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Altre vittime in Cisgiordania
by Manuel Molotov Wednesday, Aug. 07, 2002 at 8:52 AM mail:

...

Mo: Uccisi due ufficiali Tanzim a Tulkarem
(ANSA) - GERUSALEMME, 7 AGO - Due ufficiali di alto grado di Tanzim, ala paramilitare di Al Fatah, sono stati uccisi in un'operazione di rastrellamento israeliana a Tulkarem.Sono stati feriti anche due palestinesi e catturati altri tre che erano erano attivamente ricercati da Israele. L'operazione, che non pare si sia ancora conclusa, e' cominciata in seguito a segnalazioni dello Shin-Bet, il servizio segreto di sicurezza. I soldati hanno isolato un gruppo di abitazioni a Tulkarem e hanno condotto perquisizioni casa per casa.
2002-08-07 - 10:18:00


Mo: incursione notturna israeliana nella Striscia di GAza
(ANSA) - GAZA, 7 AGO - Incursione notturna israeliana nella Striscia di Gaza dove si sono registrati scontri a fuoco. Ucciso un poliziotto palestinese. Carri armati e bulldozer dell'esercito israeliano sono penetrati nella localita' autonoma di Beit Lahia e hanno aperto il fuoco. Obiettivo dell'operazione e' quello di distruggere le basi da cui partono i colpi di mortaio contro le colonie ebraiche nel Nord della striscia di Gaza. Un poliziotto palestinese e' morto nel corso degli scontri.
2002-08-07 - 07:32:00

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Ulteriori precisazioni
by M.Molotov Wednesday, Aug. 07, 2002 at 8:58 AM mail:

Dove si parla di aperture possibili, prendetela cum grano sali, cioe` senza troppi ottimismi. Per come stanno andando le cose sul piano pratico, le trattative non hanno fermato i soldati che attualmente distruggono case a Betlemme. Non credo trattera` nemmeno Hamas, molto critica rispetto alle prospettive sortite in queste trattative


Tulkarem, uccisi due palestinesi raid anche a Gaza e a Betlemme

MEDIO ORIENTE (CNN) -- Un capo locale delle Brigate dei martiri di Al Aqsa e un suo aiutante sono rimasti uccisi oggi, mercoledì, a Tulkarem nel corso di un'operazione militare condotta dall'esercito israeliano. Nel raid sono stati utilizzati anche elicotteri da combattimento, mentre lungo le strade della città palestinese della Cisgiordania sono stati ingaggiati numerosi scontri a fuoco.

Sono nel frattempo proseguiti anche gli altri raid programmati dalle forze armate israeliane, che in mattinata si sono ritirate da alcune località nel nord della striscia di Gaza dove erano entrate nella notte per effettuare perquisizioni nel villaggio di Beit Lahiya e nel campo profughi di Jebalya. Nel frattempo a Betlemme veniva arrestato un altro esponente delle Brigate dei martiri di Al Aqsa e veniva demolita la casa nella quale si nascondeva.

Secondo un portavoce dell'esercito israeliano si ・trattato di una operazione "di routine" destinata ad arrestare palestinesi sospettati di attività terroristiche. Secondo alcuni testimoni, intorno all'una di notte sono stati uditi sporadici colpi di arma da fuoco e gli israeliani affermano di aver risposto al fuoco che alcuni palestinesi avevano diretto contro di loro.

Secondo fonti palestinesi il bilancio ・di almeno un agente di polizia palestinese morto e di due feriti, uno dei quali seriamente.

A Beit Lahiya gli israeliani hanno circondato un complesso sportivo, effettuato perquisizioni casa per casa e hanno arrestato alcuni palestinesi sospettati di attività terroristiche. Il producer della CNN Adil Bradlow afferma che alcune raffiche sono state sparate contro alcune case e che un muro ・stato abbattuto da un carro armato, ma che per il resto si ・trattato di danni relativamente limitati. Fonti palestinesi - smentite dagli israeliani - affermano invece che sono state distrutte quattro case.

Secondo i palestinesi l'operazione ・stata pianificata per mettere i bastoni tra le ruote dei colloqui ad alto livello sulle questioni di sicurezza che erano ripresi lunedì tra israeliani e palestinesi. Durante i colloqui gli israeliani avevano offerto di ritirare le proprie truppe da Gaza.

L'uomo arrestato a Betlemme si chiama Yehyah Daamseh , riferiscono fonti palestinesi. Secondo fonti militari citati dalla radio israeliana, nella casa dove era nascosto ・stata trovata una cintura esplosiva di quelle adoperate dagli attentatori suicidi.

Nel frattempo membri del gabinetto palestinesi sono stati visti lasciare Gaza diretti a Ramallah, dove dovrebbero avere una riunione con il presidente palestinese Yasser Arafat.




