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NO TAV NO TAC
by dajana e tro Sunday, Jul. 28, 2002 at 7:39 PM mail:

ehmm... ce la cantiamo?

ehmm...
iatta tta tta' iatta tta tta'..
ci piacerebbe cantaaaar una canzone intelligenteee,
che segua un filo logggiccco, importanteeee..
e che sia piena di bei ragionamentiii,
insomma una canzoneeeeee intelligenteee...

che spieghi un po' di tutto e un po'di nienteeeee...

cosa ci vuoleee si saaaa
per far successo con la genteeee
si prende un filo logggicccoooo, importanteeeee
iatta tta tta' iatta tta' tta'


ehmmm

iatta tta' tta' ..iatta tta' tta'..

BREVE STORIA DEL PROGETTO DI ALTA VELOCITA' FERROVIARIA IN VAL DI SUSA
E DELLA OPPOSIZIONE DEGLI ABITANTI


1988

E' primavera quando arrivano a Torino le prime voci di un progetto francese per estendere all'Italia la rete di Treni a Grande Velocità con una linea Grenoble - Torino che passi sotto il Monginevro, ma il compartimento ferroviario si mostra critico, preferendo i programmi in corso per migliorare la linea esistente.

1989

La Francia continua ad invitare l'Italia ad unirsi alla sua rete di T G V ma le amministrazioni Piemontesi e la grande stampa non mostrano entusiasmi.
La grande svolta avviene a settembre alla Fondazione Agnelli (hehe, iatta tta' tta' poteva essere diversamente? iatta tta' tta')
quando, nell'imminenza dell'incontro dei ministri dei trasporti italiano e francese, l'associazione Tecnocity riunisce un convegno di " Politici ed esperti", in cui viene presentata la nuova ipotesi francese di costruire una linea TGV tra Torino e Lione, con una galleria di 50 chilometri sotto il Moncenisio.

"cosa ci vuoleee si saaaa...
per far successo con la genteeee
si prende un filo logggicccoooo, importanteeeee
iatta tta tta' iatta tta' tta'
...lo lancia sul mercatoooooo sottostanteeeeee.."

E questa volta, grazie anche alla sponsorizzazione dei padroni di casa, l'idea riscuote consensi.
Il bollettino della Regione Piemonte ne dà notizia ricordando che è una iniziativa della Federazione delle Unioni Industriali del Piemonte, ed in Val di Susa si comincia a parlarne.

1990

Alla prudenza delle Ferrovie Italiane, che puntano sugli adeguamenti tecnici e sul Pendolino per rendere più veloce il traffico utilizzando la linea storica, fa riscontro nel febbraio del 1990, la nascita del Comitato Promotore per l' Alta Velocità Torino Lione, che viene presieduto
congiuntamente da Umberto Agnelli (^_^) e dal presidente della Regione Piemonte,Beltrami.
La valle di Susa è in fermento per il lavori non fatti o mal fatti dell'autostrada e per il progetto dell'elettrodotto che dovrebbe attraversare il Moncenisio e la bassa valle.
Il Coordinamento delle associazioni ambientaliste prende posizione contro questa nuova infrastruttura e manda a Roma un duro telegramma per ricordare le penalizzazioni che già gravano sulla valle.

Intanto i francesi premono ( e bbravi cugggini) e iniziano la lunga serie di incontri con le omologhe amministrazioni italiane.
Comincia il sindaco di Lione che viene a Torino ad incontrare il sindaco di Torino Zanone ed i due presidenti del Comitato Promotore: Brizio, che ha sostituito Beltrami, ed Umberto Agnelli (^_^)

A novembre c'è un nuovo incontro italofrancese .
La Stampa coglie l'occasione per dare inizio ad un repertorio di slogan che ripeterà per anni:

iatta tta' tta'...
" Senza l'Alta Velocità il Piemonte è fuori dell'Europa
La nostra regione deve collegarsi con il TGV per evitare l'isolamento che strangolerebbe la sua economia" .
iatta' tta' tta'...


