, come anche in occasione della giornata di azione globale del 20 agosto. [en] Genoa has been a point of no-return both for the movement and for the global capitalism. Nothing will be as before. Many people are still in jail and the judges in Genoa have opened 8 enquiries (3 of which on the violence of the Police forces during the demos, in Bolzaneto lager and during the raid in the school "Diaz"). Institutional struggle runs really high, with right wing Government parties rallying around Police, Carabinieri and similar forces against any evidence, often going well beyond their role, threatening judges and political opponents, while the left-wing parties dwindle confused between institutional support, role as Government opposition, and movement temptations. Two bombs have timed the development of the answer to Genoa repression, one in Tribunal of Venice and another one to a "Lega Nord" seat near Padua: to the enquirers the origin of this bombs are still unclear; the only thing for sure is that they are "professional bombs". We are heading back straight to the "tension strategy", only hastened by third millennium timing and self-confident institutions. The first and foremost priority of the Government is the criminalization of the movement, notwithstanding the opinion in the rest of the world that Italian institutions are the one to be accused. Consequently instead of reasoning on their economic and social policies, the institutions prefer to argue on where to move the next meetings (FAO, NATO) to avoid the confrontation with the people shouting loud their dissent towards the global capitalism. Meanwhile, immediately after genoa more than 250 cities around the world have seen demos and initiatives, as well as during the global action day on august 20th. Aggiornamenti dai carceri / Update from the jails Resoconto del dopo Genova / Summary of the post-Genoa situation Ottimi articoli anche su / Check out also NASCE IL REGIME / THE REGIME IS BORN
ASSASSINATO /
MURDERED LE GIORNATE DI GENOVA /
GENOA
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