Israele offre il ritiro da Gaza e Betlemme
6 agosto 2002
Articolo messo in Rete alle 19:22 ora italiana (17:22 GMT)


MEDIO ORIENTE (CNN) -- Il governo israeliano ha offerto di ritirarsi dalle posizioni che occupa attualmente a Gaza e a Betlemme, permettendo così all'Autorità palestinese (Anp) di riprendere il controllo della sicurezza.

In Cisgiordania, nel frattempo, l'esercito israeliano ha ucciso due militanti palestinesi di primo piano a Jabaa, vicino a Jenin.

Il piano del ministro della Difesa
Fonti palestinesi riferiscono che l'Anp ha accettato la proposta israeliana. I tempi del ritiro non sono stati ancora definiti, ma entrambe le parti hanno deciso di dar vita a due comitati di sicurezza, uno per ogni area, e di incontrarsi nuovamente tra una settimana per definire i dettagli tecnici sull'inizio delle operazioni di ritiro.

La proposta israeliana ・stata presentata dal ministro della Difesa, Benjamin Eliezer, nella prima riunione tra israeliani e palestinesi svoltasi a Gerusalemme dopo l'ultima serie di attacchi terroristici contro Israele e le conseguenti rappresaglie israeliane.

Secondo il piano di Eliezer, se i palestinesi sapranno attuare un efficace controllo di sicurezza a Gaza e Betlemme, Israele sarà disposta a ritirarsi dalle città che occupa tuttora in Cisgiordania.

Sospetti terroristi
L'esercito israeliano ha reso noto che i due militanti palestinesi uccisi martedì a Jabaa sono stati colpiti mentre tentavano di fuggire durante un'operazione dell'esercito a caccia di sospetti terroristi.

I due non sono stati identificati dall'esercito, ma secondo il quotidiano di Gerusalemme Ha'aretz si tratta di Ali Ajouri, 23 anni, un leader locale delle Brigate dei martiri di al Aqsa nel campo profughi Askar, vicino a Nablus, e di Murat Marshut, 19 anni, altro membro delle Brigate, proveniente dal campo profughi di Balata, nei pressi di Nablus.

Le Brigate dei martiri di al Aqsa sono l'ala militare di al Fatah, il movimento guidato dal leader palestinese, Yasser Arafat.

Il governo israeliano accusava Ajouri di aver organizzato l'attentato suicida vicino alla vecchia stazione degli autobus a Tel Aviv, in cui cinque persone hanno perso la vita.

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so what?
by f.a.t.a Wednesday, Aug. 07, 2002 at 11:33 AM mail:

che c'e' di male ad uccidere o ad arrestare terroristi che hanno ucciso decine di persone,bimbi ecc?

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e poi?
by io Wednesday, Aug. 07, 2002 at 11:54 AM mail:

Ma cos'è una provocazione o solo una stupidata? Allora che c'è di male ad uccidere decine di persone innocenti e bambini israeliani che hanno contribuito ad ammazzare migliaia di palestinesi? Seguendo il tuo ragionamento non si finisce più. Nessuno è a favore del terrorismo, ma limitare le operazioni israeliane a semplice caccia ai terroristi è un ragionamento alquanto limitato, degno del miglior Bush jr.

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Lettera di pace dai Tanzim
by indìca Wednesday, Aug. 07, 2002 at 2:51 PM mail:

http://www.mideastweb.org/mewnews1.htm

Sappiamo che i nomi in questo articolo sono sconosciuti alla maggior parte degli americani. E capiamo, perché leggiamo i vostri giornali e guardiamo i vostri notiziari, cosa pensate di noi. Siamo "una gang" e "una banda di assassini." Sosteniamo e guidiamo organizzazioni politiche con strani nomi - Fatah e Tanzim. Di noi "non ci si può fidare". Ma forse, solo per questa volta, dovreste accantonare questi pregiudizi e ascoltare che cosa diciamo. Parliamo qui, direttamente, al popolo d'Israele:

Noi, guida dei movimenti politici più influenti fra la gente palestinese; noi, parte di coloro che rappresentano quelli che, come voi, sono rimasti orfani e vedovi; noi, che vogliamo la comodità e la sicurezza non solo di uno Stato ma di una casa - noi scegliamo il futuro. È in nome di quel futuro e in nome di tutti i coloro che hanno perso le loro vite che facciamo questa dichiarazione: faremo tutto quello che è in nostro potere per fermare gli attacchi contro civili israeliani, contro uomini, donne e bambini innocenti. Faremo questo senza cercare o richiedere prima alcun guadagno.

