Gaza, 03 mag 2003 - 15:00
MO, l'operatore ucciso era famoso e premiato
Era un documentarista famoso, più volte premiato per l'impegno profuso in difesa dei diritti umani, l'operatore televisivo inglese James Miller, 43 anni, ucciso la scorsa notte da soldati israeliani nel campo profughi di Rafah, nella Striscia di Gaza, mentre riprendeva i medesimi soldati che demolivano delle case palestinesi.
Tra i documentari di maggiore successo firmati da Miller, ci sono "Sotto il velo", sulla vita delle donne afghane durante il regime talebano, premiato dalla Royal Television Society, e "Innocenti perduti", sugli abusi subiti dai bambini in varie parti del mondo, che ha vinto un Emmy Award.
Un giornalista inglese che era sul posto ha testimoniato che lui, Miller e altri due colleghi stavano facendo delle riprese e sventolavano una bandiera bianca mentre si muovevano verso il carro armato, lontano un centinaio di metri, quando è partita la raffica. Miller stava girando un documentario per l'emittente statunitense Hbo sulla demolizione delle case dei palestinesi coinvolti in attività terroristiche a opera dei militari israeliani.
Secondo la versione data dalla radio di Stato israeliana, Miller, è stato colpito accidentalmente mentre era in corso uno scontro a fuoco.
L'esercito israeliano ha aperto un'inchiesta. Il ministero degli Esteri britannico ha chiesto al governo israeliano chiarimenti sulle circostanze del tragico episodio e che l'inchiesta sia "approfondita e trasparente". Miller è il secondo cittadino britannico a venire colpito dai soldati britannici in meno di un mese. L'11 aprile Tom Hurndall, un pacifista di 21 anni, fu ferito alla testa nel campo profughi di Rafah ed è in coma irreversibile.
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