Trapani, 05/06/2003
Si è svolto questo pomeriggio a Trapani un presidio di solidarietà agli immigrati rinchiusi nel Centro di Permanenza Temporanea "Serraino Vulpitta". Mentre trenta persone rimanevano all'esterno della struttura comunicando con i prigionieri tramite un altoparlante, una delegazione (composta da militanti antirazzisti di Trapani e Palermo, alcuni giornalisti e un deputato regionale del PRC) faceva il suo ingresso al Centro. Dai colloqui con alcuni immigrati, sono emerse ancora una volta le cattive condizioni di vita all'interno del "Vulpitta": continue intimidazioni, scarsissime occasioni di ricreazione nell'arco della giornata, situazioni giuridiche personali ai limiti del grottesco, evidenti segni di percosse. Alla delegazione non è stato permesso l'accesso ai servizi igienici nè al corridoio interno per non meglio precisate "questioni di sicurezza". Il fatto più inquietante è stato l'allarme lanciato da dietro le sbarre da un ragazzo mentre quasi tutti i componenti della delegazione erano usciti: un suo compagno di cella era stato da poco prelevato da degli agenti di Polizia. Tale episodio è stato poi riferito, insieme al resoconto della visita, al vice Prefetto di Trapani che con atteggiamento più che conciliante ha dato personali garanzie per il miglioramento delle condizioni di vita al Centro.
Resta comunque molto grave, al di là delle promesse prefettizie che hanno il solito sapore della frase di circostanza, il fatto che qualcuno si sia permesso di prelevare e isolare un immigrato (per motivi non meglio precisati) durante un nostro presidio. Se questo è un segnale preciso, lo raccogliamo e ne terremo conto.
La lotta per la libertà di circolazione non conosce sosta.
TAZ laboratorio di comunicazione libertaria
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