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Articolo su Merse inquinato
by boka Tuesday, Dec. 17, 2002 at 10:34 PM mail:

Resoconto dell'incontro organizzato dalla Regione Toscana per presentare il progetto di bonifica delle aree inquinate presso la miniera di Campiano

Lunedi 16 dicembre, vengo a sapere che l'assessore regionale Franci e i tecnici di Geoscienze S.r.l., incaricati dalla Regione Toscana di studiare la situzione dell'inquinamento determinato dalla miniera di Campiano (più noto come inquinamento del Merse) e di trovare delle soluzioni, presentano i risultati della loro indagine a S.Galgano, vicino Siena.
Mi sveglio presto e parto, anche perchè non so di preciso dove avverrà questo incontro. So soltanto che la regione ha organizzato un pulman di giornalisti da Firenze, ai quali verrà offerto un buffet e un allegro tour dei depuratori.
Arrivato sul posto, mi diriggo prima di tutti alla tavena per chiedere se sanno se e dove si svolge questo incontro, e scopro, per mia gioia, che l'incontro è proprio lì, nella sala accanto all'entrata.
Entro e trovo una quindicina di persone sedute di fronte ad un immenso camino, davanti al quale sono seduti l'assessore, il suo entourage e un video proiettore collegato a un computer. Capisco che è iniziata la conferenza stampa, anche se mi sembra un po' insolita.
Sta parlando l'assessore che, prima di introdurre il dottor Francesco Bianchi, Geologo (credo), spiega entusiasta che finalmente sono arrivati alla soluzione del problema Merse. Aggiunge anche che il progetto che stanno per presentare avrà un costo elevato (si parla di milioni di euro e quando si parla di milioni di euro io non guardo più le prime cifre ma gli zeri che seguono) interamente a carcico del bilancio regionale che, però, la Regione, costi quel che costi, si farà ridare, fino all'ultimo centesimo dagli inquinatori dell'ENI.
Io non gioisco come lui, perchè già so che non sarà così e soprattutto perchè ho sentito il giorno prima il mio amico Barocci, che ha parecchia competenza in merito, e che mi ha spiegato un paio di punti dove il progetto di Geoscienze, non è che fa acqua, sprofonda proprio. Io, prima di fare le domande, aspetto pazientemente che il dott. Bianchi finisca il suo discorso iper tecnico supportato dalle immagini di cui non capisco un accidenti e, intanto, mi viene un dibbio: ma di tutti questi giornalistoni venuti da firenze, a spese della Regione, per sbafarsi il buffet di proscuitto di cinghiale, lardo di colonnata ecc. ecc. quanti staranno capendo qualcosa di quello che dice il dott. Bianchi?!?! Li vedo annuire tutti ed inizio ad aver paura di essere l'unico ignorante in materia.
Finito di dire anche le conclusioni con tanto di soluzioni definitive da parte del tecnico, aspetto un po' che qualcuno faccia domande, ma mi lancio non appena mi accorgo che lor signori stanno per prendere la palla al balzo per passare al buffet:

<b>Voi sostenete che le ceneri di pirite sono stoccate in zone di stagnazione. I comitati però sostengono che non sia vero in quanto i rifiuti tossici, e questo emerge dalle testimonianze dei minatori, sono stati collocati, abusivamente, un po' ovunque all'interno della miniera. Come rispondete?</b>

Il dott. Bianchi ricomincia altri buoni 20 minuti di discorso tecnico incomprensibile e, devo dire, alquanto confuso da cui capisco semplicemente che non c'è modo di accedere alla miniera e quindi ci affidiamo a quanto dichiarato dall'ENI stessa.

Passo alla domanda sulle soluzioni e chiedo:

<b>Voi proponete il tombamento all'interno della miniera, non considerando però che le cavità della miniera sono ampiamente fratturate, con letti di falda permeabili già intercettati dagli scavi, con documentate infiltrazioni e con documentate capacità di cessione di acque dalla cavità della miniera alle rocce circostanti. Insomma: le cavità della miniera non sono impermeabili. Questa è un'altra obiezione che vi fanno i comitati per l'ambiente. Come rispondete?</b>

Il dott. Bianchi ricomincia di nuovo affermando certezze e contraddicendole fino a quando, gli viene in soccorso il collega dott. Guglielmo Chiocciora, il quale difende la Geoscienze diecendo:
“Noi abbiamo fatto la ricostruzione di tutte le gallerie, il problema è se esistono delle gallerie che non sono state denunciate. Questo è un problema, però, comunque sia, noi abbiamo chiesto 5 anni di osservazione, perchè, noi, tutto quello che esisteva presso il corpo delle miniere è stato preso; anche roba molto antica abbiamo trovato, del 1800. Ora, vero, ci può esse' qualcos'altro? Non lo sappiamo! [...] Per cui si fa 5 anni di osservazione e in cinque anni si vedrà cosa succede!”

Allora gli faccio notare che siamo ancora in una situazione di osservazione e che parlare di soluzione è un po' affrettato.

