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In contatto con Baghdad (56)
by robdinz Thursday, Apr. 10, 2003 at 12:04 AM mail: robdinz@hotmail.com

La festa è finita.

La festa è finita.
I “liberatori” sono tornati nei carri, negli autoblindo. Le jeep “Hammer” hanno ripreso a fare le staffette per le strade della città.
I 150/200 giovani iracheni che erano serviti come comparse per la festa in mondovisione in Piazza Paradiso sono scomparsi. Tornati nelle loro case senza luce e senz’acqua. Ma con i pacchi di cibo che gli sono stati donati dai “furieri” dell’armata americana.

Ed i combattimenti sono ripresi: a Saddam City, lungo la Shaab, sulle due sponde del Tigri, intorno a ciò che rimane del Ministero dell’Informazione. Combattimenti duri ed impari. I marines si confrontano con uomini e ragazzi che impugnano armi leggere e perfino bottiglie incendiarie.

I cannoni e le mitragliatrici rispondono schiantando sulle facciate delle case migliaia di proiettili che sbriciolano infissi e finestrte, fanno saltare i vetri inutilmente coperti di nastro adesivo.

Ed ancora sangue, feriti e vittime che sembrano non interessare più nessuno. Certo interessano e preoccupano quella parte della stampa che alloggia al “Palestine” e che non ha accolto come “liberatori” i soldati che di forza hanno fatto irruzione nell’hotel, scandendo ad alta voce e ritmando i nomi dei colleghi uccisi dal fuoco amico dei “liberatori”.

Sara è una giovane fotografa europea “ufficiale”, a Baghdad con un contratto a tempo per conto di una importante agenzia stampa. Sara ha sempre seguito diligentemente tutte le indicazioni che le venivano fornite dai funzionari del Ministero dell’Informazione, è in posseso di tutti i visti, i passi e le autorizzazioni necessarie per lavorare alla “luce del sole” nella capitale.
Per due settimane Sara è rimasta nella sua stanza d’albergo con l’obiettivo puntato verso l’esterno. Pronta a correre fuori ogni qualvolta si presentava la possibilità di uscire con i pulman messi a disposizione dalle autorità irachene per arrivare nelle aree della città dove i funzionari del Ministero avevano deciso di portare i giornalisti.

E così sono andate avanti le giornate di Sara, giovane fotografa alla sua prima esperienza come inviata di guerra, nell’inferno di Baghdad.
Fino ad oggi. Fino all’arrivo dei “liberatori”.
Passato l’entusiasmo derivato dall’ abbattimento della statuta un po’ buffa e un po’ tragica di Saddam Hussein, Sara ha pensato davvero che Baghdad fosse stata “liberata”.
E allora, cosa stare a fare lì in mezzo alla piazza in “festa”?

Sara si è butatta a piedi per le strade subito dietro il “Palestine” e lo “Sheraton”.
Gli autoblino ed i carri armati erano messi di traverso e puntavano le armi contro centinaia di civili niente affatto desiderosi di unirsi ai “festeggiamenti”. Poco oltre e Sara assiste ai primo scontri a fuoco: militari americani che inseguivano uomini e donne sparando raffiche di mitra, carri armati che salivano e scendevano dai marciapiedi tritando sotto i congoli tutto quanto si trovavano davanti come automobili, biciclette, carretti di legno.
E poi i colpi di cannone, secchi che mandavano in frantumi le facciate delle case, con la popolazione che usciva piangendo, terrorizzata.

Sara ha paura. Si ferma. Scatta una dietro l’altra una serie di foto.
Non crede ai suoi occhi Sara: ma come, pensa, Baghdad non è stata “liberata”?

Una jeep dei marines si avvicina da dietro, scendono tre soldati mentre uno rimane alla guida. Le chiedono i documenti, i passi e le autorizzazioni. Lei, che ha tutto, li mostra senza timore. Poi le viene detto che non poteva fare foto, perché quella era zona di guerra.
Ma siamo a centocinquanta metri dagli albeghi dei giornalisti, prova a giustificarsi. Le sequestrano le pellicole, e dopo averle strappato dal collo uno degli accrediti le ordinano di andare via, di tornare in albergo.

Sara, con la preoccupazione di salvare le sue macchine fotografiche, si incammina tornando sui suoi passi.
Ancora una raffica, ancora colpi, ancora urla,pianti, ancora quei rumori e quei tonfi di vetri esplosi. E poi ancora urla, pianti, quei rumori e quei tonfi……..

