Indymedia Italia


Indirizzo mittente:
Indirizzo destinatario:
Oggetto:
Breve commento per introdurre l'articolo nella mail:


http://italy.indymedia.org/news/2005/02/736870.php Invia anche i commenti.

rassegna stampa
by da il mattino Wednesday, Feb. 23, 2005 at 6:06 PM mail:

rassegna stampa dalla campania malix

rassegna stampa...
404.jpg, image/jpeg, 787x285

Rifiuti, una regione verso il collasso.
Con il provvedimento della Procura di Napoli che ha confermato il blocco della lavorazione degli impianti di Cdr, l’emergenza è drammaticamente alle porte. Il commissario Catenacci: «Siamo con le spalle al muro, saremo sommersi dai rifiuti». Sul fronte discariche sale la tensione: da ieri mattina è bloccata la Salerno-Reggio Calabria tra Battipaglia e Contursi per la protesta degli abitanti di Campagna che si oppongono alla realizzazione del sito in località Basso dell’Olmo. Toccherà comunque alla Fibe, la società che gestisce i Cdr, ricevere e smaltire le 7200 tonnellate di rifiuti che vengono prodotte quotidianamente in tutti i comuni. E se la società affidataria non riuscirà a provvedere allo smaltimento (che non potrà avvenire in Campania) l’emergenza finirà per investire direttamente anche i sindaci. Infatti, se si vorrà garantire almeno la rimozione dalle strade, gli amministratori locali potrebbero essere costretti ad allestire, in tempi brevi, delle aree di stoccaggio provvisorio.



http://ilmattino.caltanet.it/mattino/view.php?data=20050222&ediz=NAZIONALE&npag=34&file=MELA.xml&type=STANDARD

ANTONIO MANZO

Campagna. Fulmini, pioggia e grandine non bloccano la rivolta dei rifiuti. Che non si ferma neppure quando scende la sera e la temperatura va sotto lo zero: una sorta di enorme serra viene realizzata innalzando sull’autostrada un telone di plastica lungo un chilometro, sotto il quale trovano riparo uomini, donne e bambini. Sono duemila e cinquecento, si accontentano di un po’ di pane e formaggio, un bicchiere di vino e un sorso di caffè per fronteggiare la notte. Loro sono lì, i rivoltosi di Campagna, tra i guardrail divelti e disseminati sull’asfalto dell’eterno cantiere dell’A3, i falò che durano solo lo spazio di una tregua concessa da una pioggia torrenziale accompagnata da grandine grossa come ciliegie. E il freddo polare che sembra congelare la tensione e gli animi in rivolta fin dalle dieci del mattino, quando polizia e carabinieri tentano di impedire il blocco della Salerno-Reggio Calabria. Inevitabili le ripercussioni sul traffico, con migliaia di automobili e camion costretti a una lunghissima deviazione lungo la statale, fra i caselli di Contursi (a sud) e Battipaglia (a nord). E inevitabili gli scontri: tre carabinieri e due poliziotti contusi, tra cui il vice questore Nunzio Crifò dirigente dell’Anticrimine della questura di Salerno. Tutti con prognosi che oscillano tra i cinque e i dieci giorni. I duemila e cinquecento rivoltosi di Campagna sono lì, mentre tecnici e operai della Fibe lavorano di gran lena alla futura discarica di Basso dell’Olmo, un pezzo di terra a pochi passi dall’oasi naturale del fiume Sele, un lembo della tormentata geografia libanese della Campania dei rifiuti. È la terra che servirà a ospitare rifiuti trattati dai Cdr, ora chiusi, e che sostituirà il sito di Parapoti chiuso dopo la battaglia di quattro giorni nell’estate scorsa. E così, mentre sembrava che il popolo di Campagna avesse ammainato le bandiere, dopo sette mesi di trattative, è esplosa invece la protesta. Domenica 13 febbraio un blocco c’era già stato sulla Salerno-Reggio, poi poche centinaia di persone decisero, dopo tre ore, di rimuoverlo. Ma stavolta si va fino in fondo. Un camion, trasformato in palco mobile, con tanto di amplificatori, gira per le frazioni e il centro storico della città. L’annuncio è per la protesta di un lunedì di guerra: negozi e uffici chiusi, scuole ferme, tutti in piazza. L’appuntamento è alle sette, nella piazza padre Pio del Quadrivio a un tiro di schioppo dallo svincolo autostradale. È dalle cinque del mattino che poliziotti e carabinieri presidiano lo svincolo e i punti sensibili. Ma i mille e passa della rivolta non ci stanno a subire quello che definiscono un torto: la discarica a Campagna, a Basso dell’Olmo. «Pensavano di darci uno schiaffo senza che potessimo ribellarci, invece no», dice Fortunato Iuorio, uno dei capi-popolo con giaccone coperto da una bandiera tricolore. In testa al corteo il sindaco di Campagna, Biagio Luongo, accompagnato dai suoi colleghi di Eboli, Gerardo Rosania, di Buccino, Nicola Parisi, di Oliveto Citra, Italo Lullo, di Serre, Palmiro Cornetta, i deputati Franco Cardiello e Franco Brusco, i consiglieri regionali Antonio Cuomo, Salvatore Gagliano, Cucco Petrone e l’assessore provinciale al lavoro Massimo Cariello. Basta un attimo ai duemila e più rivoltosi per incunearsi nelle maglie del servizio d’ordine, subire i primi scontri ma poi raggiungere l’autostrada. Arrivano sul nastro d’asfalto, bloccano la circolazione, sulla corsia nord e su quella sud. Iniziano le trattative, in prima fila il questore Carlo Morselli, il comandante provinciale dei carabinieri Claudio Quarta. Dal telefonino del sindaco di Campagna partono le telefonate per Bassolino e Catenacci. Poi chiama il prefetto Enrico Laudanna: si apre un tavolo di trattative – dice il rappresentante del governo – se viene rimosso il blocco stradale. Ma i rivoltosi non ci stanno. Domenica 13 rimossero il blocco dell’A3 e dopo pochi giorni arrivarono i tecnici della Fibe e conquistarono Basso dell’Olmo. Ora no, nessuna trattativa, dice il popolo della rivolta, pronto alla lunga notte di tensione e di rabbia. Che esplode al Quadrivio con un nuovo scontro tra carabinieri e dimostranti. Bilancio: quattro fermi.

versione stampabile | invia ad un amico | aggiungi un commento | apri un dibattito sul forum

©opyright :: Independent Media Center .
Tutti i materiali presenti sul sito sono distribuiti sotto Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0.
All content is under Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 .
.: Disclaimer :.