Toto' "opus dei" Cuffaro sfoggia la sua corsia preferenziale con la Dirigenza RAI
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Cuffaro (Cdl) rifiuta le domande della Rai: «Concorderò con Saccà un'altra intervista» (unita.it)
È polemica per il diverbio tra il presidente della Regione Sicilia, Salvatore Cuffaro (Cdl), ed un giornalista della sede Rai di Palermo. A margine della conferenza stampa per la presentazione del Dpef della Regione, il cronista ha incalzato Cuffaro sulla crisi idrica. «A questa domanda non rispondo - ha detto il presidente - continua a fare le domande che fa Sciuscià, concorderò con Agostino Saccà un'altra intervista».
A microfoni spenti, Cuffaro ha poi aggiunto: «Con queste domande si dà un'immagine della Sicilia falsa, che criminalizza il popolo siciliano: per 200 persone che hanno rubato 50 litri d'acqua si vuol far passare tutti i siciliani per criminali. Facendo così dite a 15 milioni di italiani che in Sicilia tutti rubano l'acqua», ha concluso il presidente che nei giorni scorsi aveva protestato anche per la puntata di «Sciuscià» dedicata alla crisi idrica nell'isola, annunciando di voler querelare Michele Santoro.
Dura la reazione dell'Usigrai all'episodio di oggi: «Le frasi pronunciate dal presidente della Regione Sicilia nel rifiutare l'intervista di un cronista Rai - ha affermato il segretario, Roberto Natale - dovrebbero provocare, per la loro gravità, una ferma presa di distanza da parte del Direttore Generale Saccà. È, infatti, offensiva in primo luogo per il vertice Rai l'idea che al settimo piano di viale Mazzini si possano fare accordi ai danni dell'informazione o concordare trattamenti di favore».
«L'episodio - ha aggiunto Natale - merita grande attenzione anche perché conferma che i pericoli per l'autonomia non riguardano soltanto o principalmente i nomi noti, i Biagi e i Santoro, ma le centinaia di giornalisti che fanno il loro lavoro nelle testate nazionali e nelle sedi regionali, e che ogni giorno rischiano di dover affrontare interlocutori più arroganti. Fin qui il vertice Rai ha deprecato l'aggressività (tutta da dimostrare) del giornalismo Rai nei confronti della politica. Sarebbe ora che qualche parola venisse spesa invece per dare l'altolà ai politici che continuano a confondere il giornalismo Rai con il proprio ufficio stampa».
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