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Effetti delle politiche del FMI in Costa D'Avorio
by Fabiocchi Saturday, Jan. 19, 2002 at 6:16 PM mail: fabiocchi@inwind.it

Effetti ambientali e sociali dei Programmi di Aggiustamento Strutturale (SAPs)

Costa D'Avorio: Effetti ambientali e sociali delle politiche del FMI
Il primo programma di aggiustamento strutturale del Fondo Monetario
Internazionale e' stato introdotto nella Costa D'Avorio nel 1975. Sin da
allora sono state applicate politiche di liberalizzazione dei sistemi dei
prezzi e l'intensificazione delle esportazioni. Come risultato dei programmi
di aggiustamento strutturale (SAPs) nel 1992 il paese ha svalutato la sua
moneta ed eliminato le tasse sulle esportazioni incentivando la produzione
agricola. Cosi', dal 1992 al 1996 le esportazioni di cacao sono aumentate
del 44% e la diversificazione dell'agricoltura non si e' verificata rendendo
il paese ancor piu' dipendente dalla vendita di cacao. Nel 1995 il governo
liberalizzo' il mercato interno stimolando ulteriormente la produzione e
l'esportazione di cacao (di cui la Costa D'Avorio e' il primo produttore
mondiale). Mentre le esportazioni provocarono un boom economico, vi furono
anche cambiamenti significativi nell'uso della terra: dal 1980 ad oggi la
terra usata per le piantagioni come il cacao e' salita dal 7.2% dell'intera
superficie del paese, al 13.8%. Nel solo biennio 1994/95 la superficie
dedita alla coltivazione di cacao e' passata da 1500 ettari a 1950. Questo
ha portato ad una diminuzione della copertura forestale che adesso equivale
a 7.1 milioni di ettari (una minima parte dei 12 mld di ettari presenti nel
1960). Sebbene nell'ultima meta' degli anni '90 il governo si e' impegnato a
proteggere le foreste rimanenti, gli agricoltori illegali di cacao e caffe'
stanno deforestando intere aree per aumentare la produzione. Nel 1997 il 30%
delle aree forestali protette del paese sono state illegalmente occupate da
coltivatori che hanno prodotto 100,000 tonnellate di cacao (1/10 della
produzione di quell'anno). La stabilita' ambientale di lungo termine e' a
rischio in quanto le piantagioni di cacao e caffe' vengono spostate in nuove
aree quando quelle gia' coltivate diventano improduttive. Per avere una
ulteriore crescita economica il FMI "raccomanda" una maggiore
liberalizzazione dell'economia, specialmente per la produzione di cacao e
caffe', e la creazione di incentivi per la diversificazione
dell'agricoltura. Ma e' proprio la liberalizzazione dell'economia che ha
causato il degrado del suolo e l'aumento della deforestazione. L'agricoltura
insostenibile non e' l'unico problema del paese africano: le prescrizioni
del FMI includono un incentivo all'estrazione mineraria. Il FMI conta
sull'esportazione delle risorse naturali per attirare capitali ed
investimenti dall'estero. Il problema e' che i capitali dall'estero arrivano
al costo di degradare l'ambiente della Costa D'Avorio. Inoltre dal 1989 al
1995 il PIL e' sceso del 15%; dal 1988 al '95 la poverta' e' cresciuta
portando la percentuale delle popolazione che vive al di sotto della soglia
di poverta' (1$ al giorno) dal 17.8% al 36.8%. La riduzione della spesa
scolastica e' stata del 35%. Fonte: FoE Int.; CRBM; trad. di Fabio
Quattrocchi fabiocchi@inwind.it
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