1991

Alle Ferrovie i vertici politici esautorano l'amministratore straordinario Schimberti e fanno entrare Necci. Con lui le ferrovie italiane cambiano pareri e dirigenti e danno inizio al loro programma di Treni ad Alta Velocità.
A gennaio Necci è già a Torino per incontrare la Regione e gli esponenti del Comitato Promotore per la firma di quello che è il primo vero protocollo per la nascita della nuova linea , e per la fine di marzo si annuncia la presentazione di un progetto: in Val di Susa parte
la " caccia al tracciato ".
E quando Necci dichiara " i soldi si troveranno: dovremo verificare l'impatto ambientale, ma soltanto i comuni
interessati potranno darci l' OK definitivo " sono in molti disposti a dargli fiducia.

perchè...
questa è una canzone intelligenteeeeeeee
che farà cantar tutta la genteeeeeeee
iatta tta' tta'

A Marzo scende ufficialmente in campo la Comunità Montana Bassa Val di Susa lanciando un appello che sarà destinato a ripetere infinite volte:
" Vogliono il TGV ma prima ci spieghino dove vogliono farlo passare ".
(he')

Così sin da maggio i nostri giornali possono iniziare a titolare
" Silenzio assoluto sui possibili progetti ". (^_^)

Intanto il sindaco di Torino rende la visita a quello di Lione per accordarsi su quello che sembra già un progetto ma che, in realtà, è solo un frettoloso tratto di penna.

A giugno l'atmosfera si riscalda : Pininfarina sostituisce Agnelli alla presidenza del Comitato Promotore e comincia a lanciare i suoi messaggi

iatta tta' tta'
cosa ci vuoleeee si saaaa
per far successo con la genteeeeee
si prende un filo loggiccco, importanteeeee...

" Il collegamento con il traforo sotto il Moncenisio è vitale per tutta l'economia italiana "
" L'attuale linea Torino Lione è quasi satura"
" subito i treni ad Alta elocità o sarà troppo tardi".

Il 12 luglio dopo una serie di incontri bilaterali, i Comitati promotori italiano e francese, firmano un protocollo di intesa per intraprendere gli studi con cui intendono indirizzare le decisioni governative, e meno di tre mesi dopo, il comitato italiano diffonde con uno “Studio di Fattibilità “ in cui si afferma che bisogna fare urgentemente la nuova linea ferroviaria perché quella esistente sarà satura nel 1997 .
La nuova linea ad Alta Velocità costerà 7.200 miliardi e sarà necessaria per portare i 7,7 milioni di passeggeri internazionali ed i 18,6 milioni di merci che si prevedono (he' si prevedono, MA NON CI SONO uaz uaz uaz) entro il 2002 , contro un utilizzo attuale di 1 milione e mezzo di persone ed 8,5 milioni di tonnellate di merci.
Si calcolano ritmi di crescita da 5 a 15 volte maggiori
(eggia' un filo logggiccooooooo...)
di quelli esistenti per condurre il gioco di ingigantire le previsioni di traffico e sminuire quelle dei costi, come è prassi normale nei progetti delle grandi infrastrutture pubbliche.

In base a questi dati dei Comitati Promotori , che si riveleranno completamente falsi, alla metà di ottobre, nella storica città di Viterbo, il ministro dei trasporti italiano Bernini ed il suo omologo francese, “ dopo aver preso atto con soddisfazione degli studi di fattibilità”
(uuuuuaaaaaaaaaazzzzzzzzz)
firmano la dichiarazione di intento a realizzare la Torino Lione.
La prima di quelle che La Stampa ed il TG 3 chiamerà ogni volta “ decisioni storiche ”

Il lavoro del Comitato viene presentato a Torino e diffuso con grande enfasi a tutti i livelli decisionali, ma anche la Regione vuol fare la sua parte, ed accetta l’offerta della Società Autostradale del Frejus di finanziare uno studio sui tracciati e sulla fattibilità della nuova linea all’interno della valle . A sua volta la SITAF incaricherà la STEF, una società mista in cui ha una partecipazione del 50 per cento.
Così il 4 novembre viene firmata la convenzione riguardante “lo studio per l’inserimento nel territorio della valle di Susa del collegamento ferroviario dell’ Alta Velocità Torino Lione “

La SITAF gioca un ruolo tutto suo rispetto ai Comitati Promotori ed alle Ferrovie e non si orienta sul tunnel lungo sostenendo che “ un’ opera di questo genere vuol dire almeno 15 anni di lavoro ed uno scempio ulteriore della valle”

Per ripristinare gli equilibri, il Comitato Promotore si affretta a siglare un protocollo di intesa con le Ferrovie ed il Ministero dei Trasporti .

