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Allo scadere dell'ultimatum non si sono fatte attendere le bombe su baghdad,ma neanche le mobilitazioni di studenti,operai e autonomi in quasi tutte le cittą d'Italia.
Dalla lombardia,dove fino a sera si sono avviati cortei, fino alla sicilia milioni di persone hanno gridato il loro no alla guerra.
Presidi e cortei spontanei si sono formati anche in molte cittą della toscana,e in particolare a Pisa [1 - 2] e a Firenze [1 - 2].
A Torino sin dalle 10 del mattino la gente č scesa in piazza [1 - 2]. Non sono mancati i problemi,specie quando un ragazzo č stato prima minacciato e poi ferito con un coltello da un gruppo di fascisti.
A Bologna un folto gruppo di pacifisti ha messo in piedi ,oltre ad un corteo [1 - 2 - 3], un blocco della stazione ferroviaria e a Modena ,i collettivi studenteschi hanno occupato per protesta il rettorato; nel resto dell'Emilia Romagna le mobilitazioni non sono comunque mancate.
Altrettante mobilitazioni si sono avute nelle Marche, in Sardegna e a Perugia, dove forte č stata la reazione degli studenti medi e universitari, con blocchi e assemblee in quasi tutte le facoltą della cittą.
Stesso tipo di blocchi universitari anche a Bari e Lecce, mentre si scendeva in piazza a Taranto.
Grande č stata la mobilitazioni di attivisti pacifisti a Genova,dove prima, durante il corteo cittadino, vi sono state azioni di boicottaggio nei confronti della Banca di Roma e successivamente sono stati occupati i binari della stazione ferroviaria di Piazza Principe.
Molto sentita č stata la mobilitazione universitaria a Napoli,dove numerose facoltą sono tutt'ora in assemblea permanente; in tutta la Campania sono andati avanti cortei e blocchi ferroviari.
Roma ha accolto,e accoglie tutt'ora la mobilitazione di milioni di persone che, alla notizia dell'attacco si sono riversate spontaneamente nella piazze dando vita a numerosi cortei [1 - 2 - 3]">video blocco Termini-1 - 2 - 3] di protesta [1] [2].
A Palermo, allo sgancio della prima bomba, migliaia di persone si sono ritrovate spontaneamente in piazza,e nel pomeriggio un lungo corteo [1 - 2] si č snodato fino a raggiungere la prefettura.
E mentre i Cobas indicono uno sciopero generale contro la guerra, ieri, dalle 15 alle 17, i lavoratori aderenti a cgil, cisl e uil hanno scioperato simbolicamente per ribadire il loro no all'attacco militare.
Mobilitazioni contro la guerra: una visione schematica
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Cobas sciopero generale
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