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Johannesburg - Rapporto sulla Manifestazione del 31 Agosto
by Franco Barchiesi Saturday, Aug. 31, 2002 at 6:27 PM mail: f_barchiesi@yahoo.com

Prime impressioni sulla manifestazione del 31 Agosto contro il Vertice Mondiale per lo Sviluppo Sostenibile a Johannesburg

E' stata, per gli standard sudafricani, una manifestazione piuttosto grande: circa 20.000 persone (cifra che la TV di stato colloca come "piu' vicina a 10.000", mentre i piu'
ottimisti tra gli organizzatori danno a 30.000) hanno
marciato per quattro ore lungo i 9 chilometri che
separano la Far East Bank di Alexandra dal Sandton
Convention Centre, sede del Vertice. Il raduno (e
successivo corteo) tenuto a sostegno del vertice da
ANC, sindacati e ONG ha visto la ben piu' ridotta
partecipazione di circa 5.000 persone. Il corteo
contro il Vertice era aperto dallo striscione unitario
di Social Movement Indaba e Landless Peoples'
Movement, a firma "United Social Movements", con lo
slogan, che riprende quello del LPM, "Land, Food,
Jobs". Il corteo si e' svolto in modo del tutto
pacifico e le temute tensioni in relazione a un'
annunciata infiltrazione di elementi di ONG vicine
all' ANC ("infiltrazione" che peraltro e' stata
estremamente ridotta) non si sono materializzate. Le
componenti la cui partecipazione e' stata piu'
visibile sono state l' Anti-Privatisation Forum (che
e' la componente maggioritaria del Social Movement
Indaba), i Landless e, come lo scorso anno, i gruppi
di sostegno alla lotta palestinese. Questi ultimi
vedono posizioni "laiche" in netta minoranza e
definiscono il loro messaggio prevalentemente in
termini religioso-integristi (per la gioia dei molti
corrispondenti italiani che erano molto interessati a
tale spezzone e credo che lo useranno abbondantemente
nei loro reportages). Comunque, tale presenza
(compreso qualche individuo isolato che inneggiava
a Bin Laden), che di fatto esprime posizioni reazionarie prevalentemente nella comunita' islamica di Cape Town, e' stata nel complesso minoritaria e criticata da non poche componenti interne all' SMI. Timori per la riuscita del corteo erano stati sollevati all' inizio dalla defezione di
alcune strutture dei Landless, a causa di conflitti
interni che riguardano la recente elezione della nuova
dirigenza. Comunque, questi timori non hanno avuto
seguito e la presenza dei landless e' stata
numericamente la piu' forte nella manifestazione.
Limitata, invece, la partecipazione dei residenti di
Alexandra, su cui gli organizzatori avevano contato
nel definire il percorso del corteo soprattutto all'
interno della township. Alexandra e', infatti, una
roccaforte dell' ANC, anche se molta gente si e'
affacciata dalle loro abitazioni (soprattutto baracche
"informali") per esprimere sostegno. All' arrivo del
corteo al Sandton Convention Centre hanno parlato i
leaders piu' significativi dei vari movimenti, da
Trevor Ngwane e Virginia Setshedi del Soweto
Electricity Crisis Committee, a John Appolis,
coordinatore nazionale dell' Anti-Privatisation Forum,
ad Andile Mngxitama, coordinatore del Landless
People's Movement, per finire con Ashwin Desai del
Concerned Citizens' Forum di Durban, il cui recente
libro "We are the Poors" (Monthly Review Press) e'
sicuramente il migliore sul tema dei nuovi movimenti
sociali in Sudafrica. Tutti gli interventi sono stati
accomunati dalla denuncia del governo dell' ANC e del
presidente Thabo Mbeki in quanto reponsabili per l'
introduzione di politiche neoliberiste che,
specialmente nella forma della privatizzazione dei
servizi di base, hanno comportato un generale
peggioramento delle condizioni di vita della
popolazione nera nel "nuovo Sudafrica". Un altro tema
toccato sia negli slogan che negli interventi finali
e' stata la repressione con cui il governo sta sempre
piu' facendo fronte alla resistenza anti-neoliberista,
sia nelle sue espressioni quotidiane e "informali"
(come nel caso degli sfratti e della sospensione di
acqua ed elettricita' per chi non paga le tariffe o si
connette "illegalmente") sia nelle sue forme piu'
direttamente politiche (come nel caso delle centinaia
di arresti che si sono abbattuti negli ultimi due mesi
su tutte le organizzazioni del movimento in
Sudafrica). L' unico momento di confronto diretto
nella manifestazione si e' avuto quando si e'
avvicinato al palco Essop Pahad, ministro nell'
ufficio del Presidente (in pratica il piu' stretto
collaboratore di Mbeki), per ricevere un "memorandum"
di richieste dell' LPM. Quando Pahad ha cercato di
parlare e' stato zittito da un uragano di fischi e
costretto ad andarsene dagli organizzatori. Quest' ultimo episodio conferma una rottura totale tra movimenti di base ed ANC che, impensabile in queste forme appena due anni fa, rappresenta oggi uno dei punti di partenza cruciali per l' attuale dinamica costituente dell' antagonismo sociale in Sudafrica.

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