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cronaca blocco nero a Salonicco
by border=0 Sunday, Jun. 22, 2003 at 2:14 PM mail: border0@tmcrew.org

cronaca da un'email giuntaci in mailing list del 21 giugno nello spezzone del blocco nero a Salonicco


inviato da: riotintheworld@libero.it
a: borderzerolist@inventati.org



Sabato 21 e' il giorno delle azioni nel centro di Salonicco. Il blocco nero, composto dagli/lle anarchic* e antiautoritari che hanno occupato il campus fra filosofia, legge e teologia, comincia a prepararsi dalle prime ore della mattinata. Fervono riunioni, assemblee, ricerca di attrezzi e materiali vari. Si acquistano maschere, guanti, si scambiano info e cominciano a girare leggende ;-)


La sensazione diffusa e' comunque quella dei preparativi di una grande battaglia. Tensione e po' di paura percorrono il campus, le notizie su come sara' schierata la polizia e su come scenderanno in piazza gli altri spezzoni si susseguono smentendosi le une con le altre. Tanta confusione, ma anche tanta voglia di esserci, di prendere parte a quella che ha tutti i presupposti per diventare una manifestazione memorabile, per radicalita', partecipazione e contenuti.


Il pomeriggio arriva subito e tutti i gruppi organizzati, i gruppi di affinita', i collettivi, convergono davanti al Media Center, sul viale dell'uscita laterale del campus. Migliaia di persone, circa 4000, riempono la strada. Un unico blocco nero, autodifeso quasi oltremisura, in cui si mescolano greci, italiani, tedeschi, cecoslovacchi, svedesi, spagnoli, baschi austriaci si prepara ad uscire dall'universita'. L'aria e' elettrica, la tensione altissima e la consapevolezza di stare in blocco pronto a tutto, con migliaia di compagni che condividono la stessa pratica, fa attraversare la schiena da un brivido.


L'appuntamento in strada e' per le 17, quando in piazza contemporaneamente scendono gli altri spezzoni; il Forum, gli stalinisti, i troskisti e l'associazionismo, ognuno in piazze diverse, concentrate verso il lungomare, nella parte bassa e nuova di Salonicco. Il blocco nero non ha piazza fissa, vuole puntare al consolato USA e alla Questura e altri obbittievi simili.


Il corteo, rumorosamente, parte. Gli slogan scuotono la terra, il rumore degli attrezzi fa da colonna sonora alle "aste" di bandiere che vengono fatte battere su tavole attrezzate come scudi. Si gira per Odos Egnatia, una via larga (tra le poche di salonicco) che passa vicino all'Universita' e porta verso la stazione dei treni e verso gli obbiettivi prescelti.


Dopo circa trecento metri di percorso, dall'alto di un decina di piani di un palazzo, alcune troupe televisive riprendono, sbavando per uno spettacolo cosi' ghiotto da riprendere: migliaia di cattivi tutti neri e armati. Ma c'e' chi non scende in piazza per farsi bello e dar ragione ai loro spettacolini; tre, quattro, cinque, e infine una decina... uno dietro l'altro si susseguono i razzi di segnalazione lanciati contro gli sciacalli della tv. Le troupe abbandonano in fretta e furia telecamere e cavalletti e vanno a rifugiarsi dentro l'appartamento. Il bersagliamento continua per una altro po e la mira e' tutt'altro che sbagliata. Questa prima azione e' accolta da un applauso fragoroso del corteo.


Dopodiche' la situazione diventa indescrivibile. All'altezza della via che il blocco ha appena raggiunto ci sono una banca, un uffico di una compagnia telefonica, un negozio di hi-fi e la sede di Nuova Democrazia e del KKE (stalinisti). Le serrande in lamiere costruite a difesa delle vetrine nei giorni appena antecedenti il vertice, vengono divelte in un attimo. La forza di una massa arrabbiata e determinata non si ferma con due viti e un pannello di metallo. Il corteo avanza lasciandosi colonne di fumo alle spalle (le sedi dei partiti sono state solo bersagliate di sassi e ricoperte di scritte).


Poco piu' avanti da un vicolo sulla sinistra parte un lancio di gas di una squadra di guardie. Il rapporto di forza fra noi e loro e' incomparabile, i poliziotti vengono sepolti da una pioggia di molotov e pietre e si danno rovinosamente. Dopo pochi minuti allora giunge una carica alle spalle, praticamente dall'universita'. Questa volta il cordone di celere e' piu' fitto e carica determinato. La risposta che riceve e' la stessa, semplicemente si beccano ancora piu' pietre e piu' bottiglie incendiarie.


