Nascita e storia di Euskadi Ta Askatasuna.
NASCITA E IDEOLOGIA DI EUSKADI TA ASKATASUNA.
L'azione moderata del PNV durante il regime franchista portò alla creazione di un nuovo gruppo nazionalista di nome EKIN ("fare"), creato da alcuni giovani attivisti della Bizkaia e di Gipuzkoa che volevano smuovere con maggior energia la causa dell'indipendenza basca. Dopo poco lavoro, ma soprattutto dopo che si fu consumata la rottura definiva e l'incomunicabilità con il PNV, EKIN si trasformò in E.T.A. ("Patria basca e libertà").
L'anno prima l'ideologo Federico Krutwig aveva teorizzato la guerriglia come metodo di liberazione del Pais Vasco. E.T.A. era il solo gruppo armato che si opponesse al Franchismo. La prima azione di ETA consistette nel piazzare cariche esplosive nelle città di Bilbao, Gasteiz e Santander nel 1959. La sua prima azione militare risale, però, al 1961 e non ebbe un buon esito. ETA tento infatti di far deragliare un treno carico di veterani della guerra civile che si recava a Donostia ("San Sebastian") per celebrare il 25° anniversario della guerra stessa e la sopraggiunta vittoria franchista. La polizia rispose con numerosi arresti e torture nei confronti di arrestati, fermati, sospettati e persone di dichiarata tendenza nazionalista.
L'azione di massiccia repressione, innescata dal fallito attentato, portò ad allargare il suo raggio con costanti controlli nelle strade delle principali città basche, con arresti, perquisizioni domiciliari e soprattutto con l'uso continuo ed indiscriminato della tortura, causando quella sensazione di vivere costatemente in una zona occupata militarmente che ancora oggi i/le cittadini/e baschi/e vivono sulla propria pelle.
A causa della grave situazione repressiva in atto nel territorio spagnolo, la prima assemblea di ETA nel 1962, si svolse in Francia. L'ideologia inizialmente adottata dall'ETA era ispirata al nazionalismo di Sabino Arana, che portava evidenti i segni di una concezione nazionale conservatrice: la razza basca, la religione cattolica, l'Euskara, le tradizioni basche e la sovranità basca venivano poste, ensamble, come obiettivi da raggiungere. Ma l'ETA, che assunse sin dai primi momenti una forte connotazione ideologica di stampo marxista-rivoluzionario, rivisitò i concetti di razza basca, di lingua e cultura per valorizzare questi ultimi due elemeti come simboli dell'identità nazionale basca e, al contempo, dell'unità nazionale
. Il punto finale dell'ideologia di ETA era, quindi, l'INDIPENDENZA. In contrasto con l'ideologia cristiano-democratica del PNV, ETA rivoluzionò la concezione del nazionalismo basco, secolarizzandola con la difesa e l'impegno per la classe dei lavoratori. Con ETA il nazionalismo basco diventò progressista. Nel 1962 Federico Krutwig pubblicò il suo libro, "Vasconia", che influenzò fortemente ETA. Tanto per ETA quanto per Krutwig l'unico metodo di lotta per liberare Euskal Herria dall'oppressione spagnola, ma prima ancora dal Governo di uno stato non riconosciuto come sovrano, era la guerriglia, la lotta rivoluzionaria di liberazione.
In quello stesso anno nel Nord del paese nacque il gruppo "Enbata". Il lavoro di Enbata, e del relativo giornale, era fondamentale per lo sviluppo della coscienza basca nei territori sotto dominio francese, e per il supporto politico ad ETA.
