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caruso
by sul sito di prc Thursday, Oct. 12, 2006 at 7:30 PM mail:

Caruso: Basta con le ipocrisie in Parlamento



di Francesco Caruso, deputato del Prc

Nella mia casella postale della Camera ricevo molte mail di gruppi strani, tipo ‘amici della montagna’ oppure ‘amici della bicicletta’. Io propongo allora un gruppo interparlamentare ‘amici della cannabis’, dove quello che interessa non è se e quante canne una persona si fa, ma piuttosto la realizzazione di un punto del programma dell'Unione: l'abolizione della Fini-Giovanardi. Faccio un appello a tutti i parlamentari di aderire al gruppo ‘amici della cannabis’.


Dobbiamo mettere da parte strumentalizzazioni e polemiche inutili ed affrontare invece di petto la questione del proibizionismo, della possibilità di aprire un dibattito franco e sereno sull'uso delle sostanze, dopo anni di cecità e di repressione. Il fallimento della Fini-Giovanardi è nelle drammatiche statistiche che mostrano l'aumento vertiginoso dell'uso delle cosiddette droghe pesanti, in primis la cocaina.


Dopo aver bombardato l'opinione pubblica sull'inesistente differenza tra sostanze "leggere" e "pesanti", i signori del centro-destra si portano sulla coscienza una generazione che ogni giorno deve fare i conti da una parte con la diffusione della cocaina a buon prezzo, grazie agli avvoltoi delle mafie che speculano e si arricchiscono sul proibizionismo, e dall'altra con il rischio concreto di finire in galera e prendersi 6 anni per un pezzo di fumo.


Il parlamento, per quanto espressione suprema delle istituzioni democratiche, resta pur sempre un luogo poco raccomandabile: non ci sono solo ignoranti che non conoscono Mandela o Guantanamo, ma anche e soprattutto mafiosi, corrotti, tangentisti, massoni, e dulcis in fundo cocainomani. Questo non lo scopriamo oggi con le Iene, in quanto esiste una montagna di procedimenti giudiziari che lo accertano e testimoniano.


Portare rispetto per le istituzioni, non può tradursi nel nascondere - ma nemmeno generalizzare - personaggi e comportamenti ipocriti da parte di chi vota leggi contro il consumo di sostanze e poi di nascosto sniffa cocaina. E' una ipocrisia che conosco fin troppo bene, è l'ipocrisia dei Cuffaro, pluri-inquisito per mafia, che gridava allo scandalo contro la scelta di rifondazione di candidare attivisti dei movimenti, colpevoli non di legami mafiosi ma di aver sempre lottato al fianco dei deboli e dei senza voce. Bisogna smascherare quest'ipocrisia.


Questa vicenda degli "onorevoli drogati", se c'è il coraggio e l'onestà intellettuale da parte del parlamento, può rimettere all'ordine del giorno il superamento delle politiche proibizioniste e così riaprire una finestra di libertà per i 4 milioni di consumatori di sostanze che ogni giorno devono svincolarsi e resistere ai meccanismi del controllo e della repressione. Del resto è nel programma dell'Unione che si parla non solo dell'abrogazione della legge Fini Giovanardi, ma anche della necessità di legalizzare pratiche connesse all'uso della cannabis.


Non si tratta di nulla di eversivo o di "sconvolgente" si tratta solo di essere coerenti con quanto affermato in campagna elettorale.
Non chiediamo molto, lasciateci fumare in santa pace.
Piantatela. Di fare gli ipocriti.
Piantatela. Nei vostri giardini.

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cannabis e prc
by bubuuu Thursday, Oct. 12, 2006 at 7:37 PM mail:

Droga. Ferrero: In preparazione testo per abrogare la Fini-Giovanardi



Test antidroga obbligatorio per i parlamentari? Casini sbaglia

“Non è questo il modo di affrontare il problema”. E’ perentorio il giudizio del ministro per la Solidarietà Sociale Paolo Ferrero sulla proposta di Pier Ferdinando Casini di istituire un test obbligatorio sulla droga ai parlamentari. “Il dramma della droga sta nell'emarginazione che produce il consumo di sostanze stupefacenti”, dice il ministro del Prc, commentando l’idea che il leader Udc ha lanciato sulla scia del ‘caso Iene’ (test antidroga su 50 deputati a loro insaputa, uno su tre è risultato positivo per cannabis e cocaina). “Mi sembra che per i parlamentari non ci sia questo dramma. Allora perchè non facciamo pure un test dell'etilometro a chi esce dalla buvette...'?”, provoca Ferrero. Le Iene hanno usato un “metodo inaccettabile”, aggiunge il ministro, e il garante, che ieri ha bloccato il servizio televisivo sul test antidroga, “ha ragione”. Ma, rincara, l’obiettivo resta “il superamento della Fini-Giovanardi. Stiamo elaborando un testo che è in via di definizione”.