Ritornata sulla piazza, la grande statua di Saddam stavolta è a terra. Decapitata. Sul basamento di cemento gli stivali di bronzo del rais appaiono come flosci, piegati su loro stessi.
La festa è finita. Solo carri armati e soldati. Ma nel silenzio ritrovato si sentono, proprio lì dietro a due passi, ancora raffiche di mitra, ancora colpi, ancora urla, pianti, quei rumori e quei tonfi di vetri esplosi.

Che la notte sia leggera.
r.


da Shafa Badran
(Amman)
Rosarita Catani
Notiziario della tv giordana ore 19.30

9.4.03 – I soldati americani entrano nell’aeroporto “Saddam” in Bagdad dopo la fine di un’operazione nella capitale irachena. Intorno all’aeroporto ci sono 6000 soldati americani.
Tutti i membri del Governo iracheno hanno lasciato la città. Esattamente non si sa dove si trovino.
L’agenzia di stampa francese, ha dichiarato che l’esercito americano è entrato stamattina nei quartieri Nord Est di Bagdad dopo combattimenti tra l’esercito americano e quell’iracheno. Alcuni testimoni hanno dichiarato che i soldati americani sono entrati nella parte sciita a Nord di Bagdad senza aver incontrato resistenza. Le televisioni internazionali hanno mostrato le immagini d’alcuni iracheni che esprimevano la loro gioia all’ingresso degli americani.
All’interno della città si sono viste operazioni di sciacalaggio da parte d’iracheni . Degli uomini corrono all’interno d’uffici e portano via tutto ciò che trovano: sedie, divani suppellettili. Entrano ed escono dall’edificio molto velocemente trasportando più cose possibili. All’esterno dell’edificio uomini armati controllano la strada. Uno di loro strappa la foto del presidente iracheno. Poco lontano altri uomini caricano ciò che trovano ancora su dei camioncini e gridano “ Americani go out”. Prendetevi Saddam ed andate via
La sede dell’ONU è stata anch'essa saccheggiata. E’ stata occupata dalle forze americane anche la città natale di Saddam Hussein – Takrit.
I membri dell’esercito americano continuano i loro attacchi al Palazzo Presidenziale che si trova nel cuore della città.
Negli ospedali continuano ad arrivare feriti. Per i civili la situazione è sempre più grave.
Una bambina è distesa sul letto dell’ospedale. Ha tutto il vestito rosso. Rosso di sangue. E’ morta. Il padre piange. Si copre il viso con le mani. Si avventa sul lettino vuole prenderla in braccio. Lo fermano e l’allontanano da quel corpo.
Una madre piange mentre medicano suo figlio “Haram” dice questa guerra non è contro Saddam è contro il nostro popolo ed i nostri bambini. “Haram” – Wallah Haram”.
Avere informazioni sta diventando un’impresa difficile. Molti giornalisti hanno lasciato la città.
I pochi rimasti hanno paura. In questo momento – h. 17.00 - si vedono le immagini di un caro armato americano fermo nella piazza di Bagdad, al centro della stessa la statua di Saddam Hussein, sopra ed intorno al carro armato civili iracheni contrari al regime. Un iracheno sale sulla statua e lancia una corda. Stanno tentando di abbatterla.
La situazione è veramente drammatica. I generi di prima necessità e le medicine sono ancora giacenti ai confini. La distribuzione, molto probabilmente sarà fatta dai soldati americani. La probabilità è che chi avrà realmente bisogno di medicine e di cibo rimarrà senza nulla.


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informazione indipendente
by .... Thursday, Apr. 10, 2003 at 12:12 AM mail:


tanto di cappello a queste corrispondenze , oggi è il secondo post che smentisce le info ufficiali e da un'altra versione di quello che succede...

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...
by Emiliano Thursday, Apr. 10, 2003 at 12:16 AM mail:

Incredibilmente (ma neanche troppo) giunta la vittoria militare americana, la Repubblica ha cominciato (almeno online) a riportare le veline statunitensi come il Vangelo. Contro la guerra d'accordo, ma mai perdere il passaggio sul carro del vincitore.

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...
by Emiliano Thursday, Apr. 10, 2003 at 12:16 AM mail:

Incredibilmente (ma neanche troppo) giunta la vittoria militare americana, la Repubblica ha cominciato (almeno online) a riportare le veline statunitensi come il Vangelo. Contro la guerra d'accordo, ma mai perdere il passaggio sul carro del vincitore.

