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delirio di vespa
by bp Wednesday, Oct. 30, 2002 at 10:46 PM mail:

questo è un'articolo (se si può chiamare così) comparso su gq, nota rivista di tette e culi (ma di classe) che quel simpatico bruno vespa ha pensato bene di utilizzare questa sera a porta a porta

leggete e ridete:


Sabato 9 novembre no global da tutto il mondo saranno a Firenze per il Social Forum sull’immigrazione e il lavoro. Il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, cerca di calmare gli animi: dal governo e dalle forze dell’ordine, infatti, arrivano grida d’allarme e timori che si ripeta, anche se in piccolo, quello che è successo al G8 di Genova. GQ.com ha fatto un suo primo viaggio a due settimane dal Social Forum. E tutta questa tranquillità, denunciata da Domenici, in realtà, non è possibile condividerla fino in fondo.

Due assidui militanti dei centri sociali milanesi Leoncavallo e Bulk, che già si erano distinti durante gli scontri di Genova, hanno raccontato a GQ.com, anonimamente, ma in esclusiva, cosa stanno preparando. Ecco, in sintesi, quella che speriamo non diventi la cronaca di una guerriglia annunciata. “Da Milano partiremo in 40 mila”. Quarantamila persone che prenderanno d’assalto i treni della Stazione centrale. “I soldi per il viaggio ce li dovrebbe dare Rifondazione comunista. Ma ancora non ha deciso. Farebbe bene a sbrigarsi, sennò saremo, purtroppo, costretti a prenderci i treni con la forza”.

Oltre ai 40 mila da Milano le nostre fonti parlano di almeno altre 60 mila persone a loro collegate in arrivo a Firenze per il 9 novembre. Un corteo di 100 mila no-global che, secondo le intenzioni dei centri sociali milanesi, dovrebbe tagliare in due la città per ricongiungersi in piazza della Repubblica. Anche se la Questura di Firenze non lo autorizza. Sembra quasi uno schema militare collaudato. Costringere le forze dell’ordine a concentrarsi su un troncone, già sapendo che poi il corteo si ricongiungerà altrove. A Genova questo schema, portato al massimo del parossismo tattico (quasi via per via), ha provocato quello che tutti sappiamo.

A Firenze cosa accadrà? Botte da orbi? Polizia impazzita? Altre Diaz? Forse no. Anche perché, secondo le rivelazioni delle nostre fonti, più che lo scontro fisico: “Cercheremo di colpire Firenze al cuore. Cioè nell’arte”. Cosa significa? Spaccherete tutto? “Non te lo diciamo. Però immagina cosa c’è di meglio di una molotov contro il David di Donatello o un graffito disegnato sulla Primavera di Botticelli”.


chi ha voglia ci facciamo due chiacchiere giovedì sera, ore 21.00, al bulk, per vedere se ci frullano ideuzze intorno a sta vicenda....
:))))

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gq
by ink Thursday, Oct. 31, 2002 at 12:07 AM mail:

GQ??????????????????

ma stiamo scherzando?

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ignorare, produrre proposta politica
by ink Thursday, Oct. 31, 2002 at 12:09 AM mail:

se ci riduciamo così fra un po' rincorreremo anche gli ditoriali di "Le ore"...

produciamo proposta politica anticapitalista, solo così si possono contrastare queste operazioni di infimo livello

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le provano tutte
by ax Thursday, Oct. 31, 2002 at 8:41 AM mail:

le provano tutte pur di far protestare i fiorentini e poi dire: "non siamo noi che non lo vogliamo, è Firenze"
Beh, i fiorentini sappiano che la tattica dei black-block, se mai ci saranno, non è mai stata quella di spaccare statue, ma vetrine di banche, agenzie interinali ed altre attività commerciali che guadagnano sfruttando il lavoro, la debolezza o l'ignoranza altrui.
In realtà, le statue andrebbero protette dalle camionette degli sbirri, che hanno dimostrato a Genova di non avere un grande controllo della guida, viste quante persone hanno rischiato di investire...
Fiorentini, siamo con voi nella difesa del patrimonio artistico universale! Ci opporremo a qualsiasi atto vandalico sbagliato, stupido, inutile, controproducente! Difenderemo Firenze come casa nostra, non abbiate paura, non cadete nella loro trappola!

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Replica dal C.S.Leoncavallo
by GQ Thursday, Oct. 31, 2002 at 8:53 AM mail:

Seguite il link e trovate la replica dal C.S. eoncavallo di Milano all'articolo totalmente inventato di GQ.
Comunque complimentoni alla rivista per il tocco di situazionismo (40.000 milanesi tutti assieme pronti per andare a FI?).

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??
by uno Thursday, Oct. 31, 2002 at 9:12 AM mail:

organizzarsi per impedire la diffusione di questo giornale di merda??

