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Giovanni Lindo Ferretti ora è neo-con e tifa Ratzinger
by da La Stampa Sunday, Oct. 22, 2006 at 7:01 PM mail:

Da Lotta Continua alla Chiesa Cattolica: la parabola di Giovanni Lindo Ferretti, "cantautore atipico"? Diciamo piuttosto: buffone telecomandato. "Punk può essere tutto e lo è/allo stesso tempo è niente e lo è/è il nostro punto di partenza e di arrivo/NO FUTURE", scrivevano i CCCP in un vecchio volantino che giocava a provocare con le contraddizioni. Che il nostro stia continuando a giocare? Buon divertimento, dunque! Ma alla Sua età, signor Ferretti, abbandonato o no che sia ogni tentativo di coerenza, almeno un minimo di serietà in più sarebbe richiesta. Smaltita la sbornia del punk filosovietico e la visione di un'Europa che passa attraverso l’Islam, in tempi più recenti (fine 2004) il nostro, alla domanda "Che fine ha fatto l'impegno politico?", rispondeva a Liberazione: "Politicamente sono un orfano. La sinistra a cui appartenevo è morta." Dopodichè, quale logica conseguenza, è passato a destra, seguendo le orme della Fallaci. A Kataweb ha dichiarato: "Io credo che il passaggio del millennio, l'11 settembre, abbia decretato un cambiamento nelle nostre vite che probabilmente noi non avremo mai nemmeno la capacità di spiegarci ma che è percepibile a un minimo di attenzione. Io percepisco molto forte nell'aria un cambiamento in atto ma non faccio il filosofo, lo storico o il politico, non so fare altro che trasformarlo in una sensazione che viaggia su delle parole e una struttura musicale. Credo che fare i musicisti sia un po' essere dei barometri del tempo, percepire le leggere o le profonde mutazioni che sono in atto, ma senza esserne consapevoli fino in fondo." Insomma, tanto parlare e tanto provocare, ma consapevolezza zero. In realtà, dunque, non c'è stato alcuno sviluppo, alcuna mutazione: Ferretti è sempre stato e tuttora rimane il "povero stupido" che si autodescrive in "A tratti": "Sono un povero stupido so solo che/chi è stato è stato e chi è stato non è/chi c'è c'è e chi non c'è non c'è/cosa fare non fare non lo so/quando dove perché/riguarda solo me". Questioni sociali? Macchè: solo questioni personali.

Giovanni Lindo Ferre...
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da La Stampa di Sabato 21/10/2006

Lindo Ferretti, il cantautore punk ora è neo-con e tifa Ratzinger

Sta per uscire l'autobiografia "Reduce" sulla sua conversione

Fondò a Berlino i CCCP - Fedeli alla Linea dove cantava "Spara Yuri Spara" - Oggi prega a modo suo "Che il cielo mi conceda un tocco d'hashish non transgenico"

