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http://italy.indymedia.org/news/2006/10/1169212.php Nascondi i commenti.

ALCUNE NEWS TAV ON WEB
by TAV Saturday, Oct. 21, 2006 at 1:03 PM mail:

ALCUNE NOTIZIE PRESE DALLA RETE

http://www.lanuovaecologia.it/ecosviluppo/grandi_opere/6428.php
La Francia accelera sulla Tav
cantiere della Tav
Un cantiere della Tav Il ministro dei Trasporti francese Perben chiede all'Italia di rispettare gli accordi per la Torino-Lione: «Bene piccole modifiche ma tracciato già definito». Al vaglio una variante per evitare la Val Susa / Il patto del corridoio 5
La Francia chiede di rispettare l'accordo sulla Torino-Lione firmato con l'Italia nel 2001, mentre negli ultimi giorni si sta parlando di una variante in Val Sangone. «Il tracciato – ha detto Dominique Perben, ministro dei trasporti francese, alla conferenza dei ministri dell'arco alpino – è stato definito dopo lunghi studi di natura tecnica, ambientale e finanziaria. Certo – ha aggiunto – piccole modifiche possono essere discusse, ma non credo che sia un bene accumulare ritardi o aumentare i costi». A una domanda se un'eventuale variazione nel progetto possa violare l'accordo del 2001, Perben ha ribadito: «C'è un tracciato che è stato ben definito».

«Ho piena fiducia – ha detto ancora il ministro dei trasporti transalpino – nella capacità delle autorità italiane di gestire le difficoltà e di superarle nei tempi più possibile ragionevoli». Alla conferenza di Lione era presente anche Jacques Barrot, commissario dei trasporti della Ue: «Per i tratti prioritari la Torino-Lione potrà essere finanziata – ha detto – per un massimo del 30% del costo, tutto dipende anche dagli sforzi dei governi italiano e francese. La Torino-Lione e il Brennero – ha aggiunto Barrot – sono di importanza capitale, si tratta di due grandi priorità a livello europeo e cercheremo di finanziarle al meglio».

20 ottobre 2006
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Torino, i sindaci Val Sangone per la Tav

Il tracciato della Tav in Val Sangone era stato disegnato nel 2002 dalla Provincia di Torino. I Sindaci dei Comuni della Val Sangone e i rappresentanti della Comunità Montana, guidati dal Presidente Claudio Bertacco, saranno sabato 21 ottobre in Provincia per entrare nel merito del progetto. L’incontro è stato fissato dal Presidente della Provincia di Torino Antonio Saitta e dall’Assessore alle Grandi Infrastrutture Franco Campia per le 9,30 nella Sala Giunta di Palazzo Cisterna in via Maria Vittoria 12 a Torino. Si parlerà delle ipotesi di tracciato che potrebbero riguardare il territorio della valle.
(19/10/2006)

http://www.porter.it/portale/articoli/breve.asp?Id_Breve=3912

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Tav, dalla Francia un «sì» condizionato
by da La Stampa Saturday, Oct. 21, 2006 at 1:35 PM mail:

VERTICE A LIONE TRA I MINISTRI DEI SEI PAESI DELL’ARCO ALPINO INTERESSATI AL «CORRIDOIO 5». GLI SVIZZERI PRECISANO: LA NUOVA LINEA NON PASSERA’ NEL NOSTRO TERRITORIO
Tav, dalla Francia
un «sì» condizionato
Passa il progetto della Val Sangone: «Ma nessun ritardo»
21/10/2006
di Maurizio Tropeano

LIONE. Gli one riescono a malapena a celare il disappunto dei francesi per le ultime novità italiane sulla Tav. Non fosse perché sono maestri dell'arte diplomatica gli uomini del governo di Parigi boccerebbero senza appello l'ipotesi di un percorso alternativo a quello previsto dal trattato internazionale. Invece ripercorrendo le orme di Talleyrand si limitano a comunicare lo scarso entusiasmo per la soluzione Val Sangone.