“La nostra posizione – spiega il capogruppo del Prc alla Camera Gennaro Migliore - è quella di sempre, cioè la liberalizzazione delle sostanze leggere e l'abolizione della Fini-Giovarandi. C'è un moralismo nel nostro Paese che in realtà favorisce solo il commercio illegale. Noi pensiamo che si debba punire il traffico illegale che alimenta la criminalità organizzata e non i consumi individuali. Per fare questo la via della legalizzazione è l'unica possibile”. Quanto alla proposta di Casini: “Sono per la volontarietà ed il rispetto della privacy”.

“E' spiacevole che anche un leader politico serio come Pier Ferdinando Casini si accodi alla nuova campagna proibizionista innescata dalle 'Iene'”, afferma il capogruppo del Prc al Senato Giovanni Russo Spena, secondo il quale “il problema non è introdurre supercontrolli antidroga per i parlamentari ma “eliminare i supercontrolli e le leggi proibizioniste per il resto della cittadinanza, che tra l'altro non può avvalersi dell'immunità parlamentare”. Ma, aggiunge, “non tutto il male viene per nuocere. Sarebbe positivo - dice il presidente dei senatori del Prc - se la vicenda spingesse alcuni parlamentari ad adottare comportamenti meno ipocriti e a non sostenere più le leggi proibizioniste che loro per primi sanno essere completamente assurde e fuori dal mondo”.

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Ce ne fossero come Ferrero
by trollinina Thursday, Oct. 12, 2006 at 8:17 PM mail:

Vive i suoi primi anni a Chiotti in Val Germanasca, una contrada di appena 100 abitanti, dove frequenta le scuole elementari, i primi due anni nelle pluriclassi. Poi si trasferisce a Villar Perosa, la cittadina della Famiglia Agnelli.

A 17 anni si iscrive a Democrazia Proletaria (DP), partito politico della Nuova Sinistra, nei cui organismi dirigenti entrerà negli anni successivi. Dopo essersi diplomato all'Istituto tecnico industriale inizia a lavorare come operaio, nel 1978, allo stabilimento FIAT del Lingotto, dove distribuisce volantini e si occupa del bollettino operaio.

La sua passione per la politica si fonde con l'impegno nella Chiesa valdese: ha fatto parte della Federazione Giovani Evangelici Italiani, di cui è stato segretario nazionale dal 1985 al 1986. "Ci sono molte superfici di contatto con la politica" dice, "questi sono i due luoghi in cui mi sono formato e ho iniziato a fare attivita' di base".

Dai 27 anni in poi entra in politica a tempo pieno dopo la Cassa integrazione alla FIAT. In quegli anni, Ferrero costituisce anche una cooperativa agro-forestale chiamata 'Coop Agrovalli', attualmente ancora attiva.

Dopo lo scioglimento di DP nel Partito della Rifondazione Comunista (PRC), Ferrero ne diviene capogruppo consiliare a Torino. Diviene a capo di una corrente di minoranza del partito, erede della vecchia maggioranza di DP (con lui ci sono Luigi Vinci e l'ex-segretario di DP Giovanni Russo Spena), che nel IV Congresso del 1996 andrà a sostenere la mozione del segretario, Fausto Bertinotti. Dal 1995 fa parte della Segreteria nazionale di Rifondazione; è stato responsabile del Dipartimento associazionismo e movimenti e, incarico che ricopre anche attualmente, dell'Area lavoro, economia e diritti sociali.

Alle politiche del 2006 viene eletto per la prima volta deputato del PRC, nella circoscrizione Piemonte II.

Il 17 maggio del 2006, con la formazione del secondo governo Prodi, viene nominato Ministro della Solidarietà Sociale, con delega in materia di politiche sociali, flussi di lavoratori extracomunitari, politiche antidroga e Servizio civile nazionale.

Appassionato di musica, soprattutto Jazz, suona la chitarra, il pianoforte e anche il violino. Ascolta e suona anche folk e rock. Pratica l'alpinismo e l'arrampicata, spesso con suo figlio, ma anche ciclismo e podismo. Ha due figli, Nicolò di 12 anni e Agnese di 18.
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(già lo sapeva lui dei cocainomani..)

