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DOPO LA MANIFESTAZIONE ANTIMILITARISTA Anarchici, denunce in arrivo Le telecamere hanno ripreso episodi da segnalare allautorità giudiziaria Aviano Il giorno dopo la manifestazione di anarchici e libertari,convocati in Pedemontana dall'Assemblea antimilitarista e antiautoritaria, si registra la soddisfazione generale da parte degli organizzatori per l'affluenza e il "tipo" di protesta. Anche i temuti rappresentanti dei Centri sociali, non molti per la verità, si sono limitati alle parole ruvide e a qualche sporadico gestoosée, come il parziale denudarsi di fronte ai cancelli del fortino dei marines, nell'ottica dei classici bisogni fisiologici.
Proprio queste "provocazioni", tuttavia, sono state filmate dalle telecamere di Carabinieri e Polizia. Ora toccherà all'autorità giudiziaria esaminare i rapporti (e le singole immagini), agendo di conseguenza. Più che probabili le denunce per il reato di atti osceni in luogo pubblico, del resto già scattate nel passato in occasione di altre manifestazioni contro la guerra.
Gli stessi americani, nel frattempo, hanno provveduto a risistemare la maglia sovrarete che era stata strappata in più punti, soprattutto all'altezza della pista di volo. Cancellate pure le scritte comparse sui muri dell'aeroporto Pagliano e Gori, nonché i vari simboli della pace e quelli legati alla storia del movimento anarchico. Rimosso, infine, il lucchettone rosa di cartapesta piazzatostrategicamente dai libertari all'altezza del cancello principale.
La giovane pordenonese Valentina è stata, insieme alla veterana di mille proteste Maria Matteo, lavoceufficiale del corteo di protesta. È stata lei a leggere alcuni brevi testi dello scrittore e commediografo Bertoldt Brecht, durante "la carica delle carriole", che anche Milva aveva utilizzato nel suo Teatro della pace. Qualcheassaggio? "Generale, l'uomo sa fare di tutto. Può sparare e uccidere. Ma ha un difetto: può anche pensare". "Il padre fa gli affari, la madre fa la maglia, il figlio fa la guerra. Quando l'avrà finita, comincerà a fare affari con suo padre. La vita va avanti, con il suo cimitero". "Alla fine dell'ultima guerra c'erano vincitori e vinti. Ma la povera gente, sia tra gli uni che tra gli altri, faceva sempre la fame".
«In fondo - è l'ironico commento conclusivo di Roberto Esposito, pacifistamilitante - la storia è sempre la stessa. Quando uno Stato si prepara a usare le armi, si fa chiamare patria».
Pier Paolo Simonato
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