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liberazione
by Nemo Thursday, Apr. 10, 2003 at 12:18 AM mail:

E gli americani pensano di rendere governabile uno stato dopo aver fatto queste porcate?
Non so quando e come, ma gli irakeni gliela faranno pagare: ricordate tutti, un orfano di guerra di oggi può essere un kamikaze del futuro, se dentro di lui resta l'odio.

A proposito di bambini, sai qualcosa di Alì, robdinz?

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sembrare o non sembrare..
by Tullio Thursday, Apr. 10, 2003 at 12:26 AM mail:

Eppure le nostre inviate RAI, Botteri e Gruber, erano così contente della liberazione di Baghdad, oggi durante le loro cronache. (Ma ieri la Botteri non era in lacrime ed angustiata per la morte dei colleghi ?)
Le avrai viste anche te, quelle immagini, ROB*.
Che impressione ti hanno fatto?
Sono certa che mentono e vedono anche loro che la festa è una presa in giro.
Ma come possono farlo così tranquillamente?
Veramente non dovranno rispondere a nessuno del loro operato?

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e tu come lo sai....
by Anna Thursday, Apr. 10, 2003 at 12:29 AM mail:

E tu come lo sai che queste notizie sono quelle vere?come si fa a sapere con certezza che le 200 "comparse" erano veramente tali...o forse erano veramente persone felici che festeggavano il loro ritorno alla liberta'?
che vi brucia il culo eh?

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bruciare
by Nemo per Anna Thursday, Apr. 10, 2003 at 12:32 AM mail:

Invece di fare ironia pensa ad informarti su come si fa ad adottare a distanza un bambino irakeno, che se no crepano di fame o di malattia o di ferite, come Alì (l'avrai vista la foto) che è stato reso orfano e mutilato dagli americani. A noi non brucia il culo, ma ad Alì bruciano le ferite... perdonalo se non festeggia.
Puah...mi fai vomitare.

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a chi brucia il culo
by DisgustoTotale Thursday, Apr. 10, 2003 at 12:47 AM mail:

Anna chi dà il suo culo ai più forti non ha neanche la palle per metterlo in culo ai più deboli.
Anna magari non brucia a chi ce l'ha talmente largo da ospitare una batteria di cruise a testata nucleare

Prova a domandarti come hanno voglia di festeggiare i loro assassini, gli orfani e le madri e i padri senza più figli.

Prova a farti qualche domanda più intelligente, se non stai godendo così tanto ...

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U.S.A
by American Thursday, Apr. 10, 2003 at 12:53 AM mail:

state rosicando brutti antiamericani del cazzo?non sapete cosa dire?ho letto le vostre solite porcate ma come al solito nessuna parola contro il dittatore che è appena caduto non avete visto la gente liberata,come noi Italiani che grazie agli Usa siamo 1 democrazia che ospita anche gli stronzi come voi,ma perchè non andate a fare in culo a Cuba?

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porcate?
by Nemo Thursday, Apr. 10, 2003 at 12:55 AM mail:

Le porcate le hanno fatte i tuoi amici americani, come bombardare con le cluster bombs mutilando bambini come Alì... oppure quelli che hanno assassinato i giornalisti nell'hotel.

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X USA
by Liberiamoci Thursday, Apr. 10, 2003 at 1:00 AM mail:

Veramente siamo noi che ti stiamo ospitando, faccia da bush a stelle e striscie.
Però magari prima o poi riusciamo a cavarci la soddisfazione di riuscire ad imbarcarti senza ritorno verso il tuo amato paese.
Anzi vacci adesso direttamente ti paghiamo il biglietto, se ci levi il disturbo.. Grazie

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X USA e chi vuole sentire parlare male di Saddam
by unConsiglio non si nega a nessuno Thursday, Apr. 10, 2003 at 1:19 AM mail:

Hai tanto bisogno di sentire parlare delle malefatte del feroce dittatore, vero?
Non vedi l'ora che finalmente tanti eroici marines liberatori muoiano a causa delle tante ricercate armi di distruzione di massa (e non solo per fuoco amico), vero?
Hai bisogno di mettere a tacere quell'unico neurone che ti è rimasto e che ti ricorda i crimini di guerra che stanno perpetuando i tuoi eroi americani, vero?
Guarda è molto facile nella democratica italia liberata: spegni il pc , togliti dai cojoni e accendi la TV.
ciao

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last one
by fettina Thursday, Apr. 10, 2003 at 3:34 AM mail:

x un consiglio non si nega a nessuno
sei un grande.
l'ultima frase dice perchè vanno avanti cos'
prosciutto sugli occhi e culo sul burro

