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ANNO 2002: ODISSEA PER LA NATURA
L'anno 2002, all'alba de l'avvento di un nuovo rapporto con la natura per ?il bel Paese?, che ha ormai raggiunto l'obiettivo del 10%: salvare almeno un decimo dell'Italia con Parchi Nazionali ed altre Riserve analoghe. Una sfida lungimirante e coraggiosa, che Franco Tassi, Direttore del Parco Nazionale d'Abruzzo, lanciò nel lontano 1980.
La situazione sta invece rischiando di prendere una piega completamente diversa, a causa dei gravissimi attacchi che, uno dopo l'altro, stanno colpendo al cuore la Natura d'Italia.
Il primo rischio riguarda il terzo traforo del Gran Sasso, la cui eco è giunta fino al Global Forum di Porto Alegre, in Brasile. Il secondo, non ancora superato, concerne la possibilità per i privati di acquistare il litorale marino demaniale, violando un principio basilare in vigore fin dall'epoca del diritto romano. Il terzo, incredibile e senza eguali nel mondo civile, è quello che vorrebbe aprire alla caccia tutte le Aree Protette, Parchi Nazionali compresi?
Ma all'orizzonte sorge ora una nuova, più grave e pesante minaccia, che potrebbe insidiare persino il Parco Nazionale più famoso, importante ed amato dagli italiani: il Parco Nazionale d'Abruzzo, oggi denominato Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, che sta per essere avvolto da una ?ragnatela? di impianti, piste sciistiche e innevamenti artificiali, e naturalmente?di complotti e di imboscate politiche.
A dispetto delle norme di salvaguardia dall'Unione Europea, delle leggi italiane e, naturalmente, dell'esigenza di tutelare animali straordinari come l'Orso bruno marsicano, il Camoscio d'Abruzzo, il Lupo appenninico, la Lince?e le più splendide e vetuste foreste di faggio dell'intero Continente Europeo, sta partendo l'assalto alle montagne del Parco con la ?ragnatela? degli impianti e delle piste sciistiche che qualcuno vorrebbe avvolgessero le montagne del Parco, collegando Pescasseroli, Scanno, Roccaraso e Barrea, con immenso sperpero non solo di denaro, ma anche di territorio e di natura. Ancor più pericoloso il progetto di innevamento artificiale, che rischia di distruggere non solo le foreste, ma anche di inaridire i fiumi, i torrenti e le acque sotterranee del Parco. Una vera follia, considerando che l'Abruzzo, pur ricco di acque, registra la massima dispersione idrica in Italia, addirittura il 75%.
IL NEMICO DELLA NATURA E DEL PARCO GETTA LA MASCHERA
Sostenitori principali di questo progetto sono i Sindaci di Pescasseroli e di Barrea, la Provincia dell'Aquila, la Regione Abruzzo e?lo stesso Ministero dell'Ambiente.
L'estate scorsa, il valzer iniziò con il taglio abusivo di circa 2000 grossi faggi presso Pescasseroli. Le Guardie del Parco non poterono intervenire, avendo le autorità bloccato il rinnovo dei loro tesserini. L'allarme dell'Ente risuonò con forza, ma né Forestale , né Carabinieri, né Procura della Repubblica intervennero tempestivamente. E lo scempio di Costa delle Vitelle, Sito di Interesse Comunitario, resta oggi ben evidente come ennesimo sfregio alla natura più preziosa dell'Appennino Centrale.
Lo stile di questi ?rappresentanti del popolo? è ineguagliabile, la loro civiltà irraggiungibile. Nella loro nobile e democratica battaglia, non hanno davvero fatto risparmio di colpi. Qualche settimana fa, all'entrata del Centro Internazionale del Parco a Villetta Barrea, apposero una scritta piuttosto eloquente: ?Come il Duce appesi, Franco Tassi e Fulco Pratesi?. Una meraviglia! Chissà quali saranno le loro prossime mosse, ma su una cosa sola non vi sono dubbi: a sostenerli sono molte forze politiche e, sullo sfondo, persino alcune Istituzioni pubbliche ed Organizzazioni private il cui vero compito sarebbe, invece, la tutela dell'ambiente.
