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Marocchino pestato in caserma: comunicati P.A.Z./PRC
by Black_Cat Thursday, Jul. 14, 2005 at 9:36 AM mail:

Comunicati. [Fonte: mailing list del Rimini Social Forum]


Prendiamo la parola per intervenire sulla questione relativa LAboratorio Occupato agli atti di
violenza arbitraria crudele e xenofoba esercitata presso la caserma dei carabinieri
di Savignano sul Rubicone. Abbiamo consapevolezza di cosa è accaduto e di
cosa accade quotidianamente in alcune stanze di quel luogo dove è sospeso
il diritto, una sorte di Cpt virtuale che mortifica l?umano e accresce l?inciviltà.
Non solo minacce ed epiteti verbali ma veri e propri atti di barbarie e sommaria
violenza fisica, l?ennesimo suggello territoriale e delocalizzato della
guerra globale permanente. Guerra globale e permanente che non è solo agita
mediante atti bellici successivi e ripetuti, ma anche attraverso un insieme
asimmetrico e multiforme di attacchi ai diritti, alla dignità degli esseri
umani. Queste violenze sono pertanto legittimate da chi governa i territori
con leggi come la Bossi/Fini o la legge 30, strumenti di controllo sulle
vite di tutt* , strumenti di controllo sulle migrazioni e di sfruttamento
e disciplinamento del lavoro migrante.

Noi donne e uomini parte delle tante reti di resistenza che in tutto il mondo
reclamano redditi, diritti, e dignità, riteniamo insopportabile quanto accade
in questi territori, territori attraversati da una macchina repressiva che
trasforma i cosiddetti ?altri? in una mera equazione migrante=abusivo=delinquenza=disumanità.
La manu militari si esercita su di loro con tutta la sua potenza e la sua
efficacia, sostenuta, coccolata da tutte le amministrazioni comunali della
?vecchia Romagna etichetta rossa?. I migranti chiunque essi siano, qualunque
sia la loro storia fungono da ottimo capro espiatorio della crisi dilaniante
che sta crescendo ovunque, e qualcuno si sente legittimato più di altri nei
soprusi e nelle angherie. Il capro espiatorio ora è Youssef, un ragazzo
di 23 anni, cancerizzato, pestato, con grandi occhi scuri così come la pelle,
color della terra, color delle sabbie del Marocco. Youssef oggi ha esercitato
il suo diritto di resistenza, ha denunciato, a scapito di essere arrestato
perché privo di documenti, i soprusi e le violenze subite, per questo ora
è stato rinchiuso, per questo sarà processato. Youssef oggi ha resistito
così come hanno resistito tutti quei cittadini migranti che rinchiusi nei
Cpt si sono ribellati agendo in prima persona l?insopportabilità di quei
lager e costruendo autonomamente la propria liberazione.

Crediamo che ogni cittadino che vive in questi spazi e li abita, di essere
protagonista di questa lotta per la difesa della dignità umana, a fianco
di Youssef e contro qualsiasi forma di repressione. Crediamo sia il momento
di prendere parola e di agire resistenza, crediamo sia il momento di capire
e di affermare che gli altri siamo noi, che ogni diritto negato ad uno solo
dei nostri fratelli e delle nostre sorelle migranti, sia qui che altrove,
è un diritto negato anche a noi, è una libertà sottratta anche alla nostra.
È ora dire basta, è ora di credere che ?siamo noi a fare il futuro, che
esso è il modo che abbiamo di reagire a quel che succede? ponendo al centro
ciò che accade oggi e ciò che è necessario cambiare.

Youssef chiedeva diritti e cercava lavoro, è stato pestato e clandestinizzato,
rinchiuso e isolato. Ora non è più solo, la sua lotta è la nostra stessa
lotta, quella di chi chiede Reddito, Diritti e Dignità!

Laboratorio Occupato P.A.z - Rimini



In merito a quanto apparso oggi sulle pagine del
Corriere di Rimini esprimo la massima preccupazione e
la massima indignazione per i fatti accaduti.
In attesa che gli organi competenti accertino la
dinamica dei fatti credo che sia necessaria una
riflessione sul ruolo dell'Arma dei Carabinieri come
macchina del controllo sociale da un lato e come
strumento operativo nell'applicazione di leggi
classiste e razziste quali la Bossi Fini dall'altro.
In attesa che gli organi giudiziari ci dicano se
quella caserma è l'Habu Graib della valle del Rubicone
invito le forze politiche e sociali a mobilitarsi e
scendere in campo, senza falsa retorica o melensi
elogi dell'Arma, contro quello che non si prefigura
come un'eccezzione ma, stando alla "vox populi
savignanensis", una pratica alquanto in uso da parte
dei Carabinieri di Savignano.
Ritenendo tali pratiche degne di "carabineros" cileni
auspico una levata di voci indignate in attesa di una
mobilitazione di massa contro la violazione di ogni
diritto umano e garantendo l'impegno dei deputati del
PRC di chiarire cosa accade in quella caserma
attraverso lo strumento dell'interrogazione
parlamentare al ministero della difesa.

Paolo Pantaleoni
Segreteria Provinciale del PRC Sinistra Europea

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