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In piazza per libertà e democrazia
by niente pietà per i dittatori Thursday, Apr. 10, 2003 at 5:30 AM mail:

Ho manifestato ed ero contro questa guerra perchè, a differenza di quella del ' 91, non era legittima, nè avallata dall'Onu,ma non mi sono mai piaciuti l'odio cieco antioccidentale espresso da purtroppo parte dell'astrema sinistra (che ricalca le tesi antiamericane di FN) e soprattutto il fatto che mai dico mai si è visto un solo striscione contro il boia genocida e la sua cricca baathista.
Devo dire che l'immagine della statua di Saddam in pezzi e la gente di Bagdad in festa mi ha fatto una grande impressione: dimostra, ancora una volta, che la libertà è un bisogno naturale di quasi tutti i popoli del mondo. Purtroppo, come insegna tristemente la storia, è stata spesso possibile solo a prezzo di battaglie e sangue: solo gli inglesi sono riusciti a fare una rivoluzione praticamente senza un morto, ma, ahimè, di Inghilterra ce ne è una sola.
Tutto questo per dire che, dopo tante immagini orrende, quelle di oggi mi hanno fatto intravedere di nuovo una speranza, una luce.
La scelta tra dittatura (senza virgolette) e "imperialismo Usa" (con le virgolette) sono diatribe che si può permettere solo chi come noi ha la pancia piena ed ha avuto la fortuna di nascere libero, senza doversela guadagnare quella libertà.
Non saranno certo 100, 1000, 10000 Mc Donald's a rovinare la vita degli irakeni, una dittatura feroce e sanguinaria sicuramente rovina la qualità della vita più del Big Mac.
Mio nonno era partigiano (autonomista) è ha combattuto con gli Yankee per liberarci tutti dai nazifascisti anche se non li amava certo alla follia.
Ancor di meno li amavano i partigiani comunisti, ma ebbero il senso di responsabilità di mettere da parte gli odi ideologici e battersi lealmente a loro fianco senza mai esultare quando i nazi centravano un aereo di "uno sporco capitalista".
Chi chiama servi degli USA le persone contente della fine di una canaglia simile insulta e fa rivoltare nella tomba i nostri eroi della resistenza!
Sta agli iracheni battersi per avere la piena democrazia ora almeno hanno una chance è loro dovere non sprecarla.


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La sinistra che propone e non urla slogan
by Pacifista serio democratico convinto Thursday, Apr. 10, 2003 at 5:46 AM mail:

Iraq, Fassino: sabato in piazza per libertà e democrazia I Ds sabato parteciperanno al corteo indetto dai movimenti pacifisti per un "Iraq libero e democratico". Parteciperemo alla manifestazione - conferma Piero Fassino rispondendo a Porta a Porta - "sarà una manifestazione per la democrazia, per sostenere il processo di transizione democratica dell'Iraq". Fassino ha poi osservato che il movimento per la pace, "enormemente più largo e più grande che nel passato", dove convivono "tante ispirazioni" è un movimento "contro la guerra" ma "la maggioranza non è antioccidentale",

Finalmente una sinistra seria! conscia dei rischi dello strapotere USA,ma che non si rifugia solo nell'odio antiamericano.
Una sinistra veramente democratica che denuncia il carcere per 78 intellettuali cubani imprigionati per "idee contrarie allarivoluzione" e si becca per questo gli insulti dei fascisti rossi

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...
by Emiliano Thursday, Apr. 10, 2003 at 9:24 AM mail:

...cosa dimostra l'abbattimento della statua di Saddam? Anche ammesso che sia stato un fatto spontaneo, e non una sceneggiata che rievoca la fine del comunismo in Russia, significa solo quello che tutti sapevano: che gli iracheni, e in particolare gli sciiti, ne avevano pienissime le palle di Saddam Hussein. Ma in pochissimi sono scesi in piazza. Tutti i corrispondenti, anche quelli "ufficiali", hanno chiaramente testimoniato la rabbia per le bombe sui civili e l'astio verso chi era comunque percepito come un invasore. Però a voi teledipendenti (sono così felice di non avere la TV in certi momenti) basta vedere una statua di Saddam che cade, simbolo mediatico per eccellenza, e subito pensate: liberazione, fine del comunismo, sbarco in Sicilia. Vi rendete conto che le vostre reazioni sono stereotipate? Vi rendete conto che pensate quello che volevano che pensaste i giornalisti "embedded" della CNN che hanno girato quel filmato?

