Arrestati membri dell'istituzione nazionale basca Udalbitza.
Nella mattina del 29 aprile la polizia spagnola, su consueto mandato del giudice garzon, ha arrestato otto cittadini baschi, dei quali 6 appartenenti ad Udalbiltza (Assemblea dei municipi e degli eletti nelle istituzioni basche, N.d.T.) i progionieri sono stati trasferiti a madrid e l'operazione si è conclusa con la chiusura delle sedi di Udalbiltza in varie località basche. La prima voce, ufficiosa, a spiegazione di quest'atto d'aggressione è che gli otto siano vicini al gruppo indipendentista armato ETA. Accusa già ben nota e collaudata, utilizzata da Garzon e compari in tutte le situazioni in cui si deve buttare fango ed agire con forza repressiva nei confronti di soggetti politici, sociali e culturali baschi non completamente allineati con le posizioni filo-spagnole. Il fatto, come al solito passato sotto silenzio dai media italiani , che siano stati arrestati appartenenti, legittimamente eletti, ad un organo nazionale basco sta a significare che lo stato spagnolo ha ignorato la Carta de Derechos de Euskal Herria, nella quale Udalbiltza al momento della propria istituzione ha manifestato i propri intenti, ossia la volontà e l’intenzione di costruire Euskal Herria «come uno spazio di convivenza nel quale i baschi in libertà potessero partecipare alla costruzione di un popolo e di un mondo retto dall'uguaglianza, dalla libertà, dalla pace e dalla solidarietà»; e che «Euskal Herria ha diritto a vivere in pace e sicurezza, a decidere in libertà». In seguito a questo ennesimo attacco si deduce che nello stato spagnolo è delitto portare avanti una posizione politica che punti al riconoscimento della cittadinanza basca. E per lo stato spagnolo è un delitto anche appoggiare iniziative in favore dell’ euskara, come anche per la promozione di mezzi di comunicazione elaborati in e per il Paese Basco. Questi, guarda caso, sono proprio gli obiettivi di Udalbiltza. Quest’ultimo compiuto da Garzon e soci non è un attacco isolato, ma è un ulteriore passo avanti in un'escalation antidemocrática iniziata cinque anni fa dallo stato spagnolo contro Euskal Herria». Di fatto ,soprattutto dopo la messa al bando di Batasuna, la chiusura di Segi, la chiusura delle taberne basche e la chiusura di egunkaria, viene messo in discussione dallo stato spagnolo il diritto stesso di essere basco». Dopo questo ennesimo atto di provocazione e di aggressione tutto il popolo basco è chiamato a difendere la propria dignità e a fortificare il muro di difesa democrática dei diritti di Euskal Herria» L'obiettivo «è criminalizzare la sinistra indipendentista e aggredire tutti coloro che lavorano per Euskal Herria». L’istituzione nazionale Udalbitza è impegnata in favore dei diritti di Euskal Herria, tanto individuali che collettivi», e segnala che per ottenere ciò è necessario «il riconoscimento dei diritti internazionali per la cittadinanza basca e il rispetto della pluralità». Subito dopo le perquisizioni e gli arresti i giudici spagnoli hanno deciso di utilizzare la documentazione assunta come atto da impugnare per dichiarare illegali le candidature espressione della politica e della cultura indipendentista di sinistra basca, a propria discrezione. Questo perché molte candidature sono riconducibili alla linea politica di Batasuna e verranno dichiarate illegittime e si provvederà, di conseguenza, a metter fuori legge ogni partito o associazione che proporrà queste candidature. 241 candidature verranno cosi troncate eliminando per i cittadini la possibilità di essere democraticamente rappresentati alle prossime elezioni che si terranno in Spagna il 25 maggio. La prima a finire fuori legge sarà AuB(AuB, Assemblea per l’Autodeterminazione, piattaforma lettorale della sinistra indipendentista basca, ) , con l'accusa che le liste di candidati non sono limpide. Questa è un' accusa grave, che scaturisce da un governo antidemocrático e fascista che pretende di rendere impossibile la nostra presenza alle prossime cita elezioni. Gli eletti di Udalbiltza hanno deciso ieri a Astigarraga di convocare una assemblea per il giorno 7 e una manifestazione nazionale da tenersi a Bilbao il 10, con l’obiettivo di rispondere all’operazione ordita contro l’istituzione nazionale basca.
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