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Identikit Nestle'-Perugina
by machiloe Monday, Oct. 14, 2002 at 1:28 AM mail:

Identikit Nestle-Perugina

IDENTIKIT DELLA MULTINAZIONALE (1)La storia del colosso elvetico Nestlé inizia nel 1866, anno in cui il chimico tedesco Henri Nestlé decise di commercializzare un prodotto di sua invenzione la Farina lattea, fondando in Svizzera, a Vevey, la S.A di Henri Nestlé.(2)Nel 1905 scelse di fondere la propria azienda con la Anglo Swiss Condensed Milk Co., la prima fabbrica europea di produzione di latte condensato. La nuova struttura adottava di Nestlé sia la sede di Vevey che il marchio, due elementi rimasti inalterati sino ad oggi.
La storia di Nestlé in Italia inizia nel 1875 quando venne depositata presso la Prefettura milanese l'etichetta della "Farina Lattea Nestlé, alimento completo per i bambini lattanti".
Ma il colosso elvetico sbarca in Italia nel 1913, anno di costituzione della "Henri Nestlé, società in nome collettivo". Undici anni dopo, nel 1924, fu costituito il primo stabilimento di Nestlé nel territorio italiano ad Abbiategrasso (MI), che produceva latte condensato e farina lattea. Tre anni dopo, venne inaugurata la fabbrica di cioccolato di Intra, in provincia di Novara.Il salto di qualità viene raggiunto nel 1988 quando il Gruppo svizzero acquistò dalla CIR, guidata da Carlo De Benedetti, la Buitoni - Perugina per circa 1600 miliardi di lire.(3) La seconda accelerazione italiana è arrivata indirettamente al termine della battaglia per il controllo della Perrier con la famiglia Agnelli. L'azienda svizzera si trovò in portafoglio (oltre alla fonte Sant'Antonio, che rivenderà nel 1994), i marchi di diverse acque minerali: Vera, San Benedetto, nonché una quota della Compagnie Financière du Haut-Rhin (Cfhr). Nel dicembre del 1997 Nestlé, tramite il gruppo Perrier-Vitttel, entrò in possesso del 100 % della Compagnia finanziaria Cfhr, e di conseguenza, ha ereditato il gruppo San Pellegrino-Garma (San Pellegrino, Levissima, Recoaro, Pejo, Fiuggi, Panna, Claudia e San Bitter).A seguito di questa operazione la multinazionale svizzera è in grado di controllare circa il 25 % del mercato italiano delle acque minerali. (4)Nel 1993 il Gruppo Sme si accinge a realizzare una prima tranche della privatizzazione dei surgelati e dei dolci. Nel luglio di quell';anno, la Nestlé aggiunge i marchi Motta, Alemagna, La Cremeria, Antica Gelateria del Corso, Maxicono, Surgela, Marefresco, La Valle degli Orti, Voglia di Pizza e Oggi in Tavola. L’acquisizione di Italgel, il cui pacchetto di controllo (62%) costò ben 437 miliardi di lire, ha permesso alla multinazionale svizzera di far salire il fatturato della divisione italiana a 3765 miliardi di lire e di entrare anche in Italia nel mercato dei surgelati e dei gelati.Infatti, secondo un vecchio patto tra multinazionali alimentari, al colosso svizzero fu assegnato il diritto di sfruttamento del marchio Findus in diversi paesi del continente europeo, ma non in Italia dove è tuttora in mano alla concorrente Unilever, multinazionale anglo-olandese. (5)

Il GRUPPO NESTLE: OGGI

Breve scheda tecnica:

SEDE

Vevey (vicino Losanna) - Svizzera

FATTURATO

complessivo

84698 milioni di franchi svizzeri = oltre 57.000 milioni di Euro

ADDETTI

230.000

NEL MONDO

È presente in 66 paesi con più di 500 fabbriche. Contende il primato nel settore agro-alimentare ad altre due multinazionali Philip Morris e Unilever

SETTORI

Focalizzazione molto forte nel settore food & beverage, presidiando in particolare 4 aree:

Acque minerali e preparati per bevande ( terrier, Vittel, Vera, San Bernardo, San Pellegrino, Panna, Claudia, Fiuggi, Pejo, Lievissima, Recoaro, San Bitter, Nestea, Beltè, Spumador) = 28,3% del totale dei ricavi

Prodotti a base di latte, dietetici, gelati (Motta, Alemagna, Antica Gelateria, Cremeria) = 27, 1 del ricavo

Piatti pronti, prodotti culinari, cibo e accessori per animali domestici (Frieskies, Buffet, Buitoni) = 25,2 %

Cioccolato e prodotto dolciari (Pertugi,a Baci, Smarties, Kit Kat, Galak, Lion, Crunch, After Eight, Qualità Street, Rowentree, Cailler, Toffee, Polo) = 13,3 %

La restante parte del fatturato (6,1 %) è generata dalla vendita di prodotti farmaceutici.