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perche'?
by gianpaolo Thursday, Apr. 10, 2003 at 10:12 AM mail:

Perche' queste notizie non vengono in qualche modo girate ai grandi "media" in modo che la massa della gente si renda conto che la realtà di una guerra è ben diversa da quella che stanno tentando di farci digerire il nostro governo e la maggioranza dei "media" del mondo?Potendo vedere molte televisioni satellitari confermo l'impressione che le feste di ieri a Baghdad fossero di poche centinaia di persone e fossero pilotate dagli americani.

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dubbioso
by pettirosso Thursday, Apr. 10, 2003 at 10:49 AM mail:

Ma non è che Robdinz ci ha presi x il culo dall'inizio di questa guerra?Qualcuno si è mai preso la briga di controllare le notizie che postava?
Prendere x verità colata i reportage di uno che se ne stà comodamente spaparazzato nella villa (Dov'è ai castelli?)sulle colline romane...
Qualcuno può confermare che a Baghdad si spara ancora?

A me sembra ,a volte,che basta che uno te la racconti come vuoi tu,e allora questo racconto diventa la verità.

Robdinz non è dio ...è uno come noi....x cui tutte le notizie da lui postate ha sempre subito 2 filtri....uno il suo,uno di chi gli passava la notizia(sperando che questa non fosse già di 2° 3° mano).Non dimentichiamo che la stessa notizia può essere data in 100 modi diversi.
Prendere x orocolato tutto quello assomiglia di più allòe nostre idee(la Verità è un altra cosa).

Nel senso come cazzo fa Robdinz a dire che quei cento che facevano festa sono pagati.E' una sua idea,una congettura o che....
Io non vorrei,non sono un assiduo,che tutte le notizie di Robdinz siano state fatte con lo stesso metro.
Il signo Robdinz può dirci chi gli ha detto che quei 100 erano pagati......io lo so che questo è esattamente quello che molti indyani vogliono leggere ....ma la verità è un altra cosa.

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un po' di storia
by blicero Thursday, Apr. 10, 2003 at 10:53 AM mail:

basta leggere un po' di storia e andarsi avedere come funziona la propaganda per sapere che SICURAMENTE parte di quei festeggiamenti erano una pantomima
gia' piu' autentici e anche abbastanza comprensibili i saccheggi

poi questa la mia idea

poi come sempre i dubiosi interventisti si divertiranno a tessere le lodi della pulizia delle tattiche di guerra e della nostra malafede

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l'atomica silenziosa di Bush
by roberto mari Thursday, Apr. 10, 2003 at 11:15 AM mail: marirober@libero.it

Anch'io ho provato un senso di "liberazione" vedendo arrivare i carri armati americani nella piazza del Paradiso. Se non altro, vuol dire che smetteranno di massacrare all'ingrosso. Ma la vera arma letale che ha fatto cadere Baghdad era stata una settimana fa la distruzione della rete idrica. Era solo ridicolmente cinico a quel punto temere -o sperare- che gli iracheni combattessero "strada per strada". La popolazione di Baghdad è stata colpita da un'atomica silenziosa che minacciava a tutti, nessuno escluso, la morte entro un breve volgere di giorni.
Questa atomica non è stata certo disattivata dall'abbattimento delle statue di Saddam. Ora l'Iraq è "cosa loro", dei Liberatori. Come conquistatori sono da questo momento, in base al diritto internazionale, responsabili dell'incolumità delle persone finite sotto la loro "protezione". Ogni ora passata a farsi fotografare davanti alle statue di Saddam abbattute, anziché a ridare al più presto l'acqua agli abitanti di Baghdad e di tutto l'Iraq, costituisce un nuovo e più grande crimine di guerra.

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x blicero
by Pettirosso Thursday, Apr. 10, 2003 at 11:31 AM mail:

Sicuramente parte di quei festeggiamenti erano preparati..
Ma dalle riprese a me sembrava di scorgere un gioia ve...e un incazzatuta vera ,dietro quei volti.
E qui ti parlo di una mia contradizzione personale vissuta ieri.
Da una parte,ieri,sentirmi male dentro (x la vittoria USA) dall'altra essere contento fuori x quella statua che va giù e quel popolo in festa( non credo in tutta Baghdad si facesse molta fatica a trovare qualche sciita che volesse far festa,anche senza pagarlo)

All'inizio della guerra questo era stato il mio pensiero(un pò cinico forse):Usa e Saddam amici miei non sono ....che si facciano + male possibile vicendevolmente .La mia causa avrà tutto da guadagnarci.
Un dittatore è caduto....ora ci rimangano gli USA.
Ciao

comunque non mi ritengo un portatora di verità,anche su Robdinz

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Testimonianza minima
by Francesco Thursday, Apr. 10, 2003 at 11:31 AM mail:

Se posso dare una mia impressione, visto che continuo a tenere accesa la webcam dall'hotel palestine, si sente qualche cannonata ogni 10 minuti circa, e all'orizzonte ci sono alcune colonne di fumo nero. Mah...

