Dalla Gazzetta del Sud del 17/11/2005. L'amministrazione comunale dedica una stele all'ex-senatore missino Ciccio Franco. Le dichiarazioni degli onorevoli fascisti Tremaglia, Gasparri e Pirilli...
Scoperta una stele nell'Anfiteatro
dello Stretto intitolato al capo della Rivolta
Reggio onora Ciccio Franco
Scopelliti: ha interpretato e difeso
con coraggio il sentimento della città
di Pino Toscano
Da ieri, sul Lungomare, davanti all'Anfiteatro dello Stretto a lui
intitolato, una stele ricorda Ciccio Franco, il leader della Rivolta di
Reggio. L'iniziativa è dell'amministrazione comunale, che ha
voluto così onorare il principale protagonista di una vicenda
che ha segnato profondamente la storia della città.
La stele, opera dell'artista reggino Rosario La Seta, è stata
interamente realizzata in pietra di Lazzaro dalla Siel e poggia su tre
cubi di uguale grandezza ma sbalzati. In alto, un pannello in bronzo
reca l'effigie di Franco, mentre nella parte centrale, levigata,
è stata incisa l'iscrizione: "Leader dei Boia chi molla,
senatore della Repubblica, giornalista e sindacalista. Una vita al
servizio di Reggio e del suo comprensorio con le mani pulite".
La cerimonia di scopertura della lapide si è svolta alla
presenza delle massime autorità ed è stata accompagnata
dalla benedizione di don Mimmo Geraci, che ha avuto parole di grande
apprezzamento per il senatore: «L'ho incontrato come credente, ma
soprattutto come uomo libero e capace di sacrificarsi per
un'idea».
Parole che subito dopo l'on. Giuseppe Valentino ha amplificato con
specifico riferimento alla Rivolta, mentre il Presidente della
Provincia, Pietro Fuda, ha messo in evidenza la capacità di
Franco di raccordarsi con il malessere di un popolo ferito dal potere.
Il prefetto Luigi De Sena porta il suo personale ricordo: «Ho
conosciuto Ciccio Franco in gioventù e ne ho apprezzato la
passione politica e l'amore per la città». Quindi
interviene il nipote del capo della Rivolta, Antonio Franco, che a nome
della famiglia esprime gratitudine all'amministrazione comunale per
aver voluto sottolineare con un gesto destinato a rimanere scolpito
nella pietra e nella memoria, il valore di un'esistenza dedicata
interamente alla causa di Reggio.
Concludendo la cerimonia, è il sindaco Giuseppe Scopelliti a
spiegare il senso dell'iniziativa: «Era giusto e doveroso»,
dice, «tributare questo riconoscimento a un uomo che ha offerto
un fortissimo contributo ai reggini, facendosi interprete dei loro
sentimenti. Ancora oggi si avverte la grande difficoltà di una
città che, purtroppo, allora è stata tradita nelle sue
legittime istanze. Così come si avverte il vuoto lasciato da
Ciccio Franco, il quale è stato un grande leader, capace di
coagulare intorno a sé intere generazioni, sia come sindacalista
e politico sia come uomo che ebbe il coraggio di scendere in piazza per
difendere Reggio».
Ma Franco fu anche un esempio per i giovani, puntualizza Scopelliti:
«La sua casa ha ospitato decine di ragazzi che avevano in comune
l'amore per la città. E' stato lì che si è
consolidata la mia amicizia con il nipote Antonio. Quelle generazioni
continuano a credere negli stessi ideali di giustizia che sono alla
base di tutte le battaglie di civiltà».
Impossibilitati a presenziare alla cerimonia, hanno ugualmente voluto
dare la loro testimonianza alcuni autorevoli esponenti di Alleanza
Nazionale. «La manifestazione è un momento
importante», dichiara l'on. Maurizio Gasparri,
«perché Franco appartiene non sono alla storia di Reggio
ma alla storia di tutti coloro che fanno politica con passione. La mia
generazione è cresciuta ammirando uomini coraggiosi come Ciccio
Franco, ai quali hanno guardato come si guarda un simbolo. L'iniziativa
del monumento a ricordo perenne della città nei suoi confronti
è vissuto con grande orgoglio oltre i confini di Reggio,
perché Franco è un mito per tutta la destra
italiana».
L'on. Mirko Tremaglia, ministro per gli italiani nel mondo:
«Ricordare coloro che hanno dedicato la vita intera al bene della
propria terra deve essere lo spunto per riaccendere la gioia e
l'orgoglio di vantare, tra i propri concittadini, persone che hanno
combattuto le loro battaglie per un'idea e amore di Patria, sentimenti
che purtroppo oggi gli italiani sembrano avere dimenticato. Reggio
Calabria, e soprattutto i suoi giovani, non devono ignorare i nomi di
Nino Tripodi, Raffaele Valensise, Ciccio Franco, Michele Barbaro, che
hanno consacrato l'intera esistenza a salvaguardare gli interessi della
città e della Calabria. Nella valorizzazione del ricordo sta la
ricchezza del progetto futuro ed è per questo che è
necessario trasmettere alle nuove generazioni il messaggio che viene
dal passato: un popolo senza memoria non può avere futuro».
L'europarlamentare Umberto Pirilli: «Ciccio Franco è oggi
un simbolo riconosciuto, un monumento, una meta. La sua grande passione
civile, non disgiunta dal coraggio e dell'azione, è destinata a
vivere nella memoria di noi tutti e ad alimentare quella dirompente
voglia di riscatto che accompagnò la sua vitae che non
può non riempire e stimolare la vita di tutta la nostra
comunità». Un messaggio ha inviato anche il ministro
Gianni Alemanno.
Nel corso della cerimonia, i ragazzi dei "Circoli del fare" hanno
deposto una corona e uno striscione con la scritta "Ciccio Franco:
presente!". Azione Giovani, molto legata alla figura del senatore, ha
manifestato la sua soddisfazione per l'evento, giunto a distanza di
trentacinque anni dai Moti e a quattordici dalla scomparsa dell'uomo
della Rivolta. E ieri sera erano tanti i ragazzi radunati sul Lungomare.
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