All'angolo di Ag.Sophias intanto va avanti l'opera di scardinamento delle serrande di un mcDonald, il piu' grande di Salonicco. Ancora una volta le barriere misere dei commercianti vanno via tipo coperchio di una scatoletta di tonno! :-)
La forza del blocco fa sembrare tutto piu' facile e semplice.


Dall'altro fianco della strada caricano di nuovo, ma anche questa volta l'arsenale del blocco riesce a fargli fronte. La polizia, comunque, non e' affatto spaventata da tanta aggressivita' (!), semplicemente non puo' avanzare e travolgere il corteo perche' le fiamme gli intralciano il cammino. Stessa cosa si ripete a Dionos Platonos, la parallela di Ag.Sophias. Tutte le cariche dai vicoli laterali vengono respinte fino a che (per caso o per idiozia?) si arriva a Piazza Dikastirion e il corteo si trova la strada sbarrata dal palco, dalla folla e dai striscioni di un' altra manifestazione.


La polizia ne approfitta per bersagliare il blocco di gas lacrimogeni (le cariche principalmente consistono in guardie che ti corrono incontro tirandoti granate urticanti: l'uso del manganello e' molto limitato). Approfittano del fatto che si hanno alle spalle altri manifestanti cosicche' solo in pochi si arrischiano a tirargli le molotov (poiche' potrebbero cadere sull'altra dimostrazione).


Da qui il blocco si sfrantuma in piu' pezzi, una parte viene respinta indietro e va a finire all'universita' per la stessa strada dell'andata. Un'altra, quella piu' grossa, curva in un vicolo che porta sempre alla piazza Dikastirion, pero' in una area piu' vuota (la piazza e' molto grande).


Li si fa al volo una barricata un gruppo si piazza dietro a difenderla con sassi e benzina. Intanto lo spaesamento prende il sopravvento, si contano i dispersi e i lacrimogeni cominciano a farsi sentire, nonostante l'uso diffuso delle maschere antigas e degli occhialetti. Il gruppo compatto gia' non c'e' piu'. Ci si organizza per riprendere Odos Egnatia, ma dopo 100 metri si ripete la scena identica di prima: un'altro corteo blocca la strada, e un cordone di sbirri lo "difende" caricando il blocco nero.


La ritirata su piazza Dikastirion si trasforma in fuga quando da tutte le via che convergono su essa sbucano cordoni di celere: una trappola, qualcosa che ricorda in piccolo, per il numero dei partecipanti, l'acccerchiamento a piazza municipio al GlobalForum di Napoli 2001.


La fuga e' precipitosa, il lancio di molotov isterico e casuale, una calca confusa di una massa stragasata dagli agenti chimici delle decine di lacrimogeni che piombano. Inoltre molti compagni, nell'attimo della sosta in piazza Dikastirion, si erano tolti maschere e occhialetti per riposarsi un attimo, errore risultato poi fatale, perche' facendo cosi' i gas si sono intrufolati nei comparti d'aria dei filtri o degli occhialetti.


Si apre un varco con la forza della disperazione, si ritorna indietro in aree sempre piu' gonfie di gas degli scontri precedenti. Quel che rimane del blocco si ridivide in numerosi rivoli che tentano la salvezza per le strade che riconducono all'universita'.
Pare che un gruppo, il piu' nutrito e compatto, sia comunque riuscito a mantenersi saldo e a proseguire verso il centro, attacando e avvicinandosi agli obbiettivi iniziali.


Per tutti gli altri l'unica salvezza resta il politecnico. Ma quando arrivano, arriva pure la polizia, da ogni lato. Mentre l'ingresso di teologia e di legge sono "al sicuro", protetti da barricate e guardati a vista dai cordoni di polizia distanti, l'ingresso alle spalle di Filosofia viene continuamente attaccato da quattro schieramenti di celere: uno all'angolo con Odos Egnatia, l'altro a monte, e due di fronte al cancello di ingresso (laterale).


La resistenza e' tenace, svanisce il senso di sconfitta e confusione dato dalle cariche precedenti e per due ore, fino alle 20 pezzi di marmo (sdradicati dalle pareti delle facolta') e molotov tengo lontane le guardie, nonostante le incalcolabile sortite fatte da quest'ultime.


La polizia comunque non tenta lo sfondamento vero e proprio. Infatti alla polizia, in Grecia, e' vietato l'ingresso nelle universita' poiche' la costituzione greca considera le zone dei politecnici territori extralegali, con il diritto di asilo permamente, che puo' essere revocato solo temporaneamente da una apposita commisione fatta da studenti e autorita' accademiche. E durante gli scontri, nonostante le richieste della polizia, la commissione si e' riunita ma non ha revocato l'asilo.


