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Falluja- Bagdad 7 novembre 04 | |
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by controguerra Sunday, Nov. 07, 2004 at 10:27 PM | mail: |
7 novembre 2004: è finita la storia? E' finita la contraddizione? non pare affatto
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Le truppe americane hanno stretto il cerchio su Falluja. Magari, secondo gli schemi dei loro ideologi imperiali pensano di essere all'assedio di Alesia. Hanno fatto affluire i rinforzi. I ragazzi del posto di montanga, il cuore dei berretti verdi,il 10 gruppo d'assalto, giunti dal colorado sono in postazione. Tanto ci credono di essere romani che ridono beati nei costumi dell'epoca. Non sanno della sorte capitata ai romani e in particolare a un loro imperatore proprio da quelle parti. |
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premiata macelleria g.w.bush | |
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by uccialli Monday, Nov. 08, 2004 at 5:52 PM | mail: |
Il voto americano ha investito George W. Bush di quel mandato di cui molti dubitavano. Il "voto popolare" ha sancito oltre ogni ragionevole dubbio che il Presidente americano - già per parte sua convinto di dover compiere la missione divina di sconfiggere il fondamentalismo islamico – è il mandatario, in questa faccenda, della volontà del popolo americano. Gli iracheni, donne, uomini e bambini, in queste ore stanno realizzando che cosa questo significhi. Su "richiesta" del presidente pro tempore iracheno Allawi - battuta a macchina da un furiere del Quartier Generale della Coalizione - gli americani, sotto il comando supremo del loro Presidente, stanno preparando l’assalto al cuore sunnita del Paese. Falluja, Ramadi, Samarra: tre città tre roccaforti da espugnare. Per l’ennesima, ma definitiva volta. Samarra non più di un mese fa "è stata conquistata", almeno così dicevano le autorità governative irachene al soldo degli americani, subito smentite dallo stato maggiore USA che parlava, più prudentemente e pudicamente, di un controllo "per l’80 per cento". In questi ultimi giorni il controllo dev’essere però sceso molto, molto al di sotto dell’80. Forse al 50 …o ancor meno. E Falluja? Già sottoposta a pesanti bombardamenti nell’aprile passato ora lo è di nuovo. La colpa di Falluja? In aprile di avere massacrato quattro contractors americani – gli iracheni amano come non mai questi personaggi, che hanno il solo difetto di comportarsi da padroni in casa altrui - e gli americani hanno ritenuto bene far sapere, allora per il futuro, che non si tocca un americano senza pagarne le conseguenze: per uno di loro centinaia di iracheni…uomini, donne e bambini! Oggi invece Falluja ha la colpa di dare rifugio – lo sostengono gli americani e nessuno in Occidente si sogna di smentirli o di obiettare alcunché - nel suo territorio ad Al Zarqawi ed i suoi accoliti. Poco importa se i notabili di Falluja si affannano a dire che non è vero: gli abitanti devono pagare collettivamente per questo fatto. I bombardamenti con le "cannoniere volanti" AC130 – quanto sa di aggiornamento tecnologico questa definizione che riecheggia la politica coloniale dell’Ottocento –sono incessanti e chirurgici come sappiamo. Notte e giorno, notte e giorno, in attesa dell’attacco delle truppe d’élite statunitensi. Kofi Annan spende una parola in difesa della città e dei suoi abitanti. "Messaggio confuso", ha commentato il rappresentante ufficiale degli americani a Baghdad, mister Allawi, che nel frattempo ha incassato una bella visita di stato in Vaticano ed un’altra con tutti gli onori a Bruxelles, la capitale della Nuova Europa, quella per cui si è brindato a Roma pochi giorni fa.. Dunque grande gloria conquisterà sul campo la potente e superarmata Prima Divisione Usa, appoggiata da artiglieria, elicotteri, caccia, satelliti spie, ecc., che combatterà contro ragazzi di 18 e 20 anni armati solo di K47, di rpg, della loro incoscienza o, meglio, del loro coraggio. Una battaglia memorabile, per la prima potenza militare del pianeta, che finirà sui libri di storia, un Davide e Golia a rovescio: la prima grande battaglia del XXI secolo, superata in ardimento solo dalla memorabile battaglia, che ha chiuso degnamente il XX secolo, vale a dire quella condotta dal glorioso esercito russo contro quattro miserabili straccioni ceceni a Groznj: qualche migliaio di "spettatori" morti, al solito vecchi, donne e bambini. Sempre tra i piedi nelle guerre. La crociata di Bush, su richiesta del quisling iracheno Allawi, con l’appoggio dei degni alleati Blair e Berlusconi, e la benedizione interessata – "avanti così va benissimo, ma lasciatemi carta bianca in Cecenia e dintorni" - di Putin da Mosca, finalmente avrà una battaglia da ricordare con qualche bel monumento, qualche nastrino sulle divise, qualche medaglia "alla memoria". Deus vult. Amen. |
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