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Tende di pace a Rafah
by stefano, nicola, andrea Wednesday January 08, 2003 at 04:48 AM mail: lucec@libero.it 

tre ragazzi italiani che partecipano alla campagna di interposizione civile nonviolenta dell'International Solidarity Movement in Palestina dal 15 dicembre al 15 gennaio

----- Original Message -----
From: "stefano orlando" <steorlando@hotmail.com>
Sent: Monday, January 06, 2003 2:50 PM
Subject: Tende di Pace a Rafah


> Siamo tre ragazzi italiani che stanno partecipando alla campagna di
> interposizione civile nonviolenta dell'International Solidarity Movement
ISM
> http://www.palsolidarity.org in Palestina dal 15 dicembre 2002 al 15 gennaio
2003.
> Ci troviamo a Rafah, nella Striscia di Gaza, dove Israele sta costruendo
un
> enorme muro per separare la Palestina dall'Egitto strangolandone cosi'
> ulteriormente l'economia.
> Rafah e' una citta' martire che subisce quoptidianamente l'umiliazione di
> questa occupazione che distrugge la vita di tutte le famiglie (vedi
> approfondimenti in fondo pagina).
>
> Per evitare il piu' possibile l'irrefrenabile e terrificante distruzione
> delle case palestinesi vicine al suddetto muro, nonche' l'uccisione
> indiscriminata di civili che vivono in queste zone periferiche, il 3
gennaio
> 2003 abbiamo dato vita ad una pacifica iniziativa di "camping": abbiamo
> installato una tenda nel quartiere denominato 'Block J', in area che si
> trova tra i tanks israeliani che proteggono il muro e le case che sono a
> rischio di demolizione.
> Vista la buona riuscita di questa prima esperienza (i colpi intimidatorii
> delle mitragliatrici israeliane sono diminuiti) e la collaborazione degli
> abitanti e della societa' civile palestinese, stiamo installando una
seconda
> tenda in un altra zona.
>
> Purtroppo siamo troppo pochi (oggi solo 13 attivisti internazionali) per
> proteggere tutto il territorio e corriamo sempre il rischio che le nostre
> tende vengano rimosse dai buldozer israeliani.
> Entro fine mese dovremo quasi tutti rientrare nei nostri Paesi e
certamente
> la nostra assenza lascera' campo libero alle azioni militari
indiscriminate
> di Israele contro i diritti umani e in violazione delle leggi
> internazionali.
>
> Pensiamo che sarebbe sicuramente molto utile per la popolazione di Rafah
> continuare ad avere una assidua presenza di volontari internazionali che
> piantassero quante piu' tende e' possibile a protezione di tutte le zone a
> ridosso del muro.
> Proponiamo una vera e propria invasione di tende per aiutare i Palestinesi
a
> riappropriarsi della loro terra, delle loro case, della loro vita.
> Cio' potrebbe realizzarsi con un continuo alternarsi di volontari in modo
da
> garantire un costante aiuto e un necessario ricambio di internazionali.
>
> Stefano, Nicola, Andrea
> 06/01/2003
>
> ---------------
> Approfondimenti
>
> >1/I/2003
> >Striscia di Gaza.
> >-Unico sbocco sul Mar Mediterraneo per la Palestina;
> >-con i suoi 1.250.000 abitanti e' una delle zone piu' densamente
> >popolate del mondo;
> >-60% della popolazione e'"disoccupata"(80% in alcune zone).
> >-L'unica strada riservata ai palestinesi e' quella sulla costa(escluse
> >ovviamente quelle parti di costa particolarmente fertili che sono
> >state illegalmente accaparrate dalle colonie d'Israele).A volte, per
> >rappresaglia,tale strada viene bloccata o chiusa per un tot di ore o
> >giorni dai tanks dell'esercito.I palestinesi sono quindi,in questo
> >caso,costretti a camminare sulla spiaggia e spesso vengono colpiti a
> >piacimento dai militari israeliani.
> >-I primi accordi di Oslo concedevano ai palestinesi il 13% di costa per
> >la pesca; poi la percentuale e' scesa al 9% fino ad arrivare
> >all'attuale 2-3%.E' frequente ammirare uomini sulla spiaggia che
> >pescano:molti sono ex proprietari di pescherecci che si sono visti
> >sequestrare l'imbarcazione o confiscare il carico,senza giusta
> >motivazione.Anche il periodo di pesca e' stabilito da Israele.
> >-C'e' una costante pulizia etnica indiretta:il governo israeliano
> >strangola l'economia palestinese per renderla il piu' possibile
