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Bell'articolo dell'Unità sul San Paolo
by info Saturday, Mar. 29, 2003 at 10:23 PM mail:

Un filmato e 11 denunce per il pestaggio "stile Genova" dopo l'uccisione di Dax.

Lividi e incerottati i ragazzi del centro sociale milanese O.R.So. avevano denunciato subito i pestaggi all’ospedale San Paolo: notte del 16 marzo, dopo che tre fascisti avevano ammazzato Dax, Davide Cesare, un loro compagno. Adesso la denuncia è anche depositata in procura, firmata da 11 persone, picchiate in «stile Genova» da poliziotti e carabinieri che avrebbero dovuto garantire l’ordine e invece hanno scatenato un pandemonio.

La ricostruzione ufficiale dei fatti fin dal primo momento era stata confusa. La polizia e il questore stesso non riuscivano a nascondere l’imbarazzo per una situazione che chiaramente era sfuggita di mano. Parlando come uno sceriffo, il dottor Boncoraglio aveva parlato di «pestaggi» spiegando che in queste circostanze, si sa, «le botte si danno e si prendono» per cui alla fine gli sembrava quasi normale quel bilancio in pareggio: 15 feriti tra i ragazzi e altrettanti tra le forze dell’ordine. Ma la partita non poteva concludersi lì. La Digos ha fatto un rapporto su quello che era accaduto, e quelli dei Centri Sociali hanno avviato una contro-inchiesta per raccogliere documentazione e testimonianze. Ma pure spontaneamente, chi ha visto e assistito agli scontri dalle finestre o dall’interno dell’ospedale, non è stato zitto.

Proprio ieri le televisioni hanno mandato in onda un filmato, fatto da un videoamatore, in cui si vedono con chiarezza agenti in divisa che piombano addosso a un giovane caduto in terra mentre cercava di scappare, lo picchiano coi manganelli, lo prendono a calci. «Quello a terra ero io - dice Orlando, uno dei più attivi frequentatori dell’O.R.So -. Quando hanno caricato ci siamo riparati dentro al San Paolo, ma ci hanno inseguito anche lì. Io ho tentato di mettermi in salvo uscendo all’esterno, ma mi hanno raggiunto. Sono caduto, hanno cominciato a picchiarmi, io mi sono raggomitolato perchè cercavano di colpirmi ai genitali. Mi sono protetto la testa con le mani. Dalle finestre sentivo la gente che urlava di smetterla, che insultava la polizia. Sono riuscito ad alzarmi e a scappare, altri non ce l’hanno fatta».

Nell’esposto una ragazza dice che i carabinieri che l’avevano bloccata l’hanno picchiata, ma ne hanno anche approfittato per molestarla: «Gli ho gridato “maiali” ma loro hanno continuato». Un altro racconta: «Mi sono trovato con la pancia a terra, si sono messi intorno, erano cinque o sei persone, mi hanno dato una violentissima manganellata sulla testa, altri mi davano calci in bocca»: 4 denti rotti, altri 6 o 7 piegati all'indietro e, in più, punti all'interno della bocca, sulle labbra e «tre costole incrinate». È stato ricoverato nove giorni al San Carlo e ricorda i poliziotti che «ridevano» della morte di Dax dicendo: «uno in meno come Carlo Giuliani».

Insulti, minacce, colpi «con dei tubi neri», cariche e inseguimenti all'interno dell'ospedale, caroselli con le auto. Uno mette nero su bianco: «Ho perso i sensi per qualche secondo, quando ho riaperto gli occhi ero completamente coperto di sangue, loro però continuavano a colpirmi». Una ragazza, ha raccontato di essere stata ferita «perdevo sangue dalla testa, dal naso, ma mi hanno ammanettata, chiusa in un’auto con altre due persone. Stavo male, non riuscivo a respirare, il sangue continuava a colarmi dalle ferite». C'è chi testimonia di aver visto «una ragazzo senza denti.., era una maschera di sangue», e poi «scene da far west» all'interno del pronto soccorso: «Gente inseguita da poliziotti e carabinieri, gente ferita, volanti che sgommano, caroselli di auto e blindati».

La gente scesa dai palazzi di fronte che urlava di lasciare stare i ragazzi, e in mezzo a quell’inferno Fabio, accoltellato in via Brioschi, e sopravvissuto parla di aggressione «a freddo da alcuni agenti con manganelli e torce elettriche» e quando dopo due cariche è uscito dalla stanza dove si era rifugiato, ha notato «diverse macchie di sangue per tutto il pian terreno e molte persone ferite». Un’altro giovane che si era salvato per miracolo nell’agguato di via Brioschi era tutto un livido per le manganellate.

Oltre al filmato ci sono le testimonianze spontanee di medici e operatori del San Paolo che già nei giorni scorsi avevano scritto ai giornali: sangue dappertutto, vetri rotti, persone ferite, la polizia che picchia anche quelli che non c’entrano: una documentazione resa nota dagli organi di informazione, ma per ora non allegata all’esposto.

L’avvocato Mirco Mazzali, uno dei legali dei ragazzi ritiene che la procura stessa la acquisirà «ma se non lo facesse ovviamente ci penseremmo noi».

Dopo la circolazione del filmato sui pestaggi, la Questura ha abbandonato il tono alla John Wayne limitandosi a una replica di circostanza: «Non sono stati riscontrati al momento elementi certi di responsabilità da parte di uomini della polizia ma se emergessero responsabilità non resteranno impunite». In via Fatebenefratelli avevano già avviato un’indagine interna dalla quale però non è emerso con certezza nessun comportamento censurabile.

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Il Prefetto
by fratture istituzionali Saturday, Mar. 29, 2003 at 11:21 PM mail:

Il Prefetto oggi è intervenuto nuovamente per chiedere indagini più approfondite sulle violenze degli sbirri e dei canazzi....

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Nessuna responsabilita' accertata per incidenti al San Paolo"
by corriere on-line Saturday, Mar. 29, 2003 at 11:42 PM mail:

MILANO - La Questura di Milano ha diramato un comunicato in cui si afferma che, in merito agli incidenti avvenuti tra forze dell'ordine e giovani dei centri sociali all'ospedale San Paolo, non sono stati riscontrati, al momento, ''elementi certi'' che provino violenze da parte dei poliziotti. La Questura di Milano tiene comunque a precisare che se verranno accertate responsabilita' in tal senso scatteranno punizioni. (Agr)

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