Alla fine i poliziotti rimangono a circondare l'universita' ma a distanza debita, e un'assemblea interna decide di deporre tutto e lasciar calare la tensione anche per permettere a numerose persone venute da fuori di ripartire (ma la polizia fuori ferma e perquisisce chiunque lascia l'universita'). Il legal team ci informa di 20 arresti e 84 fermi. Il medical tema ha molto da fare soprattutto con la gente intossicata dai gas o colpita dalle bombe rticanti.


Una breve considerazione a margine: l'amaro in bocca che rimane e' quello di una sconfitta indegna. Il potenziale, anche bellico, del blocco era di gran lunga superiore
rispetto ai precedenti vertici. Le critiche al capitalismo e a tutte le sue forme nell'esistente era state incisive e lucide nel campus; analisi cosi' radicali quanto diffuse sono un esempio raro anche nei numerosi controvertici che abbiamo conosciuto. Ma la pratica di piazza si e' persa nell'esplosione e nel fomento dei primi minuti, allontanandosi cosi' dai suoi obbiettivi, anche e soprattutto politici!, iniziali. Forse una maggiore organizzazione, di fronte al caos totale dello spontaneismo, avrebbe dato altri frutti. Forse. In ogni caso abbiamo imparato che non bastano mille molotov a vincere le guardie e, parafrasando una nota pubblicita', ora sappiamo che la potenza e' nulla senza il controllo.


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Amare considerazioni
by amare considerazioni Sunday, Jun. 22, 2003 at 2:39 PM mail:


Giuste le considerazioni finali.
Sia in Svizzera che in Grecia mi sono reso conto della poca capacità dei compagni di "tenere" la piazza (a differenza che in Italia).
Allucinante e spropositato l'utilizzo di bottiglie molotov.
Continuo a pensare che le bocce siano uno strumento di difesa.
Poco comprensibile anche l'attacco immotivato alle Forze dell'Ordine. I poliziotti vanno attaccati nel momento in cui si frappongono tra me e l'obiettivo politico che volgio praticare (o per difendersi da una carica).
Inspiegabile sommergere di molotov tutte le divise che compaiono all'orizzonte con l'ottimo risultato di incattivire ancora di più gli sbirri e rendere possibili trappoloni in stile "tonnnara" del tipo Napoli Marzo 2001.
A mio parere l'arsenale portato ieri in piazza dal blocco era fin troppo abbondante e non gestito politicamente.
L'obiettivo principale del corteo, l'ambasciata USA è fallito.
E' andata bene che la Polizia greca non cerca lo scontro fisico (come del resto quella svizzera). In Italia ci avrebbero distrutto.

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?
by ? Sunday, Jun. 22, 2003 at 3:06 PM mail:

vabbe', avete giocato alla guerra.
e avete pure perso.

cosa avete ottenuto?
guai medici e guai legali.
e basta.

quand'e' che lo capirete che non ci si puo' contrapporre _militarmente_ a un nemico molto piu' forte, e che farlo e' da coglioni?
capirei limitarsi a spaccare certe vetrine e poi scappare quando arriva la polizia, ma cosi' e' solo uno stupido massacro tipo carica dei seicento (non so, poi magari dite che _quella_ e' retorica bellicista?)

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foto varie Salonicco
by border=0 Sunday, Jun. 22, 2003 at 3:14 PM mail: border0@tmcrew.org


foto del 20:
http://de.indymedia.org/2003/06/55390.shtml
http://de.indymedia.org/2003/06/55409.shtml
http://www.lahaine.org/global/tesa_fotos_zonroja.htm



alcune foto del 21:
http://athens.indymedia.org/front.php3?lang=el&article_id=117227
http://de.indymedia.org/2003/06/55578.shtml
http://de.indymedia.org/2003/06/55601.shtml
http://de.indymedia.org/2003/06/55532.shtml


foto varie:
http://germany.indymedia.org/2003/06/55005.shtml


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compagni?
by s Sunday, Jun. 22, 2003 at 3:58 PM mail:

compagni?anarchici?analisi radicali?opposizione al capitalismo?
a me sembrate solo un branco di svarionati a cui la play station e l'anfetamina hanno fuso il cervello..

un compagno

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!
by Linbo Sunday, Jun. 22, 2003 at 4:07 PM mail:

La differenza tra te e loro e' che loro vogliono rivoluzionare questo mondo per crearne uno nuovo. Tu vuoi al piu' dare una riformata dell'esistente. Le due cose sono assai diverse e necessitano di mezzi alquanto differenti: la prima implica lo smantellamento di TUTTO cio' che opprime questo mondo, la seconda vuole solo smussare le brutalita' di un qualcosa che di natura e' oppressione, violenza, disuguaglianza.
Di nuove facciate, nella storia, se ne sono viste gia' troppe e le speranze riformiste hanno sempre finito col portare al potere i leader riformisti e lasciare nella merda i loro seguaci, basta leggere la storia ma non quella del sussidiario.