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pezzente
by orchidea Thursday, Oct. 31, 2002 at 10:20 AM mail:

goebbles impediva la pubblicazione dei giornali. Vuoi "organizzarti per far chiudere" GQ??? e poi parli di fascismo????? Sei solo un lurido pezzente. Bruciati te anzichè i libri, schifoso. Le idee vanno rispettate tutte, anche quelle diverse. Pezzente. Te lo ripeto, goebbles bruciava libri ed impediva la pubblicazione di riviste. PEZZENTE! Se GQ è un gioprnale di merda (lo penso anche io) limititati a dire che è un giornale di merda e a non comprarlo, ma non parlare di metodi fascisti per farlo tacere. Pezzente. 1 pezzente come te sputtana il movimento. PEZZENTE FASCISTA. Te lo ripeto, prima di parlare di chiudere giornali pensa a cosa faceva Pavolini negli anni 30. PEZZENTE

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tolleranti....
by marta Thursday, Oct. 31, 2002 at 10:27 AM mail:

Mi piace perchè quando parlate voi di sinistra sembra che siate gli unici ad essere tolleranti, difensori di diritti, antirazzisti, anti-qua ant-la...e quelli destra sono solo dei MOSTRI..; per curiosità ho letto qualche commento delle mail di oggi e traboccano tutte di violenza, disprezzo, di ogni sentimento negativo che ci possa essere, anche solo e unicamente per presa di posizione. per fortuna che i tolleranti siete voi.....!!!!!!!!!!!

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e chi siamo..
by nessuno/tutt* Thursday, Oct. 31, 2002 at 11:48 AM mail:

San Francesco ???!
Forse, a causa del proliferare di tematiche tipo "offri l'altra guancia", pensi che questa sia una comunità alla Don Mazzi.. bhè Marta hai sbagliato indirizzo..
per me indy non è Tollerante, non potrà mai esserlo, perchè è fatta da persone REALI che vivono in contesti ben specifici, siano a matrice di sx,libertaria, ecc..
Noi abbiamo dei nemici naturali comuni che avvicinano le nostre azioni, verso questi non ci sarà MAI tolleranza,
ad esempio: un fascio è libero di esprimersi e per questo di subirne le conseguenze..

Per avere la tolleranza verso tutti, puoi provare su Avvenire (con il nuovo "taglio" ti dovrebbe essere gradito)..

ps in merito all'articolo: basta leggere CHI è stato intervistato e COME si è espresso per capire che è una cazzata..
Prima di Genova era possibile leggere su diverse testate interviste a "militanti" del blocco nero, copiate ed incollate da indymedia o ecn/movimento..

Non mi stupisco di leggerne altre prima di Firenze..

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tolleranza o ipocrisia
by Pablo Wednesday, Nov. 06, 2002 at 9:18 AM mail:

Bella questa, ci riempiono dimerda insulti e contumelie fanno del terrorismo psicologico e poi qualcuno ha pure la faccia tosta di parlare di intolleranza.
Ma dove viviamo nel paese dei balocchi, o a disneyland
a parte che la parola tolleranza mi piace molto poco, significa sopportare oppure lasciar correre.
insomma pigli mazzate e stai zitto.
credo invece ala reciprocità: io ti rispetto e tu rispetti me. in altri termini patti chiari e amicizia lunga
spero di non essere stato troppo "intollerante" .-)))

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...tolleranza?...
by Dav Wednesday, Nov. 06, 2002 at 12:06 PM mail:

Beh, a me sembra che la tolleranza sia un valore solo quando contribuisce alla crescita` democratica della quale e` parte integrante ma alla quale puo` essere dannosa.
Apologia di fascismo e` reato, per esempio. Non e` intolleranza, e` autodifesa della democrazia. Cosi` se l`informazione libera e` un diritto sacrosanto di un sistema democratico, la disinformazione pilotata e strumentale (per far piacere a chi sta in alto o per vendere due copie in piu`) e` non solo antidemocratica, ma e` anche un insulto alla liberta` di opinione e di pensare liberamente...


Senza pensare che comunque bisogna censurare chi non la pensa come noi. Semplicemente a certi livelli bisognerebbe darsi una regolata... quando una grande festa pacifista come quella che sara` a firenze diventa nei media uno spietato attacco terrorista e` necessario incominciare a pensare che qualcosa e` sbagliato. E quindi va cambiato.

