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Falluja- Bagdad 7 novembre 04
by controguerra Sunday, Nov. 07, 2004 at 10:27 PM mail:

7 novembre 2004: è finita la storia? E' finita la contraddizione? non pare affatto

Falluja- Bagdad 7 no...
7_novembre_04_bagdad_rosso_di_sera....jpg, image/jpeg, 300x300

Le truppe americane hanno stretto il cerchio su Falluja. Magari, secondo gli schemi dei loro ideologi imperiali pensano di essere all'assedio di Alesia. Hanno fatto affluire i rinforzi. I ragazzi del posto di montanga, il cuore dei berretti verdi,il 10 gruppo d'assalto, giunti dal colorado sono in postazione. Tanto ci credono di essere romani che ridono beati nei costumi dell'epoca. Non sanno della sorte capitata ai romani e in particolare a un loro imperatore proprio da quelle parti.

Pensano che gli iracheni siano degli imbecilli e li stiano ad aspettare nella piazza del mercato di Falluja e nei vicoli adiacenti dove loro li annienteranno tutti con le loro superarmi e coi gas.
Ma intanto gli iracheni attaccano gli americani alle spalle. Hanno bombardato la green zone a Bagdad, il grande compound americano. Hanno attaccato in duecento un posto di polizia a 200 chilometri ovest di Bagdad e lo hanno eliminato. Cos'è se non resistenza?
http://www.corriere.it/Primo_Piano/Esteri/2004/11_Novembre/07/iraq.shtml
ALL'ASSALTO - Erano in 200 gli uomini armati che all'alba di domenica hanno attaccato con granate e colpi di mortaio il posto di polizia di Haditha (200 km a ovest di Bagdad) e che, dopo 90 minuti di sparatoria, hanno catturato 21 poliziotti, li hanno disarmati, hanno legato loro polsi e li hanno freddati. Gli assalitori sono poi fuggiti, dando alle fiamme la postazione e portando con sé le armi e i veicoli della centrale di polizia, che abitualmente conta una quarantina di agenti. In un ulteriore attacco, gli stessi 200 uomini armati hanno assalito un secondo posto di polizia, a Haqlaniya, 10 km più a est, uccidendo il capo della sicurezza dell'Iraq occidentale, Shaher al-Jughaifi.
Un inglese è morto a Bassora.
A Samarra sono stati distrutti i commissariati di polizia, a Ramadi altri attacchi.

Falluja è una battaglia cruciale tra i popoli e l'imperialismo. In ogni modo bisogna sostenerli, bisogna tenere aperta la contraddizione, bisogna essere solidali.

Coincidono le forze che appoggiano le guerre umanitarie e quelle che condanno le azioni di resistenza civile all'interno. Andatevi a vedere chi condanna la manifestazione di ieri a Roma contro il reddito. Oltre alla destra sono tutti quelli che hanno appoggiato la guerra per disintegrare la Jugoslavia (Veltroni, Verdi, etc...).Un problema però si pone e più ancora si porrà: quale rapporto tra gad e gap? Cominceremo a vederlo la settimana prossima a Venezia. Quel che è certo è che né i verdi né prodi, né treu ci serviranno un granchè né contro la guerra, né contro il precariato. la ricomposizione tattica del movimento non avrà lunga vita senza una ricomposizione strategica all'altezza dei tempi, il 77 è lontano, è necessario andare più in là, molto più in là. anche sul piano della rappresentanza bisogna fare da soli oramai, non si può stare dentro una forza che approva la nato.

solidarietà alla grande intifada irachena.

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premiata macelleria g.w.bush
by uccialli Monday, Nov. 08, 2004 at 5:52 PM mail:

Il voto americano ha investito George W. Bush di quel mandato di cui molti dubitavano. Il "voto popolare" ha sancito oltre ogni ragionevole dubbio che il Presidente americano - già per parte sua convinto di dover compiere la missione divina di sconfiggere il fondamentalismo islamico – è il mandatario, in questa faccenda, della volontà del popolo americano. Gli iracheni, donne, uomini e bambini, in queste ore stanno realizzando che cosa questo significhi. Su "richiesta" del presidente pro tempore iracheno Allawi - battuta a macchina da un furiere del Quartier Generale della Coalizione - gli americani, sotto il comando supremo del loro Presidente, stanno preparando l’assalto al cuore sunnita del Paese. Falluja, Ramadi, Samarra: tre città tre roccaforti da espugnare. Per l’ennesima, ma definitiva volta. Samarra non più di un mese fa "è stata conquistata", almeno così dicevano le autorità governative irachene al soldo degli americani, subito smentite dallo stato maggiore USA che parlava, più prudentemente e pudicamente, di un controllo "per l’80 per cento". In questi ultimi giorni il controllo dev’essere però sceso molto, molto al di sotto dell’80. Forse al 50 …o ancor meno. E Falluja? Già sottoposta a pesanti bombardamenti nell’aprile passato ora lo è di nuovo. La colpa di Falluja? In aprile di avere massacrato quattro contractors americani – gli iracheni amano come non mai questi personaggi, che hanno il solo difetto di comportarsi da padroni in casa altrui - e gli americani hanno ritenuto bene far sapere, allora per il futuro, che non si tocca un americano senza pagarne le conseguenze: per uno di loro centinaia di iracheni…uomini, donne e bambini! Oggi invece Falluja ha la colpa di dare rifugio – lo sostengono gli americani e nessuno in Occidente si sogna di smentirli o di obiettare alcunché - nel suo territorio ad Al Zarqawi ed i suoi accoliti. Poco importa se i notabili di Falluja si affannano a dire che non è vero: gli abitanti devono pagare collettivamente per questo fatto. I bombardamenti con le "cannoniere volanti" AC130 – quanto sa di aggiornamento tecnologico questa definizione che riecheggia la politica coloniale dell’Ottocento –sono incessanti e chirurgici come sappiamo. Notte e giorno, notte e giorno, in attesa dell’attacco delle truppe d’élite statunitensi. Kofi Annan spende una parola in difesa della città e dei suoi abitanti. "Messaggio confuso", ha commentato il rappresentante ufficiale degli americani a Baghdad, mister Allawi, che nel frattempo ha incassato una bella visita di stato in Vaticano ed un’altra con tutti gli onori a Bruxelles, la capitale della Nuova Europa, quella per cui si è brindato a Roma pochi giorni fa.. Dunque grande gloria conquisterà sul campo la potente e superarmata Prima Divisione Usa, appoggiata da artiglieria, elicotteri, caccia, satelliti spie, ecc., che combatterà contro ragazzi di 18 e 20 anni armati solo di K47, di rpg, della loro incoscienza o, meglio, del loro coraggio. Una battaglia memorabile, per la prima potenza militare del pianeta, che finirà sui libri di storia, un Davide e Golia a rovescio: la prima grande battaglia del XXI secolo, superata in ardimento solo dalla memorabile battaglia, che ha chiuso degnamente il XX secolo, vale a dire quella condotta dal glorioso esercito russo contro quattro miserabili straccioni ceceni a Groznj: qualche migliaio di "spettatori" morti, al solito vecchi, donne e bambini. Sempre tra i piedi nelle guerre. La crociata di Bush, su richiesta del quisling iracheno Allawi, con l’appoggio dei degni alleati Blair e Berlusconi, e la benedizione interessata – "avanti così va benissimo, ma lasciatemi carta bianca in Cecenia e dintorni" - di Putin da Mosca, finalmente avrà una battaglia da ricordare con qualche bel monumento, qualche nastrino sulle divise, qualche medaglia "alla memoria". Deus vult. Amen.

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