?Tagliatutto? annuncia: ?Andrò da Berlusconi!?.
Dopo il filo diretto con Tortoli (Sottosegretario all'Ambiente) e con Armani (Presidente della Commissione Ambiente della Camera), Italo Gallinelli, sindaco di Pescasseroli, si era più volte sfogato: ?Ho abbattuto 2000 grossi faggi per ampliare le piste, ho fatto bloccare i fondi al Parco da Cosentino e Matteoli, ma non sono ancora riuscito nell'obiettivo che mi avrebbe dato maggior soddisfazione: tagliare le teste di Tassi e Pratesi!? Decapitare il Parco è essenziale, per realizzare i grandi progetti che la destra abruzzese ha in serbo per devastarlo: una ?ragnatela? di impianti di risalita e di piste di discesa su tutte le ultime montagne, dal Monte Greco al Monte Marsicano. Una rete fittissima che, in un delirio pansciistico, dovrebbe avvolgere le più splendide ed intatte montagne del Parco. Investimenti di centinaia di miliardi, destinati a riversare nella natura più intatta folla rumorosa, confusione e disturbo, violando il regno dell'Orso marsicano, del Lupo appenninico, della Lince e del Camoscio d'Abruzzo. Insieme al terzo traforo del Gran Sasso, strenuamente combattuto dagli ambientalisti, questo è il nuovo gravissimo attentato che Governo e Regione, a braccetto, stanno perpetrando ai danni della natura d'Abruzzo. Chi si oppone viene messo al bando: esemplare il caso del Direttore del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise Franco Tassi, bersagliato da valanghe di false accuse, e costretto a difendersi in oltre un migliaio di procedimenti, giudizi, ispezioni ed inchieste, ma sempre uscito completamente pulito ed innocente. Inutili anche le salvaguardie poste dalla Unione Europea: tutti i vincoli di Parco, Riserva, Sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale sono stati ignorati, elusi e derisi tranquillamente dai Sindaci di Pescasseroli e di Barrea, senza che il Ministero dell'Ambiente abbia mai mosso un dito. In questo momento la parola d'ordine in Abruzzo sembra lo sfruttamento di una improbabile neve, vantando gli impianti di innevamento artificiale più potenti (e costosi) d'Europa. Che però finiranno di prosciugare gli esausti fiumi e le ultime falde idriche abruzzesi. La Regione era infatti volata a Salt Lake City per lanciare il proprio turismo invernale, con metropolitane della neve a Roccaraso, impianti di innevamento artificiale e ragnatele sciistiche ovunque. Non più ARVE, Abruzzo Regione Verde d'Europa, ma Abruzzo Regione Vandalizzata d'Europa. Ma qualcuno crede davvero che i turisti verranno qui da tutto il mondo per sciare? O non sarebbe stato meglio puntare sui Parchi Nazionali ? primo tra tutti il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, famoso e apprezzato in ogni parte del mondo ? per assicurare all'Abruzzo un futuro migliore? Da un lato si sta dunque cercando di paralizzare la vita del Parco, riducendo l'Ente ad un ?carrozzone? inutile, e di sottoporlo a pesante dittatura. Dall'altro, si continuano ad inventare ogni sorta di cavilli legalistici e ragionieristici, cercando di trasformare l'Ente ? invero modello di efficienza apprezzato ovunque ? in qualcosa di deplorevole ed eliminabile.
La finezza e la nobiltà dell'approccio di questi paladini dello sci è straordinaria. Ma possono contare su appoggi autorevoli, primo tra tutti quello del Ministero dell'Ambiente: il cui Ufficio Legislativo, chiamato in causa per lo scandaloso taglio di faggi, non esitò l'estate scorsa a sostenere ? contro le pronunce della Suprema Corte di Cassazione e di tutta la Magistratura ? che, per questioni del genere, non occorra il nullaosta del Parco.