Mi risponde: “No! No! Viene fatto l'intervento; viene lasciato un rubinetto per le emergenze che sarebbe alla mineraria di Campiano e viene fatta 5 anni di osservazione, dove viene attivata una unità di crisi che se nel caso ci fosse una crisi c'è già previsto tutti gli interventi caso per caso e vengono attivati. Però non è che si chiude e si va lì si prende e si va via!”

Gli spiego che non metto in dubbio il fatto che loro non se ne vadano mollando tutto dopo averlo installato, gli ribadisco, però, che, stando alle loro parole, rimaniamo in una situazione di emergenza.

Mi risponde: “No! Emergenza non è più emergenza, perchè è chiuso... c'è un'unità attivata, ecco!”

Quindi la differenza dal passato sta nel fatto che invece di chiudere e andarsene “Controlli! Ecco! Questo è il diverso atteggiamento!” e poi conclude: “si deve far fronte all'emergen... che... non sappiamo!!!”

L'ultima domanda la riservo a Franci sul rapporto Regione-comitati per l'ambiente, lui risponde che la Regione è apertissima al confronto e che in serata ci sarà un'altra presentazione pubblica a Sovicille. Vengo a sapere in tarda serata che in quell'assemblea al mio amico Roberto Barocci è stato impedito di parlare.

Mi sdegno, per tanti motivi, primo fra tutti quello di aver partecipato (sebbene a latere) ad un social forum europeo in cui politici come Martini si sono fatti una schifosissima campagna elettorale. Mi vergogno di avergli fatto numero in piazza. Penso che un altro mondo sia possibile si! Non andando più a votare per gente come lui. Dico questo perchè non sono un giornalista ma un mediattivista e quindi posso farlo!!!!

Ah! Inutile dirvi che degli altri giornalisti ce n'è stato solo uno che ha fatto una mezza domanda, gli altri sono stati zitti e hanno fatto parlare le mascelle dopo, al buffet, mentre io me ne sono andato disgustato!

In conclusione vi rimando a sentire l'mp3 che ho
uploadato a questo link http://italy.indymedia.org/news/2002/12/135596.php
Scusate il peso del file ma ne vale la pena!

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il governo regionale dell'ENI
by Roberto Barocci Tuesday, Dec. 17, 2002 at 11:51 PM mail:

L'assessore regionale all’ambiente Franci, propone di lasciare 1.100.000 mc di acque cariche di arsenico, piombo, cadmio.... dentro la miniera, chiudendo i canali di scarico sulla Merse.
Quelle acque non saranno immobili come ipotizza Franci, ma, senza depurazione, in costante ricambio per una dispersione certa e documentata verso le fratture e le infiltrazioni profonde e per l’alimentazione aggiuntiva da percolamento acido proveniente dalla superficie, anch’esso certo e documentato, produrranno un futuro inquinamento delle falde idriche e anche parte della provincia di Siena, oltre alla Maremma, sarà condannata ad avvelenamento progressivo ed inesorabile.
La legge nazionale e il buon senso pretendono che gli interventi di bonifica debbano essere condotti al fine di privilegiare le tecniche capaci di ridurre permanentemente e significativamente sia la concentrazione degli inquinanti, sia gli effetti tossici e la mobilità delle sostanze inquinanti.
Viceversa, con la proposta Franci, le falde idriche della zona di Campiano rimarranno decisamente inquinate, poiché le cavità della miniera sono ampiamente fratturate, con letti di falda permeabili già precedentemente intercettati dagli scavi, con documentate infiltrazioni, con documentate capacità di cessione di acque dalle cavità della miniera alle rocce circostanti.
E’ falsa la tesi sostenuta dal Franci di una impermeabilità delle cavità della miniera. Con la chiusura degli scarichi provenienti dalla miniera, viene solo differita di qualche anno la fuoriuscita degli inquinanti, con l’incertezza sui luoghi di fuoriuscita dei liquidi e, quindi, con la crescita dei rischi a carico della salute dei cittadini. A chi toccherà in futuro l’arsenico, il cadmio, il piombo…? Forse a qualche ignaro agricoltore, forse ai pesci del mar Tirreno. E intanto hanno anche il coraggio di chiamare questa soluzione “sostenibile”.
Perché questa proposta inaccettabile?
Perchè il Dipartimento all’Ambiente della Regione Toscana e la Giunta Regionale hanno voluto tenacemente una proposta per cercare di accontentare il proprio cliente (ENI) e, al tempo stesso, cercare di coprire le proprie responsabilità nell’inquinamento della Merse. Lo testimonia la contemporanea tesi della ininfluenza nell’inquinamento dello avvenuto illegittimo stoccaggio all’interno della miniera di oltre 70.000 mc di rifiuti tossici.
Franci sostiene che le ceneri di pirite, illegittimamente autorizzate allo stoccaggio dalla stessa Regione Toscana, non possano concorrere alla formazione dei liquami inquinati, soprattutto perché sono stoccate in zone di stagnazione. Altra affermazione non vera, di auto-assoluzione e non scientifica, poiché i rifiuti tossici (ceneri e fanghi) sono stati abusivamente collocati un po’ ovunque all’interno della miniera, perché dovunque in Italia sono stati collocati, lì hanno prodotto forti inquinamenti, perché la temperatura con cui fuoriescono oggi le acque in superficie (38°) testimonia una notevole risalita e rimescolamento delle acque dalle camere più profonde e calde a oltre 800 metri di profondità, perché prima del deposito dei rifiuti nella miniera non si era stato registrato lo stesso inquinamento di oggi.
Così la Regione Toscana, apertamente ricattata dall’ENI, regala alla multinazionale la soluzione tecnica, che a parere esplicito degli stessi proponenti è la meno costosa, come se questo fosse l’obiettivo della legge dello Stato, lasciando alla collettività il problema irrisolto e contrabbandando il tutto come bonifica dell’area.
In realtà questa soluzione oltre che essere inaccettabile e illegittima è anche stupida, dal momento che, comunque, non risolve l’inquinamento della risorsa idrica.