Perché ora? I bombardamenti degli ultimi mesi hanno trasformato la vostra società. Quei bombardamenti hanno sconvolto e indignato la vostra gente e hanno gettato la vostra nazione nella disperazione. Anche a noi abbiamo subito lo stesso effetto. Hanno acceso un ripensamento su che gente siamo. Hanno provocato una variazione nelle nostre percezioni - non di voi, ma di noi stessi. Per un certo tempo potevamo allontanare questo orrore dalle nostre menti. Eravamo - e siamo - gli oppressi, gli spogliati e i dimenticati, ma la verità fondamentale e inalterabile del nostro conflitto può essere letta dentro i nostri occhi ed essere vista nel nostro cuore. I nostri occhi osservano che cosa ci state facendo nelle nostre città e villaggi ogni giorno, ma questi stessi occhi osservano dentro i cuori induriti dei nostri bambini. Può essere necessaria per noi una generazione per insegnare ai nostri bambini una nuova strada, addolcire la loro amarezza, cancellare il loro odio, per insegnare loro che c'è speranza per il futuro. Ma dobbiamo cominciare. È per loro, per il loro futuro, che abbiamo preso questa decisione storica. Siamo contro chi colpisce i bersagli innocenti.

La realtà della nostra guerra può anche essere vista per le nostre vie. A Gaza una cassa dei pomodori costa l'equivalente di venti centesimi. Ma i pomodori non possono essere comprati, dato che nessuno può permetterseli. I nostri hotel sono vuoti, i nostri ristoranti deserti, le nostre fabbriche chiuse, i nostri affari in fallimento e i nostri bambini affamati. E voi? Potete sopravvivere, per un certo tempo, con il dieci per cento di inflazione e la disoccupazione crescente e un esercito di giovani che occupano una terra straniera.

E presto - forse non domani, o la settimana prossima, o l'anno prossimo - ma inevitabilmente e finalmente, i vostri hotel si svuoteranno, le vostre fabbriche chiuderanno, i vostri affari falliranno, i vostri bambini saranno affamati e i vostri soldati desidereranno di tornare a casa. Avete amici nel mondo che vi sosterranno. Ma non per sempre. E voi non preferireste sostenervi da soli?

Ci sono alcuni, in entrambe le nostre società, che diranno che questa dichiarazione è semplicemente una manovra tattica e politica: che speriamo di guadagnare punti politici per aqcuistare potere politico. E hanno ragione. Speriamo che vi scambiate la dichiarazione storica che qui facciamo e riconosciamo la verità del detto: "la pace non può essere sviluppata su una piattaforma di violenza contro gli innocenti." Semplicemente, non c'è nessuna pace con l'occupazione. Dovete cessare di strangolare le nostre città, uccidendo i nostri giovani, prendendo la nostra terra per i vostri insediamenti, razziando i nostri frutteti, umiliando le nostre donne e i nostri bambini, rinchiudendo i nostri giovani nei vostri squallidi campi di detenzione e demonizzando chi sceglie di guidarci. Avete fatto tutte queste cose e continuate a farle e lo sapete. Ma se smettete, o no, noi non ritireremo la nostra dichiarazione. I fiumi di sangue che hanno resa amara la nostra gente saranno asciugati. Le bombe dei kamikaze saranno fatte cessare. Da noi. Ora.

Voi, popolo d'Israele, dovreste capire chiaramente che cosa stiamo proponendo. Non possiamo arrestare la violenza, oggi, immediatamente. Ci sono alcuni nella nostra società che tenteranno di insidiare e vanificare i nostri sforzi. Alcuni di loro, purtroppo, possono riuscire. Ma ora avremo il peso dell'opinione pubblica dalla nostra parte. Così anche, ci sono alcuni nella vostra società e perfino nelle alte sfere del vostro governo che possono tentare di provocarci. Proveranno a sottovalutare questa dichiarazione. Lo hanno già fatto in passato. Questa gente è il nostro nemico, e deve anche essere il vostro. Essi sono i nemici della pace. Quando verremo provocati, faremo di tutto per mantenere la nostra decisione di autolimitarci.

Dovete capire anche un'altra cosa. Non smetteremo di combattere per la nostra terra, non rinunceremo al nostro sogno, né tradiremo un nostro diritto naturale. Continueremo a resistere alla vostra occupazione militare delle nostre terre e delle nostre città, alla costruzionme delle vostre fabbriche, alla demolizione delle nostre case, ai vostri piani di deportazione della nostra gente. L'occupazione è illegittima e gli resisteremo - i vostri soldati sono degli occupanti e saranno trattati come tali. Questa non è una resa, questa non è una ritirata. Continueremo a combattere ogni momento di ogni giorno per i nostri diritti e per la nostra condizione. Siamo sicuri che ce la faremo, che saremo vincitori. Ma non lo faremo colpendo gli innocenti come bersaglio.

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