Francesco

Pace a tutto il mondo, e il paradiso alle vittime innocenti

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...
by Emiliano Thursday, Apr. 10, 2003 at 12:14 PM mail:

...in alcuni quartieri si festeggia, in altri no. Di sicuro si festeggia (o meglio, qualcuno festeggia, la maggior parte giustamente non perde tempo e saccheggia) nei quartieri sciiti e dove gli americani hanno già il controllo. Non vedo nessuna contraddizione nel fatto che, da altre parti di Baghdad, di festa non ci sia ombra. Sono morti almeno duemila soldati iracheni negli ultimi giorni a Baghdad: ci sono anche i loro parenti tra i festanti? E gli amici dei loro parenti? Quando la popolazione italiana ha accolto festante i carri armati statunitensi, i soldati italiani non erano già da un bel po' l'obiettivo degli americani.

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Perchè non si riescono a rendere pubbliche queste testimonianze?
by Federica Thursday, Apr. 10, 2003 at 1:23 PM mail:

Ciao Robniz, grazie a te riusciamo a vedere l'altra faccia della guerra irakena ma credo anche che sia lecito, in tutta questa confusione, non capire la verità assoluta da quale parte sia.... E' tutto molto complicato ed è facile perdere il senso dell'orientamento. La guerra fa schifo ed è impossibile mettersi nei panni di quelle mamme e quei papà che sono sopravvissuti ai loro figli, ma possibile che non si possano rendere pubbliche le testimonianze di Voi media indipendenti, è mai possibile che non ci sia un modo per far leggere ad altri ciò che quotidianamente leggiamo noi qui su Indymedia? Troviamo un modo..... almeno proviamoci! Grazie ancora a tutti coloro che stanno rischiando la loro vita per la verità.......

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bravo
by Colgate Thursday, Apr. 10, 2003 at 3:33 PM mail:

adesso passa stà canna

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la tomba degli USA
by uomo nuovo Thursday, Apr. 10, 2003 at 3:44 PM mail:

Ma voi yankee perchè non ve andate nel vostro amato paese? Forse perchè avete paura di andare a far parte di quei 40 milioni di persone che vivono sotto la soglia di povertà? Forse perchè per studiare bisogna arruolarsi nei marines e andare in giro per il mondo a massacrare gente? Be' quest'ultima cosa per voi non dovrebbe essere un problema. Siete voi gli unici non italiani di questo paese.
La guerra vera inizia adesso, la guerra finale. Lo scontro di civiltà è gia in atto e con il nuovo secolo americano gli USA si sono scavati la fossa con le loro mani.

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false informazioni
by Ric Thursday, Apr. 10, 2003 at 3:49 PM mail: pgr.acc@libero.it

mi fà schifo questa situazione, questa guerra ha dimostrato (se ce ne fosse bisogno) come tutto ciò che ci arriva dalla nostra buona e vecchia televisione siano solo storie di burattini abilmente mossi da mani che ci credono poveri ingenui senza testa. Non si parla di persone non si parla di motivazioni reali che hanno mosso l'invasione si gioca a risiko nei caldi salotti. cosa dire degli inviati? giornalisti dal fronte ogni testata ne ha almeno due che sono fermi inquadrano ciò che gli si ordina di inquadrare, dicono ciò che si può dire dimenticando il vero motivo per cui sono lì:INFORMARE

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.....e quindi?
by Talebano Talenato Thursday, Apr. 17, 2003 at 6:03 PM mail:

Nessuno ha mai detto che il "popolo" (come lo chiami tu) sia stupido ma quel giorno notizie fotocopie, parziali fuorvianti e inesatte hanno invaso i tg....... è stato un caso?
Tutti hanno accesso alle informazioni per capire dove, come, quando è perkè vengono fatte operazioni di questo genere?
Ma hai mai visto il tg4????
Qui l'unico fazioso sei tu!!!

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