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A come Anarchia
by Liliana Sunday, Jun. 22, 2003 at 4:37 PM mail:

Mentre voi, NON SIETE RIFORMISTI, vi avvalete del titolo di rivoluzionari tosti e puri, e vi arrocate il diritto di "prendere a calci in culo" (non so se metaforicamente)compagni come voi, che si sono pure sorbiti la galera, per difendere le idee di tutti. Bene, cominciamo dalla base, a chi tocca? Alla vetrina del fruttivendolo o alle banche? Ho conosciuto un anarchico, duro e puro come voi, mi sono accorta che era peggio degli ultimi borghesi di razza, per quello che aveva dentro, cioè poco e niente. Auguri compagni! Viva la rivoluzione, che parte dalla testa, se non sbaglio...

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siete imbecilli
by Oms Sunday, Jun. 22, 2003 at 7:49 PM mail:

siete solo degli imbecilli!
ho letto in un altro 3d sulla Grecia di qualcuno che era "orgolgioso" di avere spaccato le sedi di Nuova Democrazia e di un partito Comunista greco! bravi coglioni!

se si facesse davvero una rivoluzione, voi diventereste i nuovi sbirri, identici a quelli che ora attaccate con le molotov! il cervello che avete è lo stesso.

un altro che si vantava di aver distrutto una gelateria!
cazzo che obiettivo politico!

massa di pirla!

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ripudio al blak blok=fascisti
by syndrofos Sunday, Jun. 22, 2003 at 9:00 PM mail:

Poche parole per definirvi...siete una bolgia di fascisti..nihilisti e in più coglioni..Penso al ragazzo che gl'è stato amputato il piede ad i negozi di privati che sono stati inciendiati ed insomma a tutta questa violenza e devastazione gratutita..Voi blak blok o cmq vi vogliate definire semplicemente siete identici ad un Doggy che a Genova era venuto per sfasciare..la vostra non è ANAPXIA ..il vostro è un atteggiamento da anarcohooligans...ma del resto chi sono io per dirvi cosa siete..giusto...marionette!!

La nostra patria è tutto il mondo i nostri fratelli sono tutti i repressi....ANAPXIA , PACE ,LIBERTà

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!!!!!!!!
by wagner Sunday, Jun. 22, 2003 at 10:26 PM mail:

Come al solito i commenti degli italioti pronti a blaterare su quanto è cattivo il potere per poi scandalizzarsi sull'azione è a dir poco riprovevole!!!!!!! Per fortuna certi codardi, falsi e ipocriti sembra li abbiamo solo noi!!!!! Per quanto dispiacia a questi comunisti da salotto, il movimento nel resto del mondo ha scelto una strada giusta, che chiaramente qui nel paese delle banane non conviene!!!!!! Pazienza!!!!
Ottima la cronaca del post e speriamo che in ogni loro lurido vertice che faranno qualcuno gli incendi il culo,
cosi li faranno solo qui in Italia dove tutti sono pronti a fare la loro sfilatina gridando minacciosi slogan!!!!!
hasta siempre

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bleahhh
by antracite Monday, Jun. 23, 2003 at 4:00 AM mail:

caro Wagner credo che quando il blocco nero butterà fuori a calci in culo gente della tua risma sarà sempre troppo tardi.Di compagni sbirri proprio non ce ne è bisogno ...ne dà 1 nè dall'altra.A me di avere vicino uno che fa discorsi che starebbero bene sulla bocca di uno sbirro proprio non mi va

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basta discriminazioni interne
by 3v Monday, Jun. 23, 2003 at 7:52 AM mail:

é inutile litigare tra di noi e fare di tutta l' erba un fascio!!
Il Black bloc è costituito da gente che è disposta a combattere per ciò in cui crede e che s'impegna a proprio rischio in azioni dirette.
Il fatto poi che ad esse si aggreghino hooligans è uno spiacevole e dannoso inconveniente.
mi pare però che ai"non-violenti" inizino aruotare attorno un pò troppi riformisti da borghesia illuminata oltre ai comuni stalinisti ai quali però c'è toccayo abituarci.
Cmq il movimento e formato da molte sfacetttature che devono prendere coscenza del fatto che avere idee diverse è un vantaggio e stimola a migliorarsi.

Saluto indistintamene compagni rivoluzionari("violenti" e "non")

N.(A).(A).C.