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porgere l'altra guancia
by Luca Wednesday, Nov. 06, 2002 at 7:23 PM mail: spoonman83@tiscali.it

La violenza fa Più notizia dei Temi seri, e qui ci siamo.Il governo e Questi giornali scandalistici prenderanno il lancio di un sasso e ne faranno un'intifada contro i monumenti di Firenze, e anche qui ci siamo.Distruggere la vetrina di una banca non sposta neanche di un micromillimetro il capitalismo, e allora... che senso ha pensare alla violenza come arma? E se la violenza riuscisse invece a ribaltare il sistema così com'é ora, a quale prezzo, e con quali conseguenze sul modo di fare politica?Porgere l'altr guancia non è da donnicciole,è l'unica alternativa

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NO PROCESS - Attenti agli estremisti
by STEFANO BENNI Thursday, Nov. 07, 2002 at 2:32 PM mail:

NO PROCESS - Attenti agli estremisti
STEFANO BENNI

Un pericolo mortale grava sul nostro paese, su monumenti e panorami, su fiumi e maggesi, su ricchezze naturali, artistiche e patrimoniali.

Un manipolo di estremisti esagitati, i No process, da tempo sta attuando il suo disegno eversivo con fredda determinazione.

Sbucati dai loro covi, cantine di logge, sedi democristiane franate, consigli di amministrazione e assoluzioni con condizionale, sono apparsi sulla scena mascherati da moderati e riformisti e hanno invaso i patrii confini facendo scempio di tutto.

Attentati alla costituzione, scippi di leggi, stupro di bilanci, corruzione di giudici, collusioni mafiose, assoli di piano alla Camere, saccheggio di televisioni, spaccio di inflazione, non c'è schifezza che non abbiano commesso.

Ma c'è di più: in nome del loro estremismo maggioritario, essi non accettano più nessuna legge dello stato. La loro ferrea ideologia nonprocessista sostiene che chi ottiene la muscolatura del cinquantun per cento dei voti, prende tutto.

Anche ora che metà e più del paese si sta ribellando ai loro assordanti slogan e alle loro tronfie sfilate, anche ora che è evidente la loro sconfitta politica e ideale, questi attempati giovinastri usano l'arroganza del maggioritarismo estremista per non rendere conto del loro fallimento.

Tremiamo a pensare che la bella Roma dei resti imperiali, il Piemonte della scomparsa civiltà agnellica, la Padania dai virili e nebbiosi panorami, il Nord-Est etilico e laborioso e la Sicilia erede della Magna Grecia siano percorse dai cortei delle auto blu e degli elicotteri rombanti di questi ultrà, ridicolmente bardati con doppiopetti blu, riporti, ciprie e siliconi.

Per non parlare del loro leader, un bugiardo matricolato, un estremista nostalgico che conserva ancora in camera i poster di Ceaucescu e Amin Dada. E della sua ghenga ricattante, incalzante e avida di immunità parlamentare.

Questo paese è stanco delle loro prepotenze, del loro lusso ostentato, delle loro finanziarie sghembe, degli avvocati bercianti, delle mazurche pianistiche e dei ricatti piduisti.
Ma a chi chiedere un severo provvedimento contro questi teppisti in ghingheri? Non al ministro dell'interno Pisanu, che per quarant'anni ha fatto parte della congiura comunista che ha guidato il paese, ma ultimamente ci sembra aver cambiato bandiera e busta paga.

Non al benzinaio più potente del mondo, George Bush, che deve fare subito una guerra per non scomparire e tornare quello che effettivamente è, un omuncolo che nessun sopratacco berlusconiano può elevare.

Non i miliardari arabi che speculano in borsa sui loro attentati, e per i quali l'Italia è una manciata di spiccioli. Non può aiutarci Vladimir Baygonovic Putin, la cui enfasi di disinfestatore ha spesso fastidiosi effetti collaterali.

Non basta il coraggioso compagno Tremonti, il cui metodico sabotaggio dell'economia governativa è la prova che il suo cuore batte ancora a sinistra.

Non possiamo sperare nel ministro Celebbiduro Bossi, che a mollo nella sua piscina recintata ha barattato le vecchie sparate antifasciste con una comoda vita padano-matriciana da clone di Silvio.

Non Fini, in agguato aspettando che gli si aprano le porte di qualche sala operativa della polizia. Non il portinaio del Senato, Pannolone Pera, uno che ormai si delegittima addosso a ogni seduta.

Non suor Letizia Moratti dell'Opus Dei, che sogna una scuola di piersilvi e piersilvie. Non Ciampi, presidente straparlante e strafirmante. Non Casini e i Savoia.

Nemmeno quei dirigenti della sinistra, il cui lodevole sforzo di dimostrarci che i No Process non sono un regime è ormai la sola speranza di questo regime.

Non gli artisti e intellettuali che senza battere ciglio hanno traslocato i loro privilegi dalle Piazze del Popolo alla Casa della Libertà.

Eppure si può ancora salvare il patrimonio italico, e nobili antichità quali marmi, affreschi e articoli della costituzione. Si può impedire che il raduno dei No Process diventi ventennio.

