Indymedia Italia


Indirizzo mittente:
Indirizzo destinatario:
Oggetto:
Breve commento per introdurre l'articolo nella mail:


http://italy.indymedia.org/news/2003/04/244343.php Nascondi i commenti.

Armi dirette in Iraq, è giallo sulla nave al Giglio
by tommaso tintori (post by blicero) Thursday, Apr. 03, 2003 at 11:00 AM mail:

La Capitaneria non ne smentisce la presenza, ma in porto non è ancora arrivata. Un altro blitz pacifista

Si tinge di giallo la vicenda legata al possibile carico di armi militari statunitensi nel porticciolo di Talamone. Sembrava ormai sicuro che a partire dall'alba di ieri sarebbero iniziate le operazioni: nella notte di lunedì fino alla mattina del giorno successivo era stata avvistata da molti testimoni una grande nave militare porta-containers al largo dell'Isola del Giglio, martedì pomeriggio c'era stata perfino un'ispezione di militari americani sulle due chiatte adibite al trasporto-spola del materiale bellico dal molo alle navi e nella notte tra lunedì e martedì quattro tir avevano lasciato la base statunitense di Camp Darby diretti verso sud in una località imprecisata. Soltanto coincidenze? Difficile, fatto sta che a Talamone, ieri, non è arrivata alcuna nave. E di conseguenza nessun carico. C'era invece ancora una volta, puntuale come un orologio svizzero, il presidio di una trentina di encomiabili pacifisti appartenenti a Spi-Cgil, Filt Cgil, Cgil, Cobas, Arci, Prc, Maremma Sf, Rdb e Disobbedienti, giunti davanti alla banchina militare già alle cinque del mattino. Ma che non sarebbe stata una giornata «normale» lo si è capito da subito. Precisamente dalle sette, quando un agente della Digos di Grosseto aveva consigliato ai manifestanti di tornarsene a letto. «Che ci state a fare qua? Avete piantato un tale casino - testuali parole dell'agente - che ormai a Talamone non caricano più». E la nave? Non è dato sapere che fine abbia fatto. Al Giglio, per tutta la giornata di ieri, c'è stata una tale nebbia che ha ridotto la visibilità a un raggio inferiore ai 400 metri. Una nebbia che la Capitaneria di Porto di Talamone prima e quella di Porto S. Stefano poi hanno infittito ulteriormente: la prima, in mattinata, ha negato la presenza di navi militari Usa porta-containers nelle acque gigliesi, la seconda si è semplicemente trincerata dietro un quantomai significativo, ed eloquente, «no comment». «Ci dispiace - ci è stato risposto - ma non possiamo parlare di tale argomento. Ordini superiori». Ma il disagio della gente comune, conseguenza della assoluta e poco democratica omertà delle istituzioni centrali in questi giorni di conflitto, viene condiviso anche dagli enti locali. La Provincia di Grosseto ne è un esempio, visto che il suo presidente, il diessino Lio Scheggi, sostiene di non essere stato messo al corrente del trasporto di armi sul territorio grossetano.

Eppure è davvero curiosa la storia di questo borgo, apparentemente legato, sin dal medioevo, da un inscindibile rapporto con le armi: oggetto nel secolo XIV di lotte tra Firenze e Pisa, Talamone entra di diritto nella storia Risorgimentale Italiana quando, nel 1860, Garibaldi vi sbarcò con i suoi uomini per rifornirsi di armi e munizioni sulla rotta per la conquista del Regno delle Due Sicilie. Poi è storia dei nostri giorni. Ne sa qualcosa Padre Zanotelli, costretto a lasciare l'incarico di direttore di Nigrizia, nel maggio del 1987, in seguito a forti pressioni da parte di ambienti ecclesiastici. In particolare, Zanotelli aveva denunciato l'esistenza di un commercio di armi tra il porto di Talamone, l'Iran e il Sudafrica (all'epoca sotto embargo) con coperture ai massimi livelli istituzionali, tanto che la rivista dei missionari comboniani aveva chiaramente menzionato ambienti democristiani e socialisti dietro il paravento della cosiddetta «cooperazione». Perfino un mese fa, sempre senza il coinvolgimento degli enti locali, è avvenuto un carico di armi a stelle e strisce. «Hanno improvvisamente caricato un numero imprecisato di container - afferma un pensionato della Spi-Cgil - su due navi mercantili ancorate a due miglia dalla costa. Guardate che non c'è proprio niente da meravigliarsi: l'hanno sempre fatto».

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

Circa un mese fa...
by Corsaire Thursday, Apr. 03, 2003 at 2:37 PM mail:

Gli avvisi ai naviganti dell'Istituto Idrografico della Marina, aggiornamento ufficiale al 28/2/2003, segnalano come tratto di costa pericoloso proprio

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
Circa un mese fa...
by Corsaire Thursday, Apr. 03, 2003 at 2:42 PM mail:

Gli avvisi ai naviganti dell'Istituto Idrografico della Marina, aggiornamento ufficiale al 28/2/2003, segnalano come tratto di costa pericoloso proprio la stessa zona di Talamone, con relitto affondato di una motozattera che ha sparso sui fondali materiale esplosivo. Il fatto coincide con queste consuetudini.

COMPAMARE: LIVORNO
Pericolo - AD 1 MIGLIO PER 282 DALLA TORRE DI CALA FORNO IN FONDALI DI CIRCA 15 M GIACE UNA GROSSA BETTOLINA O MOTOZATTERA SPEZZATA IN DUE PARTI CON MATERIALE ESPLOSIVO NEL RELITTO E SPARSO INTORNO. PER LA PRESENZA DI ESPLOSIVI LA ZONA DI MARE COMPRESA TRA TORRE CALA DI FORNO E LA FOCE DEL FIUME OMBRONE, FINO AD UNA DISTANZA DI 1,5 M DALLA COSTA È VIETATA, FINO A NUOVO AVVISO, ALL'ANCORAGGIO ED OGNI TIPO DI PESCA.

(fonte Meteomar)

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
riferimenti!?
by xdedx Friday, Apr. 04, 2003 at 12:23 AM mail:

la notizia è importante, puoi citare un riferimento sul web?

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum
RETTIFICA !!!!
by xdedx Friday, Apr. 04, 2003 at 1:12 AM mail:

Cazzo mi avevi fatto prendere un colpo.... Ho verificato Sono necessarie queste rettifiche: 1. l'avviso è vecchio quindi il relitto non si sa da quanto tempo sia lì 2. la zona indicata è a nord di Talamone Però è interessante questa descrizione del molo: TALAMONACCIO DESCRIZIONE Sul lato Est della Baia di Talamone, esiste un moletto in cemento armato riservato a navi autorizzate che sbarcano o imbarcano esplosivi. Accesso: mantenersi ad oltre 50 m dalla scogliera. E' vietato l'ormeggio. Fari e fanali: 2143 (E 1478) - fanale a luce fissa verde, portata 3 M, in località Bengodi, 700 m circa a NW dell'abitato, sulla testata del moletto (distanza di sicurezza 50 m). Divieti: di ormeggio ai natanti da diporto.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.