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Certo, lotta dura...
by Liliana Monday, Jun. 23, 2003 at 8:10 AM mail:

Combattere?
Cosa?
Come?
Chi?
Il problema lo avete nella testa...io voglio che nessuno stronzo mi venga a dire che sono una comunista da salotto, soltanto perchè giudico idiota, provocatore,inutilmente nichilista, creare spaccature interne al movimento, come state facendo. Ho sempre difeso il bb, pur non condividendone le tattiche, ma ora mi rendo conto che sbagliavo...

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il blocco nel cervello!
by cervelli bloccati! Monday, Jun. 23, 2003 at 8:37 AM mail:

Alcool.Anfetamine. Paghe dei servizi segreti. Blocco delle facoltà razionali...
cerco di capire!
Fabio

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complimenti all'intelligenza politica
by Lev Davidovic Monday, Jun. 23, 2003 at 12:53 PM mail:

Complimenti, non sapevo che la rivouluzione si facesse in 15.000 vestiti da carnevale, spaccando vetrine, incendiando macchine, lanciando molotov e spaccando la testa al primo sbirro che ti capita a tiro. E il giorno dopo? qualche sparata dei media per smerdare il movimento e l'AMSA di turno che esce a pulire le strade. La risposta alle speculazioni sull'utilizzo della violenza non può essere un aprioristico sì o no. Bisognerebbe contestualizzare e capire se il suo uso porti a risultati politici o meno, porti al raggiungimento di qualche obiettivo. Penso che qualsiasi strategia di tipo militare, per lo meno in Europa, nell'anno domini 2003 non possa risultare vincente. Ho sempre pensato che la violenza di piazza vada usata per autodifesa, per rispondere alle provocazioni. Non è certo indice della radicalità del movimento collezionare negozi spaccati. Pensate veramente che si possa assaltare palazzo chigi come un tempo il palazzo d'inverno? Sapete quanto gliene può fregare al potere con la P maiuscola che vada infranta qualche vetrina di negozi di Hi-Fi o peggio la sede del partito comunista greco. Non è forse il caso di tornare al gramsciano concetto di egemonia? La rivoluzione al giorno d'oggi si fa prima nelle teste e la cosa migliore per allontanare molta gente che avrebbe oggettivo interesse al conseguimento degli obiettivi dei movimenti è mettere in scena questi spettacoli da pseudo-rivoluzionari-16enni. Un po' di analisi politica e un po' di intelligenza politica in più non guasterebbero. E soprattutto che si studino un po' di storia gli omini neri, che i poveri Sacco e Vanzetti si stanno rigirando nella tomba al pensiero che la parola anarchia venga utilizzata da questa gente.

Un comunista

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per wagner
by incazzato Monday, Jun. 23, 2003 at 4:14 PM mail:

wagner era nazista...e tu mi sembri sulla buona strada

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per wagner
by incazzato Monday, Jun. 23, 2003 at 4:28 PM mail:

wagner era nazista...e tu mi sembri sulla buona strada

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?
by un passante Monday, Jun. 23, 2003 at 6:49 PM mail:

