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Bologna: dalla Curia bolognese parole ributtanti. I deliri di monsignor Vecchi.
by mazzetta Friday, Sep. 08, 2006 at 2:10 PM mail:

La violenza? Per la Curia è parente della trasgressione.



Bologna è da anni infestata e molestata da una delle curie più reazionarie d'Italia, fin dai tempi del cardinale Biffi, il Vaticano ha riservato alla città l'invio di preti da combattimento di sicura estrazione reazionaria e antimoderna.

Non fa eccezione monsignor Vecchi, vescovo ausiliario di Bologna, che da tempo è noto per le sue posizioni a cavallo tra il fanatismo e la bigotteria dei bei tempi furono.

Ieri, richiesto di un commento sulla violenta aggressione a due ragazzi omosessuali, non ha trovato di meglio che affidare ai fedeli la considerazione secondo la quale " La trasgressione è cugina della violenza".

Al giornalista che gli ha quindi chiesto se l'omosessualità sia una trasgressione il prelato ha nascosto la mano che aveva appena scagliato il sasso e si ha detto che l'omosessualità è un argomento complesso che non era il caso di discutere in quella sede.

Vecchi non ha detto che l'omosessualità sia da escludere tra le trasgressioni parenti dell'omosessualità, poteva farlo e non lo ha fatto.

Così facendo, al di là dell'ipocrita escamotage, risulta chiaro che la conclusione verso la quale il pastore indirizza le sue pecorelle è quella per la quale, visto il grado di parentela tra violenza ed omosessualità, se i gay vengono aggrediti è in fin dei conti un pò colpa loro, che alimentano i comportamenti dai quali poi scaturisce la violenza.

Buffonate inconcepibili ed affermazione gravissima, non solo nei riguardi degli omosessuali, ma anche verso la dignità di tutti quei cittadini bolognesi che non si sono ancora lasciati friggere il cervello da decenni di retorica sulla "Bologna sazia e disperata".

Per Vecchi, che recentemente ha appoggiato una festa per "la gente normale" organizzata in concorrenza al gay pride cittadino, gli omosessuali sono persone che indulgono in comportamenti sbagliati, che diffondono la "trasgressione" che poi è parente di quella violenza che si rivolta loro contro, forse come "naturale" contraccolpo alla rottura del precetto divino, ma questo il vscovo non lo dice.

Gente "anormale", che però la curia non trova il coraggio di attaccare apertamente, costringendosi all'ipocrisia e ad artifici verbali che tuttavia non sono i grado di mascherare la carica oscurantista, intollerante ed incivile che trasuda dietro le dichiarazioni dei prelati cittadini.

Sarebbe il caso che Vecchi, ma anche il cardinale Caffarra, prendessero il coraggio a due mani e cominciassero a dire a chiare lettere che gli omosessuali sono anormali, che attentano alla morale comune; magari in quel caso le autorità cittadine, dal sindaco in giù, potrebbero trovare l'occasione per scuotersi dal torpore e dall'indifferenza verso tali seminatori d'intolleranza e di inciviltà.

Autorità cittadine che però sembrano restie a polemizzare con la Curia, forse in virtù del fatto che l'erigendo nuovo Partito Democratico, del quale il sindaco Cofferati è grande animatore, sembra sempre di più incline a diventare un Partito Democratico Cristiano.

Cofferati ha da tempo dato segnali di ampie disponibilità verso la chiesa più reazionaria, vista sicuramente come un grande elettore da curare con attenzione. Non c'è quindi da stupirsi se parole tanto gravi passeranno come l'acqua nella polemica cittadina. In fondo fu proprio Cofferati a sollevare la questione di una presunta incompatibilità tra una manifestazione dei tifosi del Bologna e una processione della Madonna; una cazzata che in cento anni non era mai venuta in mente neppure una sola volta alla curia bolognese.

Non resta, a questo punto, che prendere atto del fatto che la chiesa cittadina vuole abbassare il livello dello scontro a considerazioni razziste da bar; a questo punto si dovrà scegliere se accettare questo livello di discussione e cominciare a chiamare prete assassino monsignor Vecchi, in quanto complice della politica cattolica nemica della contraccezione (che tante morti provoca nel terzo mondo con il rifiuto del condom); oppure apostrofarlo come protettore di preti pedofili, vista la conclamata complicità delle gerarchie ecclesiastiche nel coprire i tanti casi che hanno portato nelle aule giudiziarie numerosi preti pedofili; oppure ancora si potrebbe cominciare a dire che Vecchi e i suoi simpatici correligionari gestiscono un racket dell'immigrazione e favoriscono l'ingresso di immigrati clandestini, controllanfo il giro delle badanti... e molto altro ancora, gli armadi della chiesa sono talmente pieni di nefandezze e violenze che sarebbe troppo facile che la sua parentela con la violenza ed i sopprusi è ben più stretta di quella delle banali trasgressioni con il fenomeno dello squadrismo omofobico.
Vecchi avrebbe sicuramente difficoltà a rintracciare episodi di squadrismo di matrice Gay, il fatto che nemmeno questa considerazione lo abbia soccorso ad evitare affermazioni così gravi, la dice lunga sulla qualità complessiva del prevosto.

Ovviamente nessuno scenderà tanto in basso, perchè non ha senso rincorrere nella gara all'inciviltà questi vecchi figuri carichi di rancori e di disprezzo verso chi non condivida le loro buffe prescrizioni o la loro visione del mondo.

Basterà ricordare, a monsignor Vecchi e a quanti condividano dichiarazioni del genere, che fortunatamente il nostro paese è uno stato laico, fondato sull'uguaglianza dei cittadini e sulla responsabilità individuale; quel libero arbitrio che oltre a liberarci dal peso dell'oscurantismo ecclesiastico è la formidabile dotazione che ci impedisce di accogliere e fare nostre questo tipo di conclusioni fondate sull'omofobia e sulla discriminazione.

Una bella fortuna per monsignor Vecchi, al quale l'enorme tolleranza laica continuerà a permettere di esibirsi impunito nei suoi numeri da intollerante sottanone, tra gli applausi dei bigotti cittadini e il silenzio compito dell'amministrazione cittadina.

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