Barocci Roberto, Forum ambientalista toscano
(se l'intervento vi sembra troppo lungo, tagliate)

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Sul Merse
by angela Wednesday, Dec. 18, 2002 at 4:57 PM mail:

Che non sia per niente facile affrontare l'inquinamento bestiale che pervade tutta l'area delle miniera di Campiano,il Fiume Merse e gran parte della Maremma, si sa benissimo, ma la soluzione presentata dallo studio incaricato dalla Regione Toscana, di tombare la miniera, impermealizzare la parte superiore, in poche parole "incartare" una vasta area (con la plastica e il cemento?)ha lasciato tutta la platea parecchio perplessa.Inoltre i continui riferimenti al passato dove l' inquinamento risultava anche maggiore dell'attuale, sembravano voler sminuire o addirittura azzerare le responsabilità ENI di aver messo le ceneri ematitiche in miniera. La seconda ipotesi di far confluire le acque inquinate della miniera nei pozzi geotermici di Ciciano è semplicemente pazzesca. La prima ipotesi di tombamento, avrebbe costi minori, si tratta comunque di 5 milioni di euro. Non darebbe comunque nessuna certezza di sicurezza, tanto che non si esclude uno sversamento in altre zone (ma si vedrà al momento!). Perchè si vuole risparmiare e non affrontare seriamente il problema? si teme che l'ENI non paghi i danni e che questi ricadano interamente sulla Regione?

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il fiume rosso
by renzo fedi Wednesday, Dec. 18, 2002 at 7:11 PM mail:

Incredibile !! Voler far passare come un fenomeno naturale l'inquinamento del Merse è veramente incredibile !!
Ovunque ENI ha operato vi sono gravi fenomeni di inquinamento tuttora in atto . Venezia , Pieve Vergonte , Mantova , Scarlino ,Massa Marittima , Montieri ,taranto , etc. etc. ed in ognuno di questi siti ENI parla sempre di << FENOMENI NATURALI >> . Addirittura anche le diossine di Venezia sono , per ENI , naturali.
Ma la cosa più incredibile è che la politica , le amministrazioni attraverso i loro tecnici di fiducia confermano questa posizione senza basi scientifiche adeguate.
La natura è la sola responsabile di questi disastri , e quindi cosa ci possiamo fare ?
Vergogna ! Se c'è una cosa che non tollero è di essere preso per il culo , mi ripugna sentir scaricare le responsabilità sul Corpo delle Miniere di Grosseto che , posso confermarlo personalmente , è sempre stato attento alle autorizzazioni concesse , puntualizzando sempre tutto con PRECISE PRESCRIZIONI che ENI , dall'alto della sua arroganza non ha rispettato . E questo vale anche per lo stoccaggio nella Miniera di Campiano delle micidiali ceneri di pirite che , senza dubbio hanno inquinato il fiume Merse.
Ma v'è di più . La miniera di Campiano , gioiello europeo di ingegneria mineraria , aveva un impianto di condizionamento aria fino alle massime profondità perchè , altrimenti , data la presenza di acqua caldissima , non era possibile lavorare . L'acqua veniva pompata . l'aria condizionata e quindi l'uomo poteva estrarre il minerale da inviare allo stabilimento del casone di scarlino.
Ma quando la miniera è stata chiusa ed in profondità sono state stoccate centinaia di migliaia di tonnellate di ceneri ematitiche tossiche , sigillando la discarica , sono state spente le pompe per cui l'acqua caldissima ha riallagato le gallerie entrando in contatto con tali ceneri che , attraverso una semplice regola fisica , (l'acqua calda tende a salire e quella fredda a scendere ) sono progressivamente risalite fino a fuoriuscire ed inquinare il Merse .
Questo è senza dubbio confermato dalla temperatura altissima dell'acqua che sversava nel merse a diverse centinaia di metri dalla galleria alla temperatura di 38/40 gradi centigradi , confermando , quindi , che le acque calde di profondità erano venute a contatto con quelle fredde di superficie.
Sfido chiunque , tecnici di Geoscienze in testa , a smentirmi.
Certo che la posizione dell'assessore Franci non corrisponde con quella dei Verdi maremmani ( di cui il sottoscritto fa parte ) e dovrà renderne conto , presto.

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