Ero a Salonicco e ho avuto modo di vedere in prima persona l'operato di alcune persone vestite di nero che hanno l'abitudine di usare un pò a sproposito la parola "anarchia" per giustificare il loro operato. Ho visto una farmacia data alle fiamme in un condominio dove abita un sacco di gente. Ho visto le fiamme lambire un palazzo e la gente impaurita affacciarsi ai balconi, al piano terra c'era una banca, certo, ma nessuno ha pensato alle persone che vivono in quello stesso edificio? In questo comunicato si parla di una battaglia senza obiettivi, si parla di eroismo e valori guerrieri finalizzati a loro stessi. Rompi, scappa e fuggi, l'obiettivo non è importante: se incontro la sede di una transnazionale sul mio cammino ,bene. Altrimenti mi accontento di mandare fallito un piccolo negoziante che guadagna meno di un metalmeccanico o di bruciare la macchina di uomo che con quella va a lavorare per sfamare sè stesso e i propri figli. Stimo profondamente l'operato del Blue Block nella manifestazione di Praga nel 2001, dove 1000 persone hanno tenuto per 12 ore duri scontri con la polizia ottenendo l'obiettivo di raggiungere il palazzo dove si riunivano WB e FMI, costringendo i delegati a barricarsi nei corridoi e dando la massima visibilità mediatica al dissenso per la globalizzazione. I gruppi che hanno operato in diverse occasioni da Genova in poi sono composti da rincoglioniti e adolescenti in mania di adrenalina: come a Evian dove una cricca di dodici-quindicenni con la camminata del coatto e con il vestito nero si sono fatti guidare dalla polizia fino al media center, fornendo così il pretesto per l'irruzione. La polizia per due ore ha fatto cariche di alleggerimento, i bambini scappavano ridendo(le risate le ho viste con i miei occhi) e poi si ricompattavano per tirare le bottiglie agli sbirri. Questi avanzavano chiudendo le vie di uscita che a loro interessava sbarrare, e dopo aver sapientemente condotto i cretini vicno al media center non se li sono più cagati e hanno fatto irruzione picchiando i meidattivisti. a Salonicco i coglioni che hanno scritto il comunicato sopra, o comunque i loro amichetti, hanno fatto guerriglia urbana a 20 metri dalla piazza dove si stava assembrando il social forum. Tirando molotov e altri oggetti dalle file di chi aveva scelto di manifestare il proprio dissenso in altro modo. Dando alle fiamme case abitate e dando pure fuoco a cestini fissi che non potevano servire a fare barricate e che non hanno sicuramente nessun ruolo di spicco nel perpretrarsi dell'ordine costituito. Se la politica dei gruppi di potere che stanno dietro alle riunioni dell'UE avessero avuto una politica diversa nel gestire il dissenso a Salonicco, i coglioni(o il coglione) che hanno scritto il comunicato con le loro azioni asociali e oggettivamente violente avrebbero fornito ancora una volta il pretesto per una situazione come quella di Genova. Chi si busca le cariche della polizia, inoltre avrebbe piacere di farlo anche in conseguenza di una SUA decisione, non in conseguenza di decisioni prese da altri. Quindi mescolarsi a un corteo che aveva intenzione di protestare in altro modo e lì tirare le molotov è un comportamento fascista. I Black Block sono l'unico gruppo ad avere un uniforme, dopo la decisione delle tute bianche di nonj portare più la divisa. I Black Block hanno spesso gestualità e comportamenti fascisti. Fino al 1919 Mussolini si dichiarava anarchico e i suoi squadristi vestiti di nero facevano parte di un movimento che si autodefiniva anarchico. Con i dovuti distinguo storici, il fascismo di fatto di certi elementi si vede anche da quella che è l'unica costante visibile nelle loro lotte: lotte limitate alla piazza e caratterizzare dalla volontà spasmodica di menare le mani, di compiere atti di violenza e creare situazioni di tensione. Strumentalizzati fino all'estremo dalle forze dell'ordine distruggono quello che gli capita a tiro e poi cercano le giustificazioni. Ginevra2003: prima vengono spaccate le vetrine dell'organizzazione mondiale della metereologia, poi dopo un concitato dibattito si stabilisce che quest'organismo forniva le previsioni del tempo agli aerei che bombardavano l'Iraq. Grandissima cazzata! Distruggere le vetrine dei piccoli commercianti, vediamo un pò...anche il piccolo commercio è capitalismi e anch'esso va colpito. Peccato che il 90% dei bambini che rompono le vetrine campano mantenuti dai genitori e usufruiscono abbondantemente e gratuitamente dei frutti della macchina capitalista. E' proprio questa gratuità che che non li fa distinguere tra la proprietà speculativa e la proprietà d'uso: non hanno mai sudato per ottenere niente e non danno valore al lavoro di chi deve campare.
Il movimento antiautoritario in Grecia è composto da anime che hanno una sensibilità ben diversa da questi gruppuscoli di cretini, il movimento anarchico ha una storia e un percorso che almeno al livello culturale ha dimostrato di sapersi rinnovare. I libertari e gli anarcosindacalisti nache se spesso non partecipano ai forum hanno creato in due secoli di attività e di pensiero le il contesto culturale nel quale si muove l'intero movimento globale: il rifiuto della democrazia rappresentativa in favore di forme di parteciapazione effettiva della gente nell'organizzazione sociale.
Perchè sciupare questo potenziale meraviglioso: perchè mescolare tanta umanità e cultura con gruppi di neosquadristi che non hanno obiettivi se non quelli che caratterizzano qualsiasi ultrà? L'immagine del movimento anarchico e libertario è assorbita dalla LORO immagine perchè è quella che fa comodo ai mass-media e la polizia. Polizia di movimento no, servizio d'ordine no, ma bastonate ai fascisti per favore sì! Chi dà fuoco a una casa dove abitano persone venga bastonato sulla faccia. Chi tira una moltov da un corteo dove sono presenti bambini, venga bastonato sulla faccia! Loro sono anarchici come D'Alema sarebbe di sinistra, e a meno che non si voglia dare come al solito più valore alle bandiere che alla sotanza, vanno reputati fascisti. So che è difficle intervenire duramente contro persone con le quali magari si è appena fumato una canna e che sembrano gentili o simpatiche, ma non vedo altre soluzioni

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sbagliando s'impara
by jo ta ke Monday, Jun. 23, 2003 at 7:14 PM mail:

vabè,anche sbagliando s'impara......un po' per volta;non è nè una bibbia nè un manuale,però,ad esempio il libro la banda bellini,parla anche di "organizzazione",che non era male tuttosommato.solo lo spontaneismo non basta a reggere gli attacchi di gruppi minori numericamente,meglio equipaggiati,come le ff.oo.in italia come altrove.