> >dipendente dalla sua.Sradica ulivi,eucalipti e palme,schiaccia con i
> >suoi tanks le coltivazioni dei contadini.
> >Effettivamente la striscia di Gaza e' un enorme lager.
> >
> >Mi trovo da tre giorni a Rafah.
> >L'esercito israeliano,per mantenere il controllo della frontiera con
> >l'Egitto, sta costruendo un muro e fa quello che gli pare,senza alcuna
> >forma di rispetto per la vita umana.I militari israeliani sparano sempre
su
> >ogni cosa che si muove,soprattutto di notte,e i cecchini colpiscono
> >chiunque.Utilizzano la tecnica del terrore:i tanks si muovono
costantemente
> >lungo il confine e i loro bersagli sono le case palestinesi abitate da
> >famiglie con numerosi bambini.Una gran parte di queste case sono gia'
state
> >abbandonate,poiche' troppo grande il pericolo di essere uccisi.Lo
scenario
> >che si presenta e' quello di innumerevoli facciate crivellate dai colpi
> >della mitragliatrici e di scheletri di case bombardate dai carriarmati e
> >dagli elicotteri apaches,nonche' delle macerie di quelle demolite dai
> >bulldolzer.
> >A Rafah ben 5000 persone sono senza casa.Negli ultimi 2 anni i feriti
sono
> >1500 di cui 108 sono disabili permanenti (qualche mese fa un ragazzo che
> >giocava a pallone nel cortile della sua casa,troppo vicina alla torre dei
> >cecchini,e' stato colpito alla schiena d e' rimasto paralizzato).
> >Tutti gli abitanti di Rafah conservano un ricordo indelebile dell'
esercito
> >israeliano: al collo, allo stomaco, sulla nuca, sulle gambe, sulle
braccia,
> >sul viso.Lunghe cicatrici e profonde mutilazioni.
> >Sempre negli ultimi 2 anni 205 assassinati,di cui 42 bambini.
> >Il 19 dicembre 2002 una ragazza che studiava sul balcone di casa sua e'
> >stata uccisa da una pallottola israeliana.
> >In questa citta' lo stress e la paura delle esplosioni e degli spari fa
si'
> >che il 61% dei bambini perda l'appetito e diventi anemico.
> >Come se non bastasse gli israeliani devastano le condutture dell'acqua e
le
> >fogne e quando la municipalita' cerca di ripararle aprono il fuoco dalle
> >torri di controllo della zona.
> >Il 50% dell'acqua di Rafah e' salata e per berla sono necessari i filtri
di
> >depurazione.L'altro 50% appartiene alle colonie ebraiche.
> >
> >Come si fa a pretendere che della gente innocente che vive qui da
centinaia
> >di anni, non si debba difendere da un'occupazione esasperante che devasta
> >terreni agricoli,parchi,le giostre per i bambini,le scuole,i monumenti
> >della storia di queste persone?Come si fa a stare zitti,a chiudere
> >gl'occhi,a rimanere fermi e impassibili?Cosa faremmo noi se venissero
dalle
> >nostre parti a far esplodere le nostre case in piena notte, senza curarsi
> >di chi ci sta dentro,solo per una marcia avidita' di terra e di
soldi?Cosa
> >faremmo se le nostre case fossero danneggiate o crollassero
improvvisamente
> >a causa delle onde sismiche provocate dalle continue esplosioni
utilizzate
> >nella costruzione del maledetto e perverso muro?
> >E il mondo dov'e'?Cosa fa?
> >
> >Stefano Orlando
>
>
> _________________________________________________________________
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>
>

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Ci sono 10 commenti visibili (su 10) a questo articolo
Lista degli ultimi 10 commenti, pubblicati in modo anonimo da chi partecipa al newswire di Indymedia italia.
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Titolo Autore Data
La colpa č nostra! Hempowerz Monday January 27, 2003 at 03:07 PM
per libertą e pace jilt Tuesday January 21, 2003 at 10:11 PM
a Mirko un plauso per l'obiettivitą gap Monday January 13, 2003 at 04:15 PM
sheherazade Mirko Monday January 13, 2003 at 09:53 AM
complimenti a Mirko sheherazade Monday January 13, 2003 at 09:47 AM
imparzialita' Mirko Monday January 13, 2003 at 09:09 AM
i muri e le ferraglie di Rafah #4 gap Monday January 13, 2003 at 12:42 AM
i muri e le ferraglie di Rafah #3 gap Monday January 13, 2003 at 12:39 AM
i muri e le ferraglie di Rafah #2 gap Monday January 13, 2003 at 12:37 AM
i muri e le ferraglie di Rafah gap Monday January 13, 2003 at 12:35 AM
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