1992

I funzionari delle ferrovie si sono completamente adeguati alle direttive della nuova direzione generale e si fanno ospitare in convegni del Rotary per illustrare l’ Alta Velocità

Poco dopo filtrano le prime indiscrezioni sui tracciati: quelli studiati dalla STEF su incarico della Regione e quelli studiati dalle Ferrovie che snobbano più o meno elegantemente il lavoro fatto dagli altri
Per la prima volta si parla di un traffico legato soprattutto alle merci

I valsusini sono preoccupati e si chiedono se tutto è davvero deciso. qualcuno ragiona sui dati forniti e fa i conti. Oggi tra Torino e Lione ci vogliono 4 ore e 7 minuti. Secondo lo studio presentato, per ridurre il tempo di un’ora si spenderebbero 500 miliardi. per ridurlo di un’ora e mezza ne occorrerebbero 3.000 per ridurlo di due ore e mezza ci vorrebbero 12.000 miliardi, ( ma qualcuno sussurra già che il preventivo reale è di 30.000 miliardi di lire ).

iatta tta' tta'
questa è una canzone intelligenteeeee
che farà cantar tutta la genteeeeee..
iatta 'tta 'tta

A fine d’anno La Stampa annuncia che Pininfarina sta contattando le banche per finanziare la Torino Lione: sarà una notizia ripetuta spesso negli anni a venire.

1993

Anche il diavolo però, qualche volta, mette la coda tra le bugie (hehe).
A gennaio, quando esce una patinatissima pubblicazione “ Lyon Turin Milan: puorquoi, pour qui ?” edita dal Comitato Promotore francese, nella firma dell’articolo dell’amministratore delegato della TAV la sigla viene incautamente tradotta in “ Torta” (uuuuuuuuaaaaaaaaazzzzzzz) ad Alta Velocità, anziché Treno ad Alta Velocità.
In una corrispondenza da Lione qualche tempo dopo, il Sole 24 ore, si lascia sfuggire (ehmmm...) la cifra di 30.000 miliardi, cioè il costo presunto che danno gli oppositori sulla base di una valutazione comparativa, che è quattro volte quella dichiarata.

Mentre la regione Piemonte si fa condannare piuttosto che dare copia degli studi, da parte francese, la Prefettura della regione Rhone Alpes compie un bel gesto di apertura facendo arrivare a Pro Natura tramite le associazioni di oltralpe, un ponderoso studio sulla “ Nouvelle Liaison ferroviaire Lyon Turin” redatto insieme alle Ferrovie francesi SNCF. (grazie cugggini, meno male che ci state voi)
Il documento, ricco di cartine e di studi documentati, costituirà per parecchio tempo, una delle principali fonti di informazione e di valutazione sui progetti in atto e verrà puntualmente diffuso alla stampa per far conoscere la esatta versione di quanto si va progettando .
E’ l’unico documento che illustri nei dettagli cosa siano i supertreni merci della autostrada ferroviaria: convogli di 70 vagoni doppi, ognuno con un TIR sopra , che saranno lunghi 1.500 metri e che peseranno circa 3.600 tonnellate, cioè tre volte più lunghi e tre volte più pesanti dei maggiori merci attuali, che viaggeranno ad una velocità media di 120 km all’ora, contro la media attuale di 80.

A settembre dello stesso anno arriva finalmente sul tavolo dei comuni il “ Rapporto di sintesi dello studio di inserimento nel territorio della valle di Susa del collegamento ad Alta Velocità Torino Lione “. Sino ad ora la Regione non aveva voluto lasciarne delle copie ma adesso divulgare queste pagine diventa un modo per mostrare che non perde l’iniziativa e che le redini del territorio sono strettamente nelle sue mani.

