questa lettera/volantino è stata distribuita oggi ad arese; sul retro la convocazione della manifestazione di sabato a torino con le indicazioni utili per i treni
Lettera aperta del Movimento delle e dei Disobbedienti ai lavoratori e alle lavoratrici dell'Alfa di Arese
Come Movimento delle e dei Disobbedienti sosteniamo con determinazione la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori Fiat. La nostra adesione vuole andare ben oltre la semplice solidarietà. Con la nostra adesione vogliamo ripercorrere la saldatura, inedita per la nostra generazione, del movimento con i conflitti sociali. Una saldatura che tanto fa paura ai poteri forti dell'economia globale.
Vogliamo costruire una solidarietà attiva qui oggi ad Arese, come la scorsa settimana a Termini Imerese.
Siamo infatti convinti che le "vostre" e le "nostre" lotte siano sempre più ed inequivocabilmente legate, non solo in quel Sud Ribelle che questo Governo cerca di "arrestare" ma anche qui in un Nord ferito dalle politiche neo-liberiste e di precarietà e non per questo meno ribelle.
Le devastazioni sociali e ambientali che si producono sui nostri territori e nelle nostre metropoli sono conseguenza di
un processo di guerra e di distruzione di diritti che va sotto il nome di Neo-Liberismo, una politica di ingiustizie e guerra rispetto alla quale, da Seattle a Praga, da Genova a Firenze, vogliamo costruire una alternativa.
E' per questi motivi che abbiamo voluto generalizzare i due scioperi generali per la difesa e l'estensione dei diritti oltre l'Articolo 18 a tutti i nuovi soggetti precari.
E' per questi motivi che oggi da Termini Imerese ad Arese il nostro obiettivo è la saldatura e la moltiplicazione delle disobbedienze e dei conflitti.
La lotta contro la chiusura della FIAT è per noi paradigma.
Leggiamo nella chiusura degli stabilimenti Fiat di Arese e Termini Imerese un chiaro messaggio lanciato a tutta la società civile da parte di una classe dirigente industriale al servizio del neo-liberismo delle multinazionali : quello di doverci rassegnare ad un futuro permanente precario in cui nessun diritto sarà più garantito.
Ed è proprio la presenza qui ad Arese della multinazionale americana AIG Lincoln, neo-propietaria dell'area dell'Alfa, conferma inconfutabilmente questa nostra lettura.
Sappiamo infatti che questa multinazionale americana, AIG Lincoln, ha acquisito l'area della fabbrica per installarci un polo logistico che porterà solo inquinamento (almeno 700 tir al giorno) e poche centinaia di posti di lavoro precari e dequalificati. Sappiamo che già oggi l'Alfa di Arese è una area in cui convivono, oltre alle migliaia di lavoratori che rischiano il posto, i precari dei call-center (quasi tutti a tempo determinato).
Ci licenziano, ci inquinano, ci precarizzano e ci arrestano se osiamo disobbedire, alzare la testa di fronte alle ingiustizie.
Come è successo ai nostri compagni per i quali continuiamo a chiedere l'immediata scarcerazione.
Nostre sorelle e nostri fratelli, attivisti della rete del Sud Ribelle colpiti da un infame teorema proprio alla vigilia di una giornata di sciopero, quella dello scorso 15 novembre, in cui per la prima volta la Rete del Sud Ribelle avrebbe costruito mobilit-azioni e picchetti con gli operai di fronte alle fabbriche di Termini Imerese e di tutto il Sud.
Pensiamo che gli arresti delle e dei compagni del Sud siano stati da parte del Governo una azione di guerra preventiva per minare quella saldatura tra lotte operaie e le altre lotte in un solo movimento.
Pensiamo che questi arresti siano anche una reazione di rappresaglia rispetto a quel milione di persone che ha manifestato a Firenze contro la Guerra e quindi anche contro quelle politiche neo-liberiste per cui la guerra è uno strumento necessario.
Questa vergogna degli arresti al movimento del sud paradossalmente conferma la giustezza delle pratiche nostre e di tutto il movimento come crocevia aperto alle contaminazioni con tutte le soggettività che producono conflitto e desiderio di trasformazione.
Su questa strada vogliamo proseguire, nel movimento e con voi, costruendo iniziative di lotta nei prossimi giorni.
Iniziative e mobilitazioni come oggi ad Arese ma anche mobilitazioni che fuoriescano dai cancelli per parlare alla città e ai soggetti del territorio, ai precari, agli studenti, ai migranti.
Pensiamo di essere, noi e voi, parte della stessa moltitudine sovversiva perchè insorge contro le politiche di precarizzazione dell'esistenza e perchè lotta per un mondo diverso e possibile senza confini, senza padroni, senza cpt e guerre.
MOVIMENTO DELLE/DEI DISOBBEDIENTI - milano -
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