Droga e leggi
Ferrero e la droga: proviamo le stanze del buco
«Possibile un test». La Cdl: spaccio di Stato. Il ministro sulla cocaina: diffusa tra i politici



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ROMA — L’intervista a Radio Radicale è al mattino. E così c’è tempo tutta la giornata per quel dibattito che si accende infocato e va avanti fino a sera. Paolo Ferrero, ministro della Solidarietà Sociale, ha detto ai microfoni: «Non ho nessuna contrarietà preconcetta a forme di sperimentazione di riduzione del danno degli stupefacenti, come ad esempio le shotting room, ovvero le cosiddette stanze del buco». E l’opposizione ha dato fuoco alle polveri. Alfredo Mantovano, ex sottosegretario all’Interno di An, in prima linea. Decreta lapidario: «È uno scandalo: Ferrero propone lo spaccio di Stato».
Anche dall’interno della maggioranza si leva una voce critica: quella di Rosy Bindi, ministro per la Famiglia: «Paolo Ferrero parla a titolo personale e non del governo: nel programma dell’Unione non c’è alcuna ipotesi di avviare la sperimentazione delle stanze del buco». Ma Paolo Ferrero non batte ciglio: «Certo che parlo a titolo personale: mi è stata chiesta un’opinione all’interno di un’intervista lunga e articolata. Il programma di governo sulla droga è ben chiaro: sterilizzare la legge Fini-Giovanardi».
Due i punti cardine della modifica: «Dobbiamo dividere nettamente le droghe pesanti da quelle leggere. Perché hanno effetti profondamente diversi e non bisogna ingenerare confusione nella testa dei più giovani. Poi bisogna fare anche una netta distinzione tra lo spaccio e il consumo: per il primo vogliamo punizioni anche molto pesanti, mentre il consumo deve essere completamente depenalizzato».
È Carlo Giovanardi che a questo punto esplode. L’ex ministro, che ha fatto approvare la legge sulla droga a fine legislatura, non esita: «Ferrero provoca così danni irreparabili dal punto di vista culturale, indicando ai giovani la droga, leggera o pesante che sia, non come un pericolo mortale, ma come qualcosa con la quale sia possibile convivere». Ma la verità è che il ministro Ferrero ieri ha detto molto di più a Radio Radicale. Ha alzato la voce. Meglio, il tiro. «Anche tra i politici è diffuso il consumo di cocaina. Lo si è visto da qualche inchiesta giudiziaria di alcuni anni fa che ci sono droghe che girano nei Palazzi. Forse non è nemmeno un caso che le tabelle fatte dal precedente governo fossero più permissive sul versante cocaina che su quello della cannabis ».
E questa volta è Gabriella Carlucci, deputata di Forza Italia, che reagisce: «Ferrero insinua l’uso di cocaina tra i politici? Delle due l’una: o ha le prove e allora dovrebbe andare dai magistrati a fare i nomi, oppure si è inventato tutto e dovrebbe subito dimettersi ». Ma è l’unica, la Carlucci. Mentre Andrea Ronchi, portavoce di An, sottolinea «l’imbarazzante silenzio di Francesco Rutelli e dei cattolici dell’Unione» davanti alla «proposta del ministro che purtroppo è coerente col programma dell’Unione». «Sulla vita non si può scherzare», e quindi Ronchi sollecita l’opinione di Rutelli sulla proposta Ferrero.
Tutti gli altri si concentrano sulle stanze del buco. Dagli operatori dei Sert, la Federserd in prima linea, arriva un plauso al ministro, così come dall’europarlamentare di Rifondazione Vittorio Agnoletto (medico che si è occupato di droga per vent’anni). Che dice: «La stanza del buco è una questione sanitaria sperimentata già in molti Paesi d’Europa. La politica non ci deve entrare». Ma le dichiarazioni si sprecano. Roberto Maroni, Lega: «Ci impegneremo in ogni modo a contrastare questi progetti». Luca Volontè, Udc: «C’è un limite a tutto. Ferrero vuole introdurre la licenza di spaccio e magari affidarla ai Centri Sociali?». Alessandra Mussolini, Alternativa sociale: «Il messaggio di Ferrero lascia sconcertati: è una seria minaccia verso i giovani».
Alessandra Arachi
13 giugno 2006

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il non reato
by grosso atto di liberta giusta Thursday, Oct. 12, 2006 at 11:31 PM mail:

morale della favola??
tanti politici fanno i moralististi con leggi pietra,e nel loro privato usano coca,e si fanno i cavoli loro!!!!
e la falsita al ennesima potenza!!!!nei confronti del popolo.
eeee siiii loro possono!!e il popolo per 10 grammi di fumo va in galera!!
viviamo propio in un bel mondo!!!!

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droga e mafia
by francesca Friday, Oct. 13, 2006 at 5:31 PM mail:

certo che se liberizassero le droghe leggere,la mafia,camorra,e altri criminali prenderebbero una bella mazzata.
ma penso,che dietro il discorso droga qualcuno ha interesse che le cose siano e stiano cosi.
per cui ritengo che una cosa simile in italia non succedera mai,ci sono troppi unteressi........
ma non solo..... ci sono certe comunita come san patrignano
che certamente non gli farebbe piacere,ho saputo che san patrignano ha un giro di quadagni di quasi un milione di euro al anno..................

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