Migliaia di rifugiati dalle città di Al-Qaim e Husaybah che hanno trovato rifugio in altre parti del governatorato occidentale di Anbar stanno vivendo in condizioni disperate e nel bisogno urgente di assistenza, hanno detto mercoledì gli operatori umanitari
da http://osservatorioiraq.it
I rifugiati di Al Qaim hanno bisogno di urgente assistenza, affermano
gli operatori umanitari
IRIN, 10 novembre 2005
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Migliaia di rifugiati dalle città di Al-Qaim e Husaybah che
hanno trovato rifugio in altre parti del governatorato occidentale di
Anbar stanno vivendo in condizioni disperate e nel bisogno urgente di
assistenza, hanno detto mercoledì gli operatori umanitari.
Le forze guidate dagli Stati Uniti hanno lanciato una grossa offensiva
– soprannominata Operazione Cortina di Acciaio - a Husaybah il 5
novembre in risposta ad una presunta attività “terrorista"
lungo il confine dell'Iraq con il suo vicino occidentale, la Siria.
Prima, il 31 Ottobre, avevano effettuato attacchi aerei su Al-Qaim.
Gli operatori umanitari dicono che molti dei rifugiati avevano urgente
bisogno di assistenza medica, ma c’erano soltanto due ospedali nella
zona, che erano già stracolmi. Parecchia gente ferita è
stata costretta a trascinarsi fino a 200 chilometri all' ospedale di
Fallujah per le cure.
"Qualcuno muore sulla strada verso l'ospedale," ha detto Ferdous
Al-Abadi , portavoce della Mezzaluna Rossa Irachena (IRCS).
"Abbiamo mandato 7 tonnellate di medicine all'ospedale di Fallujah
(nell’ Anbar orientale), ma è troppo lontano per quei rifugiati
e non c’è un centro medico più vicino nella zona," ha
aggiunto. "La situazione è realmente molto brutta."
L’IRCS ha detto che si stava prendendo cura di quasi 12.000 persone che
erano fuggite dalle città vicine al confine siriano.
Al-Abadi ha detto che 850 famiglie sono state accampate in A'ana, circa
30 chilometri ad ovest di Al-Qaim. Cinquecento famiglie erano nel
villaggio di Al-Astaf, 320 famiglie erano nel villaggio di Hassah ed
altre 600 famiglie avevano cercato rifugio con i parenti in Anbar.
"Stiamo fornendo provviste a tutte le famiglie in queste zone. Un
totale di 30 tonnellate di rifornimenti medici e confezioni alimentari
è già stato mandato, "ha detto.
"Chiediamo con urgenza alle organizzazioni internazionali di mandarci
le coperte e tende per soddisfare le esigenze," ha aggiunto.
Muhammad Abitan, un funzionario nel governatorato di Anbar, ha detto
mercoledì che tutte le entrate ed uscite per Al-Qaim, Husaybah e
il villaggio di Romanna erano state chiuse e nessun altra famiglia
poteva lasciare le città.
"Stiamo provando a parlare con chiunque ad Al-Qaim o a Husaybah, ma
tutte le linee telefoniche sono interrotte," ha aggiunto
Al-Abadi. "Siamo stati informati che centinaia di famiglie sono
ancora all'interno delle città e che l’acqua, l’energia e le
linee telefoniche sono state distrutte."
Parecchi rifugiati che erano accampati nella città di Rawa,
quasi 100 chilometri ad est di Al-Qaim, hanno detto di temere l'inizio
del duro inverno della regione. Hanno protestato per il fatto che i
loro bambini stavano soffrendo di diarrea e vomito ma non avevano
ricevuto alcuna assistenza medica.
"Alcuni casi sono critici, e perfino il mio aiuto qui è inutile.
Hanno bisogno dell'ospedalizzazione e qui non è fornita, "ha
detto il Dottor Ahmad Rabia'a, un medico volontario a Rawa. "E’
stata data notizia che alcune persone ferite sono morte nel
viaggio verso Fallujah."
L'esercito iracheno stava sostenendo l’operazione umanitaria nella
parte occidentale di Husaybah, fornendo cibo e beni di conforto a circa
800 rifugiati, ha detto mercoledì un ufficiale locale
dell'esercito iracheno.
Articolo
originale
(Traduzione di Enrico Sabatino per Osservatorio Iraq)
www.osservatorioiraq.it/modules/wfsection/article.php?articleid=1656
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