Palestinesi, israeliani e internazionali lanciano una campagna contro il
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Campagna contro l'apartheid wall Palestinesi, israeliani e internazionali lanciano una campagna contro il muro dell'apartheid
Ronni Shendar / Aheret 5 aprile 2003
A partire da sabato 5 aprile i pacifisti palestinesi, israeliani e internazionali sfideranno il progetto di costruzione del muro piantando tende nelle aree a rischio nella zona di Salfit. Gli abitanti dei villaggi, col supporto di israeliani e internazionali marceranno pacificamente sui terreni minacciati di confisca. Verranno piantate tende per le assemblee e per gli abitanti e i pacifisti che dormiranno nel “campo della pace” a protezione delle aree minacciate. Il “campo della pace” e' l’evento centrale di una campagna internazionale per fermare la costruzione del muro, essenzialmente il muro di una prigione progettata per isolare la Cisgiordania occupata e dividerla in “bantustan” separati l’uno dall’altro. I pacifisti rimarranno giorno e notte insieme ai locali per proteggere i terreni minacciati.
La costruzione del muro e’ iniziata il 16 giugno 2002. Stando al piano attuale il muro dovrebbe estendersi per oltre 360 chilometri e costera’ l’espropriazione del 10% delle terre della Cisgiordania. Su entrambi i lati del muro verranno costruite aree di sicurezza larghe dai 30 ai 100 metri. In molte aree il percorso del muro passa vicino a case, scuole e aree commerciali; a volte addirittura all’interno dei villaggi, per cui capita che alcune case siano lasciate fuori dal villaggio, al di la’ del nuovo confine segnato dal muro. Nella prima fase di costruzione sono stati espropriati trenta pozzi d’acqua, alcuni dei quali costituiscono la sola fonte di approvvigionamento idrico per i villaggi circostanti. Fino ad oggi sono stati distrutti 35.000 metri di tubazioni idriche.
Nell’area dove si terra’ la manifestazione circa il 50% dei terreni sara’ espropriato per il muro, incluse aree coltivate e uliveti per migliaia di dunum (10 dunum=1 ettaro - ndt), in aggiunta a 19 pozzi che costituiscono il 30% delle riserve idriche della zona.
Note: Ronni Shendar / Aheret Aic - Alternative information center http://www.alternativenews.org
Traduzione a cura del Go'el - casa papa giovanni XXIII
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