Non solo gesto umano, ma solidarietà di classe.

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A fronte della vergognosa decisione della Fiat di scaricare i costi delle proprie strategie economiche su migliaia di lavoratori e sulle loro famiglie, la lotta degli operai non si arresta.
Tanti altri lavoratori, disoccupati, studenti, e collettivi di quartiere, sindacati, associazioni e collettivi universitari, convinti che la lotta degli operai fiat è il fronte principale di una guerra contro lo sfruttamento, e che la vittoria di questi operai sarebbe un passo in avanti per tutte le battaglie sociali di ogni giorno, hanno deciso di sostenerne la lotta concretamente attraverso l'organizazzione di concerti a sostegno (dei quali a breve il calendario) e la raccolta diretta di fondi da versare poi su
c/c n. 410-438641 intestato a Banco di Sicilia, filiale 2900 ABI 1020 - CAB 43640 specificando la causale "Lotta-lavoratori Fiat e indotto - Termini Imerese".
Non solo gesto umano, ma solidarietà di classe.

segue il testo del manifesto del coordinamento:
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Più di 8000 licenziamenti travestiti da cassaintegrazione e messa in mobilità, più di 30000 lavoratori dell’indotto sotto minaccia di licenziamento, chiusura di intere fabbriche. Questo è il conto presentato dalla FIAT per affrontare la “crisi”. In realtà non è di crisi che si tratta, ma di scelte ben ponderate: Agnelli salverà i suoi profitti e potrà investirli nei settori più redditizi che ha deciso di privilegiare; la General Motors estenderà il suo gigantesco impero, rilevando un’azienda in svendita; quelli che pagheranno l’intero costo dell’operazione saranno unicamente gli operai. Scaricare sulle spalle dei lavoratori i costi della crisi è la ricetta generalizzata di aziende e governi.
Con la loro lotta gli operai della FIAT stanno affermando che non intendono pagare con la fame le scelte di Agnelli.
Per questo la lotta degli operai FIAT è la nostra lotta: lavoratori di altre aziende, disoccupati, precari, studenti. Se vincono o perdono loro vinciamo o perdiamo tutti. Sostenere direttamente questa lotta significa lottare per i diritti di tutti.

La cassa di resistenza è una solidarietà diretta che appoggia nella pratica gli operai di Termini Imerese.
La cassa di resistenza è una lotta essa stessa, perché proviene da altri settori della società in lotta.
La cassa di resistenza è una forma di solidarietà di classe. Questi soldi servono agli operai per affrontare le spese di cui le mobilitazioni necessitano (viaggi, volantini, etc.), e inoltre serviranno a sostenere le famiglie più in difficoltà.

Sostieni la lotta dei lavoratori FIAT di Termini Imerese! Sottoscrivi per la cassa di resistenza e partecipa alle iniziative di sostegno!

I diritti sociali non si toccano! Nessun regalo ad Agnelli e a GM!
Il posto di lavoro non si tocca!

Coordinamento Cassa Resistenza Termini Imerese

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Il 28 febbraio 2003, dalle ore 20.30 in poi, si terrà al Palacatania un evento musicale destinato alla raccolta di fondi per i lavoratori Fiat di Termini Imerese.
L'iniziativa, organizzata dal Coordinamento (catanese) Cassa di Resistenza Termini Imerese, vede la partecipazione di noti musicisti della scena catanese:

Aetnia
Archinuè
Bandamenano
Francois e Le Coccinelle
Lautari
Mario Venuti.

Tutti gli artisti hanno aderito gratuitamente all'iniziativa, come atto di solidarietà nei confronti dei lavoratori e delle loro famiglie. L'ingresso, di 5 €, sarà consegnato ai lavoratori e al Coordinamento Donne di Termini, presenti durante la serata: da loro saranno fatti gli interventi dal palco che illustreranno la situazione Fiat.
Per una descrizione dettagliata dell'iniziativa, rimandiamo alla conferenza stampa che si terrà al Palacatania, martedì 25 febbraio, ore 12, alla presenza di organizzatori e musicisti. Gli stessi rimangono a disposizione per eventuali interviste fuori da quella data.

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Con la presente, il Coordinamento Cassa di Resistenza per Termini Imerese (di Catania), vuole rendere pubblico il bilancio economico e sociale del concerto organizzato il 28 febbraio 2003 al Palacatania, con l'obiettivo di dare visibilità e contributi alla lotta degli operai Fiat siciliani.

Da un punto di vista economico, la serata ha fruttato un contributo netto di 2738 € (da un totale lordo di 4000 €, da cui sono state sottratte solo le spese vive della pubblicità, della siae, e della amplificazione), che è stato versato in data 17 marzo sul conto corrente c/c n. 410-438641 intestato a Banco di Sicilia, filiale 2900 ABI 1020 - CAB 43640 con causale "Lotta-lavoratori Fiat e indotto - Termini Imerese" (come da ricevuta allegata).
Tale cifra è stata consentita dalla partecipazione di un migliaio di persone (800 paganti a 5 €), ma soprattutto dal lavoro volontario di un centinaio di compagni, impegnati nella organizzazione dell'iniziativa. Vanno inoltre ringraziati, per il loro prezioso contributo volontario, tutti gli artisti intervenuti (Aetnia, Archinuè, Bandamenano, Francois e Le Coccinelle, Lautari, Mario Venuti, Sonda), Freddi D'Agata e Lorenzo Tropea, gli ingengneri Grasso e Foti, Antonella e tutta Musica&Suoni, il Comando dei Vigili del Fuoco, Sicilia Soccorso, il Sig. D'Agata del Palacatania, i giornalisti di giornali, radio e televisioni che hanno dato spazio a questo evento.

Da un punto di vista sociale, la grande importanza dell'iniziativa è stata dimostrata dalla presenza dei lavoratori di Termini e dalle Donne del coordinamento durante la serata, i quali hanno potuto parlare con i loro interventi a quei catanesi che hanno accolto l'appello di solidarietà, e tutto questo in uno spazio pubblico quale il Palacatania.

Infatti ribadiamo che di solidarietà sociale si tratta, e non di "beneficenza":storicamernte in Italia i metalmeccanici hanno rapresentato il settore più forte nella difesa dei diritti dei lavoratori tutti, e ogni volta che loro hanno vinto una battaglia, l'intero fronte sociale proletario (anche i disoccupati, le casalinghe, i lavoratori precari) hanno goduto di queste nuove conquiste.
Questa vertenza è la drammatica conferma che in Italia la causa della perdita di posti di lavoro (qui si parla di 30.000 famiglie, di cui 1.800 in Sicilia) non è causata da poveri immigrati (sfruttati quanto se non più di noi) ma proprio da quei ricchissimi imprenditori che per mantenere il loro status economico, non perdono tempo a scaricarne i costi sui lavoratori. E' quello che sta accadendo ovunque: ristrutturazioni, ammodernamenti, tagli, assunzioni con contratti atipici che non garantiscono assolutamente sicurezza e stabilità.

Ecco perchè tanti collettivi di lavoratori sparsi, o studenti, hanno sostenuto la lotta dei lavoratori Fiat di Termini, perchè la loro lotta è la lotta di tutti gli sfruttati.
Ringraziamo tutti e rimandiamo alle prossime iniziative di lotta e solidarietà.