L'ultima eroica prodezza del presidente pratesi: tagliamo gli stipendi ad direttore e al vice-direttore del parco!
Nel mese di marzo l’Ente Parco, ormai dominato dai nuovi “padroni”, dimezza la busta paga del Vice Direttore Flavia Caruso, già afflitta da gravi motivi di famiglia, e riduce addirittura ad un decimo quella del Direttore, che aveva da poco subìto un serio intervento cardiochirurgico, ed avrebbe ora bisogno di importanti e costose cure di riabilitazione.
Un caso del genere non ha precedenti nella storia del Parco, né nel mondo del lavoro, e chiarisce finalmente quali siano le intenzioni dei politici, dei burocrati ministeriali e dei nuovi “padroni” del Parco: non soltanto diffamare e allontanare, ma anche distruggere psicologicamente e fisicamente l’uomo che aveva salvato il Parco, e che dalla propria pluriennale fatica aveva contratto una seria malattia. Perché al di là dell’assurdo tentativo di rimuoverlo dalla carica di Direttore Generale, la sua posizione di Dirigente dell’Ente con maggiore anzianità e grado più elevato gli avrebbe dato diritto, comunque, ad una retribuzione fissa ed adeguata e ad una sede di lavoro idonea e funzionale. E invece questi nuovi “padroni” non solo gli tolgono lo stipendio, ma hanno fatto improvvisamente sostituire le chiavi del suo ufficio di Roma, inibendogli così l’accesso e il recupero del suo materiale, dei suoi libri e di molti studi e pubblicazioni in corso.
Ma la prodezza più grande dell’eroico Presidente e dei formidabili Consiglieri riguarda la nuova valanga di false accuse riversate, senza possibilità di contraddittorio né difesa, sul Direttore, che in questi anni aveva dovuto affrontare un migliaio di accuse, inchieste, indagini e procedimenti, uscendone sempre completamente pulito ed innocente. Caduta la storia delle microspie inesistenti – si trattava infatti di apparecchiature per la registrazione promessa dal Presidente alla Comunità del Parco e ai Sindacati -, chiarita la questione del disavanzo finanziario derivante esclusivamente da tagli e ritardi del Ministero nell’erogare i fondi all’Ente -, l’ultima sponda cui i responsabili dell’attuale disastrosa situazione del Parco tentano ora di aggrapparsi è quella delle Deliberazioni, che a loro dire sarebbero state modificate e falsificate. Un vero tonfo finale nel ridicolo, considerato che era stato invece il Direttore stesso a segnalare, già da qualche mese, i ritardi e la confusione di questi atti a causa dello straripamento di potere dei Consiglieri e del tentativo di sottrargli i compiti di Segretario Verbalizzante, con Voto consultivo, attribuitigli dalla legge.
In un messaggio che avrà prossimamente vasta diffusione, il Direttore denuncia finalmente questa assurda situazione, declinando ogni responsabilità per l’evidente sfacelo in cui sta oggi precipitando quello che era il Parco Nazionale più importante, famoso e apprezzato d’Italia. Una situazione che non favorirà certo l’avvenire della natura e il benessere delle popolazioni, ma solo gli interessi di speculatori, bracconieri e tagliatori forestali, e le più oscene congiure di Palazzo.
Roma, 19 marzo 2002
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