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fuck
by kakao Tuesday, Jun. 24, 2003 at 10:24 AM mail:

ki sei per giudicare?comunista?tu?
ke kazzo vai trovando
e voi ke rivoluzione fate
delle seghe insieme a bertinotti
VAFFANKULO
e sacco e vanzetti non ci entrano niente e tu non sei degno nemmeno di nominarli!!!!!!!!!!!!!!1
kapito
ognuno sceglie la sua via per combattere!ke sia spaccare vetrine come simbolo o attakkare la policia o essere pacifisti...............

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fight the police
by kakao Tuesday, Jun. 24, 2003 at 10:31 AM mail:

fascista sarai tu!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
scusa bertinotti sarebbe comunista?
o casarin i un leader?non sa nemmeno parlare
e cmq ci sono molti filoni anarchici e i black block ne sono 1!!!!!!!!quindi documentati prima di parlare e giudicare
tra l'altro situazioni ke nn sono nemmeno del tuo paese
TACI

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A briglia sciolta....
by uno che c'era Tuesday, Jun. 24, 2003 at 10:56 AM mail:


Anche io sono stato a Salonicco e sono d'accordo con le opinioni di "un passante".
Fare politica vuole dire praticare degli obiettivi.
Stessa cosa vale per l'azione diretta.
A Salonicco questa semplicissima considerazione è completamente saltata.
L'arsenale con cui il Blocco è uscito dall'Università era veramente impressionante. Sembrava di stare a Roma nel '77.
Ma era un aresenale che si è dimostrato quasi inutile.
Si è laciata briglia sciolta all'individualismo ed allo spontaneismo più esagerato!
Decine di molotov lanciate senza motivo, quasi fosse un gioco! Capisco che fare politica deve essere anche un'esperienza ludica, ma non esageriamo!
Totale mancanza di una direzione politica del corteo ed assoluta mancanza di coscienza e consapevolezza.
Grande show militare ma scarsissimi risultati politici.
Quando poi la polizia greca ha iniziato a fare sul serio il super-militarismo si è dissolto in pochi minuti.
Fuga disordinata, nessuna autodifesa del corteo, gruppetti sparsi....
Non si può fare così!
L'ambasciata americana era l'obiettivo. Non ci si è neppure arrivati!
I Disobbedienti saranno egemonici, verticistici, malati di protagonsmo, ma almeno loro hanno chiari gli obiettivi e tentano (con pratiche più o meno condivisibili) di raggiungerli.
A Ginevra la cosa più interessante sono stati i blocchi.
A Salonicco salverei le azioni di venerdì.

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anarchico
by a Tuesday, Jun. 24, 2003 at 11:35 AM mail:

quante cazzate,quante parole,parole..mi fate solo pena!parlate di rivoluzione ma siete i primi riformisti,vi mettete daccordo cogli sbirri,coi fasci a fine guerra e ti permetti di nominare sacco e vanzetti che non ti appartengono,e sai perche?perche questa e' gente che LOTTA,non fa critiche,tu metti i soldi in banca,aiuta a finaziare le armi,vota rifondazione e guarda la tua merda di democrazia,mentre la gente gli sparano in faccia o muore di fame!almeno voi abbiate la decenza di non criticare,il vostro movimento a noi non appartiene!il capitalismo si distrugge non si riforma!

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un po' di provocazioni all'anarchico qua sopra!
by uno che ha caldo Tuesday, Jun. 24, 2003 at 2:19 PM mail:

Se il “nostro” movimento non ti appartiene tornatene nel tuo monastero ripieno di gente che medita solitaria cercando la perfezione propria dei veri rivoluzionari. Se il capitalismo si distrugge e non si riforma comincia a fare qualcosa invece di avere come unico obbiettivo quello di apparire più coerente degli altri. Se invece vivi in una dimensione incontaminata dove tutto è radicale, libertario ed antiautoritario allora hai già trovato il luogo dove sguazzare per tutta la tua vita. Hai trovato il posto dove potrai guardarti allo specchio compiacendoti ed autoesaltandoti. Questo è il tuo spirito rivoluzionario: una vita di critiche ed insulti a tutti quelli che non la pensano come te e un po’ di sano turismo “sfasciavetrine”.