Le successive assemblee di ETA si svolsero nei succesivi anni. La terza (1964) approvò i principi ed i metodi per la guerra rivoluzionaria di liberazione delle province basche. La quarta (1965) mostrò, invece, la definitiva adesione al maxismo, seppur molto contaminato, e pose i problemi nazionali e sociali come due aspetti strettamente connessi e da affrontare insieme, legando quindi causa nazionale e causa sociale. La quinta assemblea unì definitivamente la liberazione nazionale con la liberazione sociale e "il popolom lavoratore basco" divenne il soggetto ideal al quale rivolgersi. Furono aperti quattro fronti di azione: culturale, politico, sociale e militare. ETA durante la quinta assemblea rifiutò l'opzione, posta da alcuni suoi membri, di riportare il gruppo armato entro un partito dei lavoratori di impostazione isituzionale spagnola. Durante il 1968 numerosi raduni di ETA, soprattutto quelli organizzati per celebrare l' Aberri Eguna, si trasformarono in vere e proprie rivolte in cui militanti indipendentisti si scontrarono apertamente contro la polizia spagnola. Nel mese di giugno uno dei massimi esponenti di ETA Txabi Extebarrieta uccise un poliziotto ad un posto di blocco, e poche ore dopo fu freddato a sua volta dalla polizia. Ci furono numerose proteste e manifestazioni di massa in suo onore in tutta Euskal Herria.
Seguendo la strada tracciata da Txabi ETA uccise il capo della polizia in Gipuzkoa, Meliton Manzanas,molto conosciuto per le torture inflitte agli inetrrogati, specie quelli nazionalisti e baschi. Madrid impose lo "Stato d'Allerta" e centinaia di semplici sospettati furono arrestati.
Nel 1969 la polizia arrestò l'intera dirigenza di ETA. Le condanne inflitte ai nazionalisti baschi futrono sempre severissime, anche quando non pienamente provate erano le colpe, e raggiungevano sempre il massimo della pena e talvolta anche la pena di morte. Durante l'estate del 1970 la nuova leadership dell'ETA celebrò la sua VI assemblea. Fu deciso di concentrare l'attenzione sui problemi della classe operaia e, solo dopo, sulla connessione di questa situazione con quella più specificamente di liberazione nazionale. Si pensò anche di creare un partito a base operaia che fosse in gradi di costruitre consenso, aggregare forze e guidare la rivoluzione nel Pais Vasco. Dentro il gruppo armato esstevano numeroase differenze: la dirigenza di ETA VI, la "Cellula Rossa" (i marxisti più intransigenti), i difensori della "tesi colonialista" ed il fronte più apertamente miliatre. Fu realizzato un fronte comune di ri-unione fra i "colonialisti", la "cellula Rossa" ed il fronte militare. L'unione era stata ricreata.
Nel 1970 la "giustizia" spagnola condannò sedici militanti di ETA alla pena capitale per associazione a banda armata e per l'omicidio del torturatore Manzanas. E' il processo di Burgos. Molte persone chiamate a testimoniare dalla difesa mostrarono i chiari segni della tortura sui loro corpi: c'erano anche donne e due preti. Le forze armate temevano una rivolta nell'intera regione basca, ma ci furono solo manifestazioni di piazza molto numerose ed un imponente sciopero generale. Ma la società civile basca, ed i comandi ETA ancora liberi, erano sul piano di guerra: fu rapito il console tedesco a Donostia, manifestanti attaccarono le ambasciate spagnole in europa occidentale, ma soprattutto tutte le organizzazioni che si battevano contro il regime di Franco e numerosi artisti ed intellettuali appogggiarono le proteste di ETA. Le condanne a morte furono commutate, dallo stesso Franco il 31 dicembre del '70, in carcere a vita. Per la prima volta le istanze politiche di ETA uscirono dai confioni della Spagna e della Francia.
I vari gruppi nazionalisti baschi, dopo questa importante ma parziale vittoria, si dettero appuntamento per la costruzione di un fronte nazionalista unitario; vi parteciparono ETA V, ETA VI, Enbata, Branka, Anai Artea, PNV. Questa inizativa fu presentata da Branka (gruppo etnolinguistico appartente ad ETA e guidato da Txillardegi) e da Anai-Artea (associazione di sostegno ai rifugiati politici guidata da Teosforo Monzon). Ci furono defezioni: ETA VI abbandonò il meeting per disaccordi con ETA V ed il PNV rifiutò la proposta di un fronte nazionalista unitario che non sarebbe stato sotto il suo controllo. PNV giodeva ancora di forti consensi nella società basca, ed era quindi restio ad ogni apertura che avrebbe potuto portare ad una riduzione del suo potere. Del resto le posizioni del PNV andavano facendosi sempre più "morbide" verso lo Stato spagnolo ed i suoi aguzzini, e la compromissione con lo stesso andava aumentando. Questa è anche una delle cause che ne ha determinato l'attuale stato precomatoso ed asservito ai voleri dei governanti spagnoli.