La risposta dei sindaci della valle di Susa è perentoria: ai primi di dicembre: la riunione di 17 sindaci presso la Comunità Montana vota il documento dei “ Quattro NO”
No perché la valle di Susa non è in grado di sopportare altre infrastrutture
No Perché la qualità dell’ambiente è un diritto fondamentale della comunità locale
No perché le scelte vengono assunte in palese contrasto con il diritto dei cittadini di avvalersi del bene natura quale elemento prioritario della vita
No perché è demagogico affermare che la costruzione della linea ad Alta velocità risolva il problema occupazionale in valle

eh no eh...
questa...è una canzone intelligenteeeeeeee
che segue un filo logggicccooooo importanteeeeeeee
piena di bei raggionamentiiiiiii
iatta tta' tta'
e infatti... ^_^

La Stampa dà invece voce a Pininfarina. che illustra "L’amico supertreno" e ribadisce che si tratta di una scelta fondamentale non solo per i trasporti ma per la ripresa dell’intera economia del Paese “, (uuuuuuuuuuuuuuuuuuaaaaaaaaaaaaaaaaaaazzzzzzzzzzzzzzzzzzzz)
ed il presidente dell'Unione Industriale aggiunge che Torino si trasformerà “ da periferia d ‘Italia a Porta d’ Europa”.(ahahahahahhahahahaha)
Ma intanto c’è imbarazzo: il termine di Alta Velocità viene sostituito da quello di " quadruplicamento della linea" (ehhmmm)

1994

la stampa nazionale informa che Necci è volato in Giappone dove le banche sarebbero pronte a dare cospicui finanziamenti alla Torino Lione..... (hihihi)

A Corfù nel vertice dei 12 paesi della Comunità Europea viene approvato un documento che inserisce la Torino Lione tra i progetti infrastrutturali prioritari .
La Valsusa titola “ mettiamoci dunque il cuore in pace “ Ma in realtà la decisione europea è solo di facciata .

A fine novembre le ferrovie italiane e francesi creano Alpetunnel, (^_^) la società che dovrà definire entro il 1996 le modalità di finanziamento, di appalto e di gestione del tunnel sotto il Moncenisio.

A metà dicembre si svolge ad Aix en Provence l’annuale vertice italo francese e La Stampa, come al solito, lo precede con una serie di articoli di parte . Prima del vertice di Essen il fondo iniziava con ottimismo: “ I buldozer ed i picconi sono pronti. Attendono solo il via per cominciare a scavare per ben 54 chilometri” dopo la mezza delusione di Essen l’appello diventa accorato“ Fate partire quel treno !- La Torino Lyon è in panne -“
I ministri dei trasporti di Berlusconi e Mitterand non la deludono e firmano l’intesa che stanzia per gli studi di fattibilità 240 miliardi.
Il ministro dei trasporti Fiori rassicura i valsusini che la nuova linea sarà realizzata con il consenso delle autorità locali e “ senza deturpare le bellezze naturali “
Anche La Stampa si adegua a questo indirizzo ammiccante:
iatta tta' tta'
"Galleria in Val di Susa, nuovi posti di lavoro.
Ora bisogna convincere gli ambientalisti"
iatta' tta' tta'

L’anno finisce con La Stampa che dedica alla Torino Lion una intera pagina: "L’ Alta Velocità è al capolinea. L’opera incontra non poche resistenze nella popolazione della valle di Susa, ma ormai non è più possibile rinviare l’avvio dei lavori e sottototitola: oggi il percorso tra Torino e Lione si copre in quattro ore, domani potrebbero bastare 80 minuti"

raga' qui la cosa si fa lunga lunga e ve la vogliamo cantare per benino..
alla prossima
tranquilli eh, che poi vi passiamo pure il link delle fonti, ora no :)
fidatevi, eravamo a Condove, al campeggio NOTAV/NOTAC






















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