MARCHI

Portafoglio di oltre 8000 marchi, equivalenti ad altrettanti prodotti o linee di prodotto

NESTLE: IN ITALIA

Nestlé Italiana S.p.A. - questa la denominazione giuridica della sede italiana - opera esclusivamente nel settore alimentare. Con un portafoglio, di circa 70 marchi per 2.600 referenze, le principali aree di mercato coperte dalla multinazionale svizzera sono quelle dei prodotti dolciari e gelati (con un peso sul fatturato di circa il 42%), dei piatti pronti e prodotti culinari (38,9%), dei prodotti a base di latte e dietetici (12,2%) e dei preparati per bevande (6,9%). In tal modo, il Gruppo Nestlè si colloca al primo posto nel settore alimentare italiano.

PORTAFOGLIO PRODOTTI NESTLE IN ITALIA

Aree di mercato

Mercati

Principali marchi

Prodotti dolciari e gelati

Dolciari

Perugina, Baci, KitKat, Quality Street, Smarties, Galak, Polo, After Eight, Emozioni, Ore Liete, Lion, Fruit Joy

Gelati

Gelati Motta, La Cremeria, Antica Gelateria del Corso

Dolci da forno

Motta, Alemagna, Tartufone Motta

Piatti pronti e prodotti culinari

Surgelati

Buitoni, Buitoni Bella Napoli, Buitoni Cucina Creativa

Refrigerati

Buitoni Fresco

Pasta, prodotti da forno, condimenti

Buitoni, Maggi

Prodotti a base di latte e dietetici

Prodotti freschi

Mio, Fruttolo, LC1

Alimenti per l'infanzia

Nestlé, Nidina, Guigoz, Latte Mio

Preparati per bevande

Caffè e bevande per la prima colazione

Nescafè, Nesquik, Orzoro

Ristorazione

Nestlè Foodservice


Lo schema sopra riportato rappresenta solo una parte del portafoglio prodotti italiani che la multinazionale svizzera ha acquisito nel corso degli anni, vendendo ed acquistando una serie di aziende locali italiane, a loro volta titolari già da decenni di marchi affermati, quali la Perugina, Buitoni, Motta.

STABILIMENTI NESTLE IN ITALIA

COSTO TOTALE DELLA PRODUZIONE IN MLD DI LIRE (6)

SETTORE

MARCHI

ANNO ACQUSIZ

SAN SISTO Perugia

113

Cioccolato e Dolciario

Baci,
Nesquik, Emozioni, Nestlè,
Galak,
Perugina, Ore Liete, Rossana, Fondenti

1988

SAN SEPOLCRO

Arezzo

64

Pasta secca e prodotti da forno

Buitoni

1988

FERENTINO

Frosinone

57,8

Gelati

Motta,
Antica Gelateria del Corso,
Nestlé

1989

BENEVENTO

31

Buitoni

1993

SAN MARTINO BUONALBERGO Verona

46,6

Prodotti da forno

Motta, Tartufone, Alemagna, Bacio il Dolce, Coppa del Nonno il dolce al caffè,

1993

MORETTA
Cuneo

37

Pasta fresca, sughi

Mio,
Buitoni Fresco

1961

MILANO

19,5

Bevande

Orzoro,
Ecco,
Miscela Leone, Nescafé Red Cup

1993

PARMA

38

Gelati

Motta,
Antica Gelateria del Corso,
Nestlé

EBOLI

Salerno

24,5

Pasta secca

Pezzullo, Buitoni

USO E SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE LOCALISecondo dati che possono essere ritenuti ufficiali, ad oggi:

A) la Nestlè-Perugina conta 1300 dipendenti diretti di cui 900 assunti con contratto a tempo indeterminato, 140 dei quali con un part-time a 1560 ore (media di 30 ore settimanali). Tra i 900 impiegati diretti della multinazionale, 570 sono operai e 330 sono impiegati, quest’ultimi, secondo quanto annunciato dalla azienda nel giornate di settembre, dovrebbero diminuire a 280.
B) 400 sembra essere la cifra che indica il numero degli stagionali impiegati in Perugina nell'arco di un anno.
C) 84 sono le aziende che svolgono servizi esternalizzati dalla Perugina, pur all’interno dello stabilimento di San Sisto. Numerose sono le aziende copacker e le aziende terze, collegate alla casa- madre, che realizzano prodotti dal marchio Nestlè, come ad esempio le caramelle Rossana.

