Prime impressioni sulla manifestazione del 31 Agosto contro il Vertice Mondiale per lo Sviluppo Sostenibile a Johannesburg
E' stata, per gli standard sudafricani, una manifestazione piuttosto grande: circa 20.000 persone (cifra che la TV di stato colloca come "piu' vicina a 10.000", mentre i piu' ottimisti tra gli organizzatori danno a 30.000) hanno marciato per quattro ore lungo i 9 chilometri che separano la Far East Bank di Alexandra dal Sandton Convention Centre, sede del Vertice. Il raduno (e successivo corteo) tenuto a sostegno del vertice da ANC, sindacati e ONG ha visto la ben piu' ridotta partecipazione di circa 5.000 persone. Il corteo contro il Vertice era aperto dallo striscione unitario di Social Movement Indaba e Landless Peoples' Movement, a firma "United Social Movements", con lo slogan, che riprende quello del LPM, "Land, Food, Jobs". Il corteo si e' svolto in modo del tutto pacifico e le temute tensioni in relazione a un' annunciata infiltrazione di elementi di ONG vicine all' ANC ("infiltrazione" che peraltro e' stata estremamente ridotta) non si sono materializzate. Le componenti la cui partecipazione e' stata piu' visibile sono state l' Anti-Privatisation Forum (che e' la componente maggioritaria del Social Movement Indaba), i Landless e, come lo scorso anno, i gruppi di sostegno alla lotta palestinese. Questi ultimi vedono posizioni "laiche" in netta minoranza e definiscono il loro messaggio prevalentemente in termini religioso-integristi (per la gioia dei molti corrispondenti italiani che erano molto interessati a tale spezzone e credo che lo useranno abbondantemente nei loro reportages). Comunque, tale presenza (compreso qualche individuo isolato che inneggiava a Bin Laden), che di fatto esprime posizioni reazionarie prevalentemente nella comunita' islamica di Cape Town, e' stata nel complesso minoritaria e criticata da non poche componenti interne all' SMI. Timori per la riuscita del corteo erano stati sollevati all' inizio dalla defezione di alcune strutture dei Landless, a causa di conflitti interni che riguardano la recente elezione della nuova dirigenza. Comunque, questi timori non hanno avuto seguito e la presenza dei landless e' stata numericamente la piu' forte nella manifestazione. Limitata, invece, la partecipazione dei residenti di Alexandra, su cui gli organizzatori avevano contato nel definire il percorso del corteo soprattutto all' interno della township. Alexandra e', infatti, una roccaforte dell' ANC, anche se molta gente si e' affacciata dalle loro abitazioni (soprattutto baracche "informali") per esprimere sostegno. All' arrivo del corteo al Sandton Convention Centre hanno parlato i leaders piu' significativi dei vari movimenti, da Trevor Ngwane e Virginia Setshedi del Soweto Electricity Crisis Committee, a John Appolis, coordinatore nazionale dell' Anti-Privatisation Forum, ad Andile Mngxitama, coordinatore del Landless People's Movement, per finire con Ashwin Desai del Concerned Citizens' Forum di Durban, il cui recente libro "We are the Poors" (Monthly Review Press) e' sicuramente il migliore sul tema dei nuovi movimenti sociali in Sudafrica. Tutti gli interventi sono stati accomunati dalla denuncia del governo dell' ANC e del presidente Thabo Mbeki in quanto reponsabili per l' introduzione di politiche neoliberiste che, specialmente nella forma della privatizzazione dei servizi di base, hanno comportato un generale peggioramento delle condizioni di vita della popolazione nera nel "nuovo Sudafrica". Un altro tema toccato sia negli slogan che negli interventi finali e' stata la repressione con cui il governo sta sempre piu' facendo fronte alla resistenza anti-neoliberista, sia nelle sue espressioni quotidiane e "informali" (come nel caso degli sfratti e della sospensione di acqua ed elettricita' per chi non paga le tariffe o si connette "illegalmente") sia nelle sue forme piu' direttamente politiche (come nel caso delle centinaia di arresti che si sono abbattuti negli ultimi due mesi su tutte le organizzazioni del movimento in Sudafrica). L' unico momento di confronto diretto nella manifestazione si e' avuto quando si e' avvicinato al palco Essop Pahad, ministro nell' ufficio del Presidente (in pratica il piu' stretto collaboratore di Mbeki), per ricevere un "memorandum" di richieste dell' LPM. Quando Pahad ha cercato di parlare e' stato zittito da un uragano di fischi e costretto ad andarsene dagli organizzatori. Quest' ultimo episodio conferma una rottura totale tra movimenti di base ed ANC che, impensabile in queste forme appena due anni fa, rappresenta oggi uno dei punti di partenza cruciali per l' attuale dinamica costituente dell' antagonismo sociale in Sudafrica.
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