VERSO IL BERSAGLIO FINALE
Ma l'obiettivo finale di questa aggressione era ovviamente lui, Franco Tassi, Direttore del Parco da 33 anni e suo vero salvatore. In ogni altro Paese civile sarebbe stato onorato e ringraziato dai pubblici poteri: in Italia questi da anni tramano per eliminarlo. Ad affermarlo non sono i suoi molti sostenitori, ma gli stessi Sindaci del Parco i quali, con la sola eccezione dei due legati alla speculazione, a maggioranza schiacciante lo hanno apertamente difeso. Franco Tassi è uno dei pionieri dell'ambientalismo italiano, conosciuto in tutto il mondo. E' stato il primo connazionale ad essere insignito, nel 1990, della prestigiosissima onorificenza dell'Arca d'Oro, conferitagli dal Principe Bernardo d'Olanda. E' l'unico al quale, non solo in Europa, ma anche in altri continenti e persino in Australia, sono stati dedicati importanti documentari. E' l'uomo che ha salvato non solo gli animali, ma anche la vita delle Comunità locali: perché ha dimostrato con i fatti, e non solo a parole, che un Parco Nazionale ben conci durevoli alla realtà socio-economica del comprensorio. Voci sul complotto contro di lui circolavano già da tempo anche negli USA non facendo certo onore all'Italia?Ed ora stanno tentando di eliminarlo nel modo più spregevole ed illegale, una pioggia di messaggi di sostegno per lui, e di sdegno per l?ennesimo abuso dei poteri, sta piovendo da ogni parte del mondo. Il Governo, il Parlamento e i Ministeri vorranno dunque festeggiare l'80° Anniversario del Parco facendo esplodere uno scandalo internazionale senza precedenti?
APPELLO ALL'ANIMA VERA DEL WWF
E' semplicemente scandaloso che il WWF non abbia ancora preso energicamente posizione a favore del più antico, importante e famoso Parco italiano, il Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise, perseguitato da anni da una coalizione di interessi speculativi, edilizi, sciistici, venatori, forestali e politici, che hanno trovato sbocco in Legambiente, in Federparchi e nel Servizio Conservazione Natura del Ministero dell'Ambiente. Ancor più inconcepibile è che il WWF non abbia speso una parola in difesa dei responsabili di quel Parco, Fulco Pratesi e Franco Tassi, entrambi parte, con ruoli diversi, della storia dell'Associazione, fin dalla sua nascita. Se il WWF si è schierato recentemente in difesa dei responsabili del Parco Nazionale del Cilento e del Pollino, ancor più decisamente dovrebbe farlo ora a sostegno del Parco Nazionale d'Abruzzo, affinchè venga chiusa la ridicola vicenda del minacciato commissariamento, cessino le azioni di disturbo e siano attribuiti al Parco i fondi che merita. Come reclama da Strasburgo lo stesso Consiglio d'Europa, in modo da riaprire i Centri Visita, rilanciare tutte le attività e restituire lavoro ai 200 giovani Collaboratori attualmente sospesi. Ma soprattutto, non vi è dubbio che il vero bersaglio di questa ennesima campagna è come sempre proprio il Direttore Franco Tassi, ?decano? dei Direttori dei Parchi italiani, il cui recente tentativo di defenestrazione sta suscitando un vero scandalo a livello nazionale ed internazionale. E dunque il WWF deve esprimere una forte e chiara mozione in suo favore, essendo fin troppo chiaro che la vera ragione del linciaggio morale ai suoi danni è continuare gli abusi, allargare il carosello sciistico e rilan progetti (già finanziati in parte con decine di miliardi di lire) di ?ragnatele di piste? tra Pescasseroli, Scanno, Roccaraso e Barrea.
marzo 2002
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