di Marinella Venegoni
MILANO
Dopo i trascorsi punk di una spensierata quanto arrabbiata gioventù, Giovanni Lindo Ferretti è diventato una sorta di mistico laico della musica alternativa italiana, una figura carismatica che di severità e asciuttezza ha saputo far spettacolo. Ora è pure scrittore. Sta per uscire con Mondadori [...ma complimenti! NdR] "Reduce", una originale autobiografia d'incedere gregoriano fra memorie d'infanzia, appunti di viaggio, preghiere, poesie e anatemi alla società contemporanea. I suoi appassionati riconosceranno subito la stessa scrittura spoglia e allitterata di certi suoi dischi, la stessa austerità dei concerti, e l'intuito infallibile nel costruire un ritmo intimo del fraseggio, fra pensieri, ricordi e provocazioni. Leggendo, sembra di sentirlo cantare.
Ma, dalle alture dell'Appennino Tosco-Emiliano, dov'è nato e dove è tornato a vivere nella casa paterna con quattro cavalli, dopo le innumerevoli diaspore dai suoi fratelli di musica, Ferretti si mostra a 53 anni un uomo del tutto diverso. Per i fan sarà uno choc la rivelazione - che solo ora con il libro si compie interamente in pubblico - di una decisa inversione di rotta politico/filosofico/religiosa. Insomma, il Ferretti punk decadente che fondò a Berlino nel 1982 i CCCP - Fedeli alla Linea dove cantava "Spara Yuri spara"; il Ferretti che nel 1992 converte la band in "CSI", accogliendo i bravissimi transfughi dei Litfiba; il Ferretti che infine nel 2002 rielabora il gruppo e, scarnificandone le sonorità, lo battezza PGR ("per grazia ricevuta", e già qui un po' si poteva cominciare a sospettare) è diventato un neo-con, e pro-Ratzinger. Ed è la prima conversione manifesta nella musica italiana d'autore.
La notizia è già più che nota nel mondo dei bloggers. Fra scoramenti e insulti, il dibattito va avanti da un anno, dopo che Ferretti aveva scritto al Foglio pronunciandosi contro il referendum sulla procreazione assistita. Per riassumere quel che si dice in giro, un post piuttosto forte su indiessolvenza.blogspot.com: "La meglio gioventù ha prodotto semplicemente adulti di merda. Non ci credevano realmente...si limitavano a seguire la moda. E oggi che sono di moda i papaboys, si adeguano". Ma se lo zoccolo duro dei fan pensasse di abbandonarlo, nuovi accoliti e nuovi intervistatori si fanno avanti. Antonio Socci, che è andato da poco a trovarlo per Libero, ha scritto: "Oggi, abbandonati Repubblica e Manifesto, è abbonato all'Osservatore Romano", e ha aggiunto: "Per lui, votare centrodestra alle ultime elezioni è stata "una rivoluzione" che l'ha divertito parecchio".
Meno divertiti saranno i suoi appassionati tradizionali, quando a pagina 78 di "Reduce" leggeranno: "Dio benedica sua Santità Papa Benedetto XVI che ancora Cardinale scrisse, per me illuminante, Liturgia, e prego lo Spirito Santo che lo fortifichi e lo sostenga". L'inno è a corredo del racconto di una Messa in inglese cui ha assistito in Medio Oriente, con chitarre pop: "Non posso non pregare, con tutto il cuore, perchè si ponga termine a tale decadenza senza limite".
Forse il senso del titolo dell'autobiografia sta proprio nella conversione totale; ma Ferretti - nella fascinazione piana che accompagna i vari piani di narrazione - mostra di non rinnegare il passato e certe abitudini, quando prega a modo suo: "Il cielo mi conceda a Capodanno un tocco d'hascish non transgenico, ma saporito e grasso che si sbriciola al tatto".

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Lettera al Foglio (10 Agosto 2006) a proposito del dolore e della sua conversione al Cattolicesimo:
"Per cio' che riguarda la difesa della Chiesa, delle sue posizioni, della necessità di ponderazione nel suo operare, rifuggo ogni polemica. Per troppo tempo sono stato succube, seppur volontario, di una falsificazione della Storia che la identifica come controparte reazionaria alla libertà umana. Quel tempo è finito, Dio sia lodato, non lascio ai suoi nemici dichiarati, occulti, anche compartecipi e ben posizionati, l'ordine del giorno dei miei interessi, del mio impegno, delle mie priorita'. Sono ogni giorno più cattolico, cattolico bambino, felice di addormentarmi stanco e nell'aprire gli occhi contento di questo dono che e' vivere. Un dono vero, non facile, non ovvio, sempre a rischio e sorprendente. Sono così bambino nel mio essere cattolico da essere fermo, inchiodato nel mistero dell'Incarnazione. Forse perche', generazione su generazione, figlio di pastori, e c'erano pastori in quella capanna grotta stalla sotto una stella nel regno di Giuda in terra d'Israele al tempo dell'Imperatore Augusto in Roma quando da una giovane Madre, Immacolata in eterno, è nato il Salvatore del mondo, l'Incarnato.
Mistero che si puo' solo sfiorare ma fa vibrare nuova tutta l'umanità."
http://www.margheritasangiustino.it/index.php?op=Default&Date=20060812&blogId=1

L'intervista rilasciata al simpaticissimo Antonio Socci per il quotidiano Libero:
c'era una volta Lindo Ferretti...
http://italy.indymedia.org/news/2006/09/1146479.php

La stomachevole lettera con cui Ferretti dichiarò al Foglio la sua astensione al referendum del 12 e 13 giugno contro la legge 40:
Il triste Lindo Ferretti
http://italy.indymedia.org/news/2005/06/817041.php
lettera di lindo ferretti (ex cccp) al foglio
http://italy.indymedia.org/news/2005/06/812230.php
ASTENSIONE ROSSA
http://italy.indymedia.org/news/2005/06/808477.php

E per finire... Ferretti come Renato Zero!
La bottega di musica e comunicazione di Giovanni Lindo Ferretti
http://web.dsc.unibo.it/~blardone/ig/

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