Finalmente uno spazio per poter dire qualcosa. L'avrei fatto anche sul sito di McDonald's se ci fosse stato. Un anno è passato dedicandomi al mio primo lavoro, Mc Donald's Torino, Piazza Castello, un anno di lacrime e risate in pari quantità, tanta gente ho visto, responsabili, crew, clienti, credo di aver capito che è una prerogativa americana costruire sul caos... E' difficile da gestire un ambiente caotico, i tentativi di organizzazione vengono frantumati da forze maggiori, si va avanti con grandissimo sforzo e si pretende di fronteggiare situazioni che neppure le mura riescono a contenere. I grandi capi McDonald's mancano di senso della realtà; gli operatori sono persone che lavorano al fine di offrire un gradevole servizio al cliente, ma a quale tipo di cliente, al vandalo, al ladro, a quei poveretti ineducati che non hanno la minima idea di come ci si comporti? Ecco svanire gli sforzi dell'operatore, che oltre a tutto viene sottoposto a rimproveri per la sua incapacità di tenere sotto controllo tali situazioni. QUALITA'o QUANTITA', ci sono delle conseguenze per ogni scelta che si fa. Mancano i controlli, manca la comunicazione, ecco la precarietà, l'incertezza del futuro e anche del presente. Io ci credevo in questo lavoro, ma l'eccesso di onnipotenza ha esaltato alcuni personaggi che rischiano di perdere il senso della realtà. Non si può credere nei miracoli e neppure nell'impossibile, ma credere in obiettivi chiari e prestabiliti si può, si può credere nel futuro del locale e in quello dei ragazzi che dedicano ad esso parte del proprio tempo, vanno ascoltati prima che succeda l'inevitabie...
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