Grimaldi e Messina, 2 tra le più grandi flotte di traghetti privati italiani, noleggiano agli inglesi le loro navi per utilizzarle come supporto logistico nelle operazioni in Iraq.
I portuali italiani dovrebbero ribellarsi come gli inglesi ai tempi delle Falkland...
Genova.Sono ben 41 le navi che il Ministero della Difesa della Gran Bretagna ha preso a noleggio dagli armatori europei per impiegarle quali unità di sup- porto logistico alle truppe -nell ’ultima ora si parla di un contingente militare britannico addirittura di 40 mila soldati -che saranno impegnate in Iraq,in caso di conflitto.Tra gli armatori con cui il governo inglese ha concluso l ’accordo,figurano anche figure di spicco dello shipping genovese:Aldo Grimaldi con la sua Grandi Traghetti,i fratelli Messina e Strade Blu,la giovane compagnia di navigazione che gesti- sce una linea di cabotaggio tra Voltri e la Sicilia. L ’elenco delle navi -prevalentemente ro-ro,ovve- ro traghetti merci che possono trasportare sia mezzi rotabili che container e merci varie,con capacità comprese tra 1.000 e 5.000 metri lineari l ’una -tocca un po ’ tutte le dimensioni e riguarda parecchi arma-- tori che hanno ceduto alle lusinghe del MoD (Mini- stry of Defence)della Corona Inglese.A partire dallo scorso gennaio,le navi sono state noleggiate tutte con la medesima formula:time charter di tre mesi con opzione di rinnovo di mese in mese per altri tre mesi. Si ritiene che gli armatori abbiano spuntato noli ottimi,mediamente fino al doppio dei prezzi normali di un mercato ora ‘drogato ’ dall ’evento bellico.Senza contare che,in virtù del rischio guerra -ovviamente a carico del noleggiatore -esiste un secondo nolo, assai superiore,applicabile nello stesso momento in cui la nave entra in aree geografiche più ‘calde ’. Molti i nomi illustri dello shipping internazionale, come le scandinave Stena Line,DFDS Tor Line,B&N, SOL e Nordana,le britanniche Cenargo,Dartline,Fast- Demline,le turche Ulusoy e Deniz Naklilyiati,le gre- che Neptune e Costamare,la spagnola Suardiaz.Nel- l ’elenco,come abbiamo detto,figurano anche tre ar- matori italiani:Granferry-Grandi Traghetti (gruppo Grimaldi di Genova),che ha noleggiato le navi “Lin- ce ”,“Laura ” e “Genova Bridge ”;la Ignazio Messina, che ha fornito il suo “Jolly Giallo ”;e infine Strade Blu,con la “Strada Gigante ”. Si sta invece ancora muovendo la poderosa mac- china organizzativa dell ’esercito USA,che oggi sta ra- strellando il mercato alla ricerca affannosa di ulterio- re tonnellaggio.Nel mirino soprattutto le grosse ro- ro,da 3 mila metri lineari in su,che però scarseggia- no.Un ’altra difficoltà per gli americani è il breve lasso di tempo offerto per il noleggio,da 45 a 60 giorni; forse troppo poco per invogliare certe compagnie di navigazione a cedere pezzi pregiati delle rispettive flotte.Ma la scarsità di navi disponibili comporta ov- viamente che coloro che oseranno privarsi tempora- neamente di proprio tonnellaggio spunteranno affari davvero d ’oro. «Non ci hanno certo costretto a noleggiare,ma co- munque è stato quantomeno opportuno esaudire le loro richieste »,ammette un operatore.«Finanziaria- mente si tratta di un buon affare,ma rispetto al busi- ness resta la grossa incognita della guerra.Senza con- tare che,per un certo periodo,ciò vuol dire fare a meno di capacità di stiva,e questo chiaramente può risultare sgradito a molti nostri clienti ».
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