Il 1973 è un anno capitale per la storia di ETA, e vede la messa in atto della più spettacolare azione militare su territorio spagnolo. Il primo ministro spagnolo, delfino di Francisco Franco, l'Ammiraglio Carrero Blanco fu ucciso da un'esplosione che scaraventò la sua vettura oltre il secondo piano degli edifici circostanti. Carrero Blanco era l'uomo destinato dallo stesso Franco a proseguire il regime anche dopo l'eventuale morte del ditattore. Questo spettacolare attentato, mirato, dimostrò la netta supremazia che ETA militare aveva assunto rispetto a tutti gli altri fronti interni all'organizzazione. Il '74 è l'anno delle frammentazioni. Il fronte dei lavoratori di ETA fonda un proprio partito, LAIA (Langile Abertzale Iraultzaileen alderdia), ossia "partito dei lavoratori rivoluzionari e nazionalisti". Si divisero anche due branche di ETA: il fronte politco-militare che voleva mantenere ETA come assoiazione politica e miliatare insieme, ed il fronte militare che avrebbe voluto scindere i due momenti della lotta rivoluzionaria. Nel 1982, durante l'ultima assemblea di ETA p(olitico)militare fu deciso di creare un partito legalmente riconosciuto,Euskal Iraultzako Alderdia (EIA), ossia "Partito per la rivoluzione basca". Questo partito ha seguito una parabola discendente terminando la propria corsa fra le braccia del PSOE.
ETA pm subì numerose defezioni di attivisti che passarono dalla pate di ETA militare. ETA pm si dissolse nello stesso 1982. L'attuale ETA è quindi una diretta discendente di ETA militare. La morte di tre leaders etarra divide la storia di ETA in tre decadi, ognuna con le proprie caratteristiche. Txabi Etxebbarrieta, ucciso nel 1968; Jose Miguel Banaran "Argaia", ucciso dagli squadroni paramilitari; Txomin Iturbe , ucciso durante un "incidente" nel 1987 in Algeria. Le attività di ETA miliatre hanno notevolmente influenzato lo sviluppo della politica in Euskal Herria. Molte persone hanno perso la vita durante azioni di ETA, spagnoli ma anche militanti baschi. L'obiettivo delle azioni militari di ETA è sempre stato rappresentato dalle forze di oppressione e dai loro collaboratori, cosi come dimostrato dalla strenua lotta contro la costruzione della centrale nucleare di Lemoiz, dalla lotta contro il narco-traffico e la distruzione dell'ambiente naturale basco. Le azioni di ETA, salvo isolati errori, sono sempre state selettive. Questo ha portato l'ETA ad assumere buona credibilità in tutti gli strati della società basca.
Sin dalla sua nascita le azioni di ETA non si sono limitate alle azioni ilitari. L'obiettivo di ETA è infatti la realizzazione della "nazione basca", che diventa una chiave motivazionale forte per aggregare consensi ed apppoggio popolare e che permette di lavorare per la restaurazione dell'individualità culturale e sociale basca nella sua specificità. Nel gennaio (28) del 1988 ETA lanciò una tregua di tre mesi. C'era stato un accordo preliminare fra ETA e Governo spagnolo, reso pubblico il 23 gennaio. La'ccordo saltò quando, al tavolo del dialogo in Algeria, il Goevrno spagnolo rinnegò l'accordo preliminare. Nell'aprile del 1995 ETA lanciò una proposta di pace, che va sotto il nome di "Alternativa Democratica" che offriva un cessate il fuoco incondizionato in cambio del riconoscimento del diritto all'autodeterminazione del Pais Vasco. Il governo spagnolo rifiutò la proposta. Il 15 settembre 1988, dopo accordi interni al fronte nazionalista basco, ETA dichiarò un "cessate il fuoco" totale che partì il 18 settembre. Il Governo spagnolo si disse disposto a trattare con ETA a proposito della situazione dei detenuti politici baschi (pur non riconoscendoli come tali) ma rifiutò di mettere in gioco la questione dell'auto-determinazione. Il 3 dicembre 1999 ETA pose fine alla tregua unilaterale durata 14 mesi.
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