SFRUTTAMENTO DELLE RISORSE LOCALI

--FLESSIBILITA'DELLA FORZA LAVORO, che si configura innanzitutto come attacco alle condizioni salariali e lavorative e come tentativo di rendere la forza-lavoro completamente subordinata alle esigenze d'impresa. È chiaro che questo attacco viene condotto principalmente sul piano giuridico del diritto del lavoro e dei modelli contrattuali, come ad esempio l’introduzione di forme contrattuali "atipiche" (contratti part-time, formazione-lavoro etc.), che vanno ad incidere il sistema di garanzie di cui gode il lavoratore.

--Il salario accessorio dei lavoratori fissi part-time della Perugina è calcolato sul minimo di 1560 ore annuali che i lavoratori devono effettuare, e non sulle settimane effettivamente lavorate

--L'ESUBERO DI 50 DIPENDENTI Perugina corrisponde ad una messa in MOBILITA per questi 50 LAVORATORI = 50 LICENZIAMENTI).

Queste forme contrattuali atipiche possono essere interpretate come un passaggio all'interno della tendenziale soppressione di ogni forma di contrattazione nazionale e collettiva, che include la piena libertà di licenziamento garantita alle imprese.

C) L'ESTERNALIZZAZIONE DI FUNZIONI PRODUTTIVE originariamente interne alla azienda si concretizza nell'affidare alcune di queste funzioni ad unità produttive esterne e di piccole dimensioni (medie e piccole imprese) attuando un vero e proprio processo di decentramento produttivo.
Nel caso della Perugina Nestlè, l'impresa-madre non detiene la proprietà delle nuove unità produttive, ma, di fatto, si viene a creare un rapporto di stretta dipendenza e subordinazione delle seconde alle prime (concetto di impresa a rete).Il decentramento produttivo comporta una destrutturazione delle grandi concentrazioni di lavoratori caratteristiche dell'epoca fordista, determinando anche lo smembramento dei meccanismi di solidarietà caratteristici della grande fabbrica e riducendo notevolmente l'impatto delle lotte degli stessi lavoratori. I dipendenti delle aziende contoterziste, come nel caso in esame, sono spesso assunti tramite le agenzie di lavoro interinale ("lavoro in affitto"). Quest'ultimo prevede l'intermediazione di una agenzia tra il lavoratore e l'impresa che lo impiega, per cui non sono dipendenti dell’azienda ma dell’agenzia stessa. Questo rapporto non prevede il diritto del lavoratore a ferie, malattie, né tantomeno quello di iscrizione ad un sindacato. Non solo, ma il ciclo produttivo di aziende terze, spesso e volentieri viene interrotto in alcuni mesi dell'anno, periodi in cui la casa-madre non ha più bisogno del loro prodotto (curva bassa delle produzione), per poi riprendere in maniera funzionale alle esigenze produttive e di mercato della casa-madre stessa (curva alta della produzione), cosicché l'impiego del lavoratore assunto tramite agenzia interinale può risultare anche di breve durata.

La Nestlè opera nello stesso stile delle altre grandi imprese mondiali, limitando e comprimendo bisogni, diritti e qualità della vita dei lavoratori in funzione delle esigenze della produzione.

(1)I dati cronologici sono stati ripresi dal sito ufficiale della Nestlé www. nestlé.it
(2)Henri Nestlè, nato a Francoforte nel 1814, inventò nel 1867 la farina lattea, prodotto alimentare che segnerà il futuro della Nestlé.
(3)Il Sole 24 Ore, 31 luglio 1993. Nel 1969 la Buitoni e la Perugina decidono per la fusione delle due società, incorporando la Buitoni nella Perugina e divenendo l' IPB-Industrie Buitoni Perugina. Ma il loro andamento è negativo per tutto l'arco degli anni Settanta fino a quando nel 1985 le Industrie Buitoni Perugina vengono vendute alla CIR di de Benedetti, cambiando il nome in Buitoni Spa. Lo scopo dell' imprenditore è far crescere velocemente l' azienda e aumentare in maniera cospicua gli utili, ma gli resta un' impresa impossibile.
(4)L'Eco di Bergamo, 18 febbraio 1988.
(5)Il Sole 24 Ore, 30 luglio 1993
(6)I dati della produzione si riferiscono all'anno 2001 e sono stati tratti dal sito ufficiale della multinazionale svizzera.

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