E così Dominique Perben, ministro dei Trasporti, e forse candidato sindaco di Lione, non pronuncia mai un «no» assoluto, si limita ad alcune puntualizzazioni e a porre precise condizioni. Ecco allora le precisazioni: «L’attuale tracciato è stato definito dopo lunghi studi di natura tecnica, ambientale e finanziaria. Non si parla della Val Sangone. Ci sono modifiche minori che possono essere discusse». L’ipotesi Val Sangone è una modifica minore? Nessuno è, al momento, in grado di dare una risposta. Per ora questa alternativa resta solo un’ipotesi da verificare. Parigi allora non sbatte la porta in faccia all’Italia: «Abbiamo piena fiducia nella capacità italiana di risolvere i problemi con le popolazioni locali».

Però fissa paletti invalicabili: «La Francia non crede che sia un bene accumulare ritardi o aumentare i costi anche perché in ballo ci sono i fondi comunitari per il periodo 2007-2013». Perben detta le condizioni francesi nel corso della Conferenza stampa che conclude la terza conferenza del «gruppo di Zurigo» che cerca di coordinare le politiche di attraversamento dei valichi alpini di Francia, Svizzera, Germania, Italia, Austria e Slovenia. Quei paletti possono suonare come un no perché i tecnici francesi e anche Ltf si dicono convinti che ci vorrebbero almeno tre anni per rifare tutte le procedure e che i costi aggiuntivi potrebbero salire di almeno 20 milioni.

Anche in questo caso si tratta di ipotesi. Mario Virano, commissario straordinario della Torino-Lione, spiega: «In linea teorica potrebbero esserci dei ritardi, l’aumento dei costi è da verificare, ma l’alternativa è stare fermi, impantanati. Dobbiamo uscire dalla palude di Venaus». Così Perben ripete: «Abbiamo fiducia nelle capacità del governo italiano». Del resto non potrebbe fare diversamente anche perché per la Francia la Torino-Lione è una necessità strategica e senza alternative. Spiega il ministro: «Noi siamo di fronte ad un costante e crescente aumento degli scambi verso Est trascinato dalla forte capacità espansiva del mercato spagnolo. Scambi che adesso passano da Nizza con la creazione di strozzature». Aggiunge: «Noi abbiamo interesse a dirottare il traffico sulla Lione-Torino».

E che non ci siano alternative lo spiega il presidente della Confederazione Elvetica, Moritz Leuenberger: «Noi stiamo realizzando i corridoi di scorrimento Nord-Sud. I collegamenti Ovest-Est non passeranno mai dalla Svizzera o passano da Lione e da Torino oppure, nel caso non si dovesse mai realizzare il corridoio 5, transiteranno a Nord della nostra Confederazione». Anche l’Unione Europea parte dalla Torino-Lione. Jacques Barrot, vicepresidente della Commissione Ue, seduto a fianco del ministro Perben, spiega: «Bruxelles è pronta a cofinanziare la Tav fino ad un massimo del 20 per cento». Certo, per assegnare il contributo è necessario che il Consiglio dei ministri dell’Ue e l’Europarlamento approvino il regolamento finanziario e poi che si conosca «l’entità dei finanziamenti messi in campo dai due governi». In ogni caso il finanziamento comunitario - che può arrivare ad un massimo del 30 per cento - sarà concesso in base «all’avanzamento dei lavori». Lavori che in Francia vanno avanti e che in Italia, invece, sono bloccati. Che farà l’Ue, taglierà? «Siamo lungi dal voler mettere in discussione l’erogazione dei fondi e confidiamo che il governo italiano riesca nel miglior modo possibile e soprattutto rapidamente a risolvere i problemi con la Val di Susa».

Barrot non fissa un limite di tempo, si consulta con l’ambasciatore Vinci Giacchi, che rappresenta il ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, assente ufficialmente a causa dell’incidente al metrò di Roma, e precisa: «Confidiamo che il dialogo prosegua in modo attivo e che si concluda rapidamente».

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200610articoli/12667girata.asp

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