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G8 e foto-wanted sul Secolo XIX: un'interpretazione
by a.mantovani Thursday January 09, 2003 at 01:33 AM mail:  

Ora sono stati identificati, sono dei Cobas. E subito si presenteranno in procura. Ma perché una simile iniziativa dei pm? E perché i Cobas non reagiscono tempestivamente?

Con ogni probabilità questa mattina (giovedì 9) avremo sui giornali i nomi delle due persone che ieri mattina erano finiti sul Secolo XIX, ritratti in piazza Paolo Da Novi durante l'assalto alla filiale del Credito Italiano e con su scritto "Chi li ha visti li segnali alla procura della repubblica". A quanto pare era un'iniziativa senza precedenti: il pubblico ministero ha affittato uno spazio pubblicitario, mancava soltanto la vecchia cara taglia.

A quanto pare, sulla base dell'intero filmato che non conosciamo ancora, i pm ritengono che i due abbiano svolto un ruolo importante rispetto alle azioni del blocco nero. Nelle redazioni dei giornali ieri sera c'era chi parlava di lui come del "capo del black bloc".

I due malcapitati appena vista la foto hanno fatto un salto. Subito hanno contattato la procura della repubblica e per quanto ne sappiamo hanno concordato un appuntamento per questa mattina, ottenendo anche la garanzia che non saranno arrestati (e perché mai dovrebbero essere arrestati?). Tutti gli organi di stampa sembravano a conoscenza, ieri sera, almeno dell'identità dell'uomo. Ma a quanto pare l'interessato, sembra su consiglio dei suoi legali, ha scelto di non rispondere ai giornalisti che lo cercavano. La direzione dei Cobas, della quale fa parte, ha avallato questa scelta. Solo oggi, dopo l'incontro con i pm, farà una conferenza stampa.

Ma perché tutti questi misteri? Non sarebbe il caso di presentarsi con nome e cognome e di denunciare in modo esplicito questa messinscena della procura? Che diavolo c'è da nascondere?
I magistrati, infatti, hanno pubblicato la foto in quel modo perché - hanno fatto sapere - cercano aiuto per IDENTIFICARE le due persone in questione. Siccome però le due persone fanno politica da qualche anno, è evidente che le Digos erano perfettamente in grado di dar loro nome e cognome. Esistono allora due possibilità, non necessariamente alternative tra loro: primo, la procura cerca in realtà testimoni delle "gesta" dei due; secondo, la procura vuol solo fare propaganda, indicare cioè i Cobas come componente se non come direzione del blocco nero. E per questo non esita a realizzare un'operazione che, a occhio, sembra perfino censurabile per violazione del diritto all'immagine...

E di fronte a tutto questo i Cobas che fanno? Silenzio. Almeno per il primo giorno, silenzio. La risposta è lasciata agli avvocati, che per forza di cose ragiona da avvocato e dunque agisce in relazione al procedimento giudiziario, cioè solo nelle forme del codice di procedura penale. Può bastare? No, chiaramente no. C'è bisogno di ben altro ma si preferisce una contrapposizione sterile alla procura, peraltro accettando il terreno che la stessa procimpone.

Il risultato è che i giornali i nomi li faranno. Se non li faranno oggi è solo per miracolo. Ma se non usciranno oggi usciranno domani. PERCHE' TUTTO ESCE. Lo sanno bene anche i poliziotti che si sono ritrovati i loro penosi verbali sui giornali del 7 gennaio. E loro sì che hanno qualcosa da nascondere, non certo i Cobas, vittime più degli altri dell'ondata repressiva in corso da ottobre in poi da Cosenza a Genova.

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e perchè no?
by xxx Thursday January 09, 2003 at 03:30 AM mail:  

lascio di commentare grande parte del tuo articolo, lo so.
Mi soffermo su un punto solo, forse irrilevante: tu critichi la scelta dei due compagn* dei cobas di non rispondere ai giornalisti, e giudichi questo come un errore politico.
I due sono ricercati (il termine a questo punto mi sembra appropriato) dalla procura di genova. Alla procura di genova, telefonano e rispondono.
Se la procura di genova ha scelto di utilizzare la strada mass mediatica per questa operazione, perchè anche loro avrebbero dovuto percorrerla?
Perchè rispondere con gli stessi mezzi, che a tutti sono parsi spropositati e sbagliati?
I giornali non sono tutto: non arriviamo al punto di pensare che siano il principale metro della nostra esistenza, ne sono solo una parte.

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JJJJ
by ((())) Thursday January 09, 2003 at 07:55 AM mail:  

allora primo nessuno è ricercato.I due tipi oggi si presentereanno in procura spontaneamente(secondo il corriere che ha intervistato l'uomo.

secondo me sono dei boni da niente ...infatti la procura di Ge era convinta che fossero 2 liguri(è chiaro che se uno è romano e non ha vissuto x molti anni Ge col cazzo che può guidare i BB in mezzo a quel casino.

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perché???????
by spazzola Thursday January 09, 2003 at 01:44 PM mail:  

per xxx

rispondere sulla strada mediatica ad un attacco che è UNICAMENTE mediatico è la cosa più intelligente da fare senza dubbio.
Giuridicamente a due persone viste passeggiare davanti a una banca possono essere rivolte solo accuse ridicole destinate a perdersi nel nulla. La procura questo lo sa bene. Quello che interessa è fare leva sull'opinione pubblica abituata a farsi un'idea senza conoscere i fatti.
L'equazione è semplice:
FIGURA DI MERDA DEGLI SBIRRI=SPUTTANAMENTO MEDIATICO DI DUE MANIFESTANTI... uno a uno palla al centro.
Solo con un'energica reazione mediatica ben organizzata (dei cobas per primi) si può annullare il pareggio e forse andare sul 2 a 0..
ripeto, l'attacco è essenzialmente d'immagine e come tale va trattato.

Scusate la metafora calcistica, non lo farò più!! ;-)

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calma e gesso
by eta beta Thursday January 09, 2003 at 02:31 PM mail:  

Conosco il PM Pellegrino e la sua onestà e democraticità. Prima di coprirlo di improperi, starei un attimino in attesa.
Lui ha l'intero filamto, noi solo una foto, quella che lui ha voluto pubblicare.

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eee
by eee Thursday January 09, 2003 at 04:56 PM mail:  

..."in piazza Paolo Da Novi durante l'assalto alla filiale del Credito Italiano"...
Dalla piazza alla banca ci sono una trentina di metri per i quali son passeggiati centinaia di compagni dei Cobas e affini, compreso il sottoscritto. Che tra i compagni dei cobas (e affini) e il blocco nero siano subito nati scazzi (e già ce n'erano stati il giorno prima e non parlo della piazza) lo sanno anche i sassi, figuriamoci i procuratori.

Tant'è che dopo un battibbecco tra un infermiere del Social Forum:
- Che cazzo di intenzione ci avete?
e un rappresentante nerovestito in piena opera di smantellamento del giardinetto:
- No pacifism.
lo spezzone Cobas (e affini), artefice della piazza tematica, piuttosto scarno rispetto al resto, si è riconcentrato lungo Corso Torino in direzione della fiera. I fatti sono molto semplici, senza troppe teorie su infiltrati, complotti, guardie mascherate e Agnolettate varie.

O forse i magistrati cercano testimoni da intimidire...? Magari come quegli infermieri che prestavano soccorso ai manifestanti feriti senza chiedere patenti d'appartenenza. Perché c'è un'indagine anche su quello.

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