Può farlo la metà degli italiani che non ha più alcuna rappresentanza né voce che non sia conquistata e faticosa.

I cittadini la cui sacrosanta voce critica viene disprezzata, e che ridono, ma con molta amarezza, nel sentir parlare di legalità da parte di un regime che ha fatto di una continua, arrogante erosione della legalità il miserabile strumento della pochezza politica e dell'accumulo di potere.

Un regime che militarizza l'informazione e semina paura, confezionando gas per intossicare ogni futuro e speranza.

Potrebbero fare molto i dirigenti della sinistruzia, se da oggi cominciassero a chiamare i No Process e le loro azioni col vero nome, se dessero più ascolto alla protesta operaia che ai dubbi della Confindustria, se avessero un po'meno sospetti sulla Cgil e qualcuno di più sull'Opus Dei.

E soprattutto se qualcuno la smettesse di lamentarsi dello scippo della Rai e rischiasse soldi e faccia per fare qualche nuova piccola televisione di sinistra, lanciandosi in questa impresa per dovere civico e non solo per guadagnarci.

Beato e felice chi continua a credere che il pericolo per la democrazia italiana siano i no global , imparerà a sua spese che i No Process sono molto più potenti, meglio armati e malintenzionati.
E' improbabile, ma è doveroso temere che qualche cialtrone o provocatore abbia intenzione di esibirsi a Firenze, e gli organizzatori devono essere più che pronti a affrontare il problema.

Ma è doverosissimo e necessario gridare che questo regime di incapaci e mentitori fa ogni giorno i danni che centomila no global non potrebbero fare in un mese.

Non siamo tra quelli che esaltano le grandi adunate, né i riflettori accesi sui grandi eventi, pensiamo che Genova o Firenze possano essere grandi occasioni e dinamo di energia politica, ma non le tappe fondamentali di una lotta che è quotidiana, lenta, diffusa.

Non solo da questi grandi palcoscenici mediatici, ma da ogni piccolo teatro di resistenza la sinistra dovrebbe saper gridare, dimostrare, diffondere questa semplice verità: che i No Process non sono più maggioranza nella coscienza del paese, sono già politicamente falliti.

Solo la truffa che ha sponsorizzato il maggioritario come garanzia di maggior democrazia, solo un patto disperato tra speculatori in rovina, solo la farsa della silvioinformazione italiana tiene in vita questi bugiardi.
Saranno spazzati via, senza vendette e senza rimpianti, perché il nostro paese, e il mondo intero, devono affrontare prove terribili, per cui serve gente migliore.

Ma se qualcuno a sinistra crede davvero che il pericolo alla democrazia italiana venga dai no global e dalla Cgil e non dai No Process e dai Blackbloc delle eterne logge segrete patrie, allora prepari subito teloni di salvataggio, salvacondotti, stampelle, inciuci e rattoppi.

Ma non si chiamerà salvare la democrazia. Si chiamerà, una volta per tutte, complicità.
Il manifesto 31-10-2002

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(una postilla sullo stile)
by Marco Bertoli Friday, Nov. 08, 2002 at 7:16 AM mail: schlong@eudoramail.com

Potenza dello stile: dev'essere questa la ragione per cui, anche quando mi trovo d'accordo nel merito, i pezzi di Stefano Benni mi suonano come emerite, arroganti stronzate, proprio come i suoi "romanzi".

Mi pare Benni e i suoi libri (fra cui uno, D*o liberi, di 'poesie'...), cosi' pieni di strizzatine d'occhio, di "voi e io la sappiamo lunga", siano parte della paccottiglia "global" che ci viene ammannita ogni giorno, subliminalmente, perfino da chi e' convinto di mettercene in guardia - questo per rientrare nel tema del forum.

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ok ok
by Ale Monday, Nov. 11, 2002 at 11:51 PM mail:

Chiedere la chiusura di un giornale non va bene.. siamo tutti accordo.. ma dire menzogne non è la stessa cosa di esprimere le proprie idee. Poi se invece di esprimere idee si pubblica un articolo totalmente inventato siamo alla farsa. Come ormai gran parte del giornalismo italiamo...
Tutto una farsa costruita abilmente da strumentalizzatori di professione

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della
by robi Tuesday, Nov. 12, 2002 at 9:04 AM mail:

vostra intolleranza i camerati se ne battono i coglioni !!! non fate paura a nessuno coglioni comunisti....

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Ad uso e consumo
by Roberto Tuesday, Nov. 12, 2002 at 8:30 PM mail: r.palomba@inwind.it

Cosa si vuol commentare? Era tutto ad uso e consumo del nano, ha paventato la paura con false interviste, per poi mostrarsi un uomo democratico, che permette e fa svolgere serenamente le manifestazioni

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