Comunicati. [Fonte: mailing list del Rimini Social Forum]
Prendiamo la parola per intervenire sulla questione relativa LAboratorio Occupato agli atti di violenza arbitraria crudele e xenofoba esercitata presso la caserma dei carabinieri di Savignano sul Rubicone. Abbiamo consapevolezza di cosa è accaduto e di cosa accade quotidianamente in alcune stanze di quel luogo dove è sospeso il diritto, una sorte di Cpt virtuale che mortifica l?umano e accresce l?inciviltà. Non solo minacce ed epiteti verbali ma veri e propri atti di barbarie e sommaria violenza fisica, l?ennesimo suggello territoriale e delocalizzato della guerra globale permanente. Guerra globale e permanente che non è solo agita mediante atti bellici successivi e ripetuti, ma anche attraverso un insieme asimmetrico e multiforme di attacchi ai diritti, alla dignità degli esseri umani. Queste violenze sono pertanto legittimate da chi governa i territori con leggi come la Bossi/Fini o la legge 30, strumenti di controllo sulle vite di tutt* , strumenti di controllo sulle migrazioni e di sfruttamento e disciplinamento del lavoro migrante.
Noi donne e uomini parte delle tante reti di resistenza che in tutto il mondo reclamano redditi, diritti, e dignità, riteniamo insopportabile quanto accade in questi territori, territori attraversati da una macchina repressiva che trasforma i cosiddetti ?altri? in una mera equazione migrante=abusivo=delinquenza=disumanità. La manu militari si esercita su di loro con tutta la sua potenza e la sua efficacia, sostenuta, coccolata da tutte le amministrazioni comunali della ?vecchia Romagna etichetta rossa?. I migranti chiunque essi siano, qualunque sia la loro storia fungono da ottimo capro espiatorio della crisi dilaniante che sta crescendo ovunque, e qualcuno si sente legittimato più di altri nei soprusi e nelle angherie. Il capro espiatorio ora è Youssef, un ragazzo di 23 anni, cancerizzato, pestato, con grandi occhi scuri così come la pelle, color della terra, color delle sabbie del Marocco. Youssef oggi ha esercitato il suo diritto di resistenza, ha denunciato, a scapito di essere arrestato perché privo di documenti, i soprusi e le violenze subite, per questo ora è stato rinchiuso, per questo sarà processato. Youssef oggi ha resistito così come hanno resistito tutti quei cittadini migranti che rinchiusi nei Cpt si sono ribellati agendo in prima persona l?insopportabilità di quei lager e costruendo autonomamente la propria liberazione.
Crediamo che ogni cittadino che vive in questi spazi e li abita, di essere protagonista di questa lotta per la difesa della dignità umana, a fianco di Youssef e contro qualsiasi forma di repressione. Crediamo sia il momento di prendere parola e di agire resistenza, crediamo sia il momento di capire e di affermare che gli altri siamo noi, che ogni diritto negato ad uno solo dei nostri fratelli e delle nostre sorelle migranti, sia qui che altrove, è un diritto negato anche a noi, è una libertà sottratta anche alla nostra. È ora dire basta, è ora di credere che ?siamo noi a fare il futuro, che esso è il modo che abbiamo di reagire a quel che succede? ponendo al centro ciò che accade oggi e ciò che è necessario cambiare.
Youssef chiedeva diritti e cercava lavoro, è stato pestato e clandestinizzato, rinchiuso e isolato. Ora non è più solo, la sua lotta è la nostra stessa lotta, quella di chi chiede Reddito, Diritti e Dignità!
Laboratorio Occupato P.A.z - Rimini
In merito a quanto apparso oggi sulle pagine del Corriere di Rimini esprimo la massima preccupazione e la massima indignazione per i fatti accaduti. In attesa che gli organi competenti accertino la dinamica dei fatti credo che sia necessaria una riflessione sul ruolo dell'Arma dei Carabinieri come macchina del controllo sociale da un lato e come strumento operativo nell'applicazione di leggi classiste e razziste quali la Bossi Fini dall'altro. In attesa che gli organi giudiziari ci dicano se quella caserma è l'Habu Graib della valle del Rubicone invito le forze politiche e sociali a mobilitarsi e scendere in campo, senza falsa retorica o melensi elogi dell'Arma, contro quello che non si prefigura come un'eccezzione ma, stando alla "vox populi savignanensis", una pratica alquanto in uso da parte dei Carabinieri di Savignano. Ritenendo tali pratiche degne di "carabineros" cileni auspico una levata di voci indignate in attesa di una mobilitazione di massa contro la violazione di ogni diritto umano e garantendo l'impegno dei deputati del PRC di chiarire cosa accade in quella caserma attraverso lo strumento dell'interrogazione parlamentare al ministero della difesa.
Paolo Pantaleoni Segreteria Provinciale del PRC Sinistra Europea
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