A me non fotte un cazzo se i soldi per andare in giro a fare danni te li danno mamma e papà oppure te li guadagni rubando; quello che mi fa incazzare è il fatto che pur odiando il “movimento”, i comunisti, i falsi anarchici, i disobbedienti, i compagni venduti, le femministe demagoghe, i pacifisti fricchettoni ti senti in dovere di presentarti con un arsenale grottesco mettendo in pericolo l’incolumità di persone che non hanno o non hanno voglia di avere la tua agilità. Io, lo dico onestamente, non ho mai creduto alla teoria dell’infiltrato fascista e, tra l’altro, condivido senza scandalizzarmi la pratica dell’azione diretta, ma quello che non capisco è come si possa pensare di distruggere qualcosa senza sognare un’alternativa. C’e’ un mucchio di gente, tra cui io, che da anni vi chiede implicitamente di aprire il cervello e trasformare le vostre performance individuali in qualcosa di veramente rivoluzionario. Qualcosa che sappia coinvolgere, che sia socializzante e che non abbia come unico obbiettivo quello di evidenziare le differenze tra i buoni e i cattivi. So perfettamente che l’etichetta di “brutto, marcio ed imbecille” riesce intimamente a stimolare il vostro piacere, la lotta, quella dura e cosciente intendo, è comunque diversa dall’egoistica ricerca del brivido. Se pensate che lanciare 25 molotov sopra la testa di un vigile urbano sia cosa giusta per favore spiegateci il perche’…altrimenti ha ragione chi pensa che il vostro agire è dettato solo da esibizionismo tardo-adolescenziale.


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per il comunista rivoluzionario
by a Tuesday, Jun. 24, 2003 at 3:14 PM mail:

caro comunista,purtroppo avverto la enorma differenza che esiste tra me e te,pero' visto tutto l'impegno che hai messo per rispondermi ti conto questo e poi basta!1)a porto alegre avete cacciato fuori anarchici e i gruppi indios della amazzonia,e questa non e' la prima volta,no?quindi il movimento dei movimenti e' tuo e dei tuoi amici.2)la "perfezione e' un concetto che certo non appartiene alla anarchia,ma solo ad una concezione di uno stato dittatoriale.3)i soldi me li lavoro e so cazzi miei!4)se la polizia carica uno che non e' nel blocco la colpa non e' di nessuno,e solo degli sbirri!l'azione diretta ha resonsabili diretti.6)in genova avevi gruppi nazi infiltrati,leggi la storia compagno.7)le performance individuali le faranno i disobbedienti con le fiaccolate e gli accodi con gli sbirri per sfilare,e la testa chiusa cero non e la nostra,amico.9)e' forse il voto l'alternativa?10)non e' esibizionismo,non e' una mentalita' punki,ma ste cazzate da dove le tiri fuori,parla come mangi...adios

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al compagno anarchico
by tengo sempre caldo Wednesday, Jun. 25, 2003 at 7:40 AM mail:

Caro compagno anarchico, su un paio di punti siamo d'accordo: 1) come ti guadagni i soldi sono fatti tuoi e questo l'ho scritto, piu' o meno esplicitamente, anche io. 2) Se la polizia carica un corteo e fa un massacro la colpa è sempre della polizia; sono d'accordo con te anche su questo. 3) Se qualcuno si arroga il diritto di cacciare via qualcun'altro da assemblee, dibattiti chiacchierate varie non merita il mio rispetto. Tu citavi il caso di Porto Alegre, benissimo, cacciare via indios e anarchici e' stato vergognoso.

Quello che non capisco della tua riflessione e' il tono separatista con cui imposti un confronto. Parti da una concezione che vorrebbe tutto diverso da te; dove tutti sono tuoi nemici e dove, consentimi almeno questo; solo tu hai la risposta giusta ad ogni domanda.

Le mie erano provocazioni pure, ma tu mi hai risposto dando per scontato che io fossi comunista, magari stalinista. Caro mio, tutto cio' non ti fa guardare piu' in là del tuo naso. Inoltre se questo non e' il tuo movimento, perche' non organizzi le tue cose, invece di andare alle iniziative degli altri come accade spesso!

Come t'ho gia' detto, su alcune cose siamo d'accordo, ma c'e' ancora qualcosa che non mi convince nel tuo essere anarchico.

saluti libertari


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blocco anticapitalista
by rivoluzionario m.l. Wednesday, Jun. 25, 2003 at 10:22 AM mail:

Non siamo interessati a faide interne alla sinistra rivoluzionaria,tuttavia cè da specificare che a porto alegre le FARC come altre organizzazioni rivoluzionarie e gli stessi indios sono stati allontanati e repressi dal movimento riformista e dai loro servi e questo rientra appunto nella divisione buoni cattivi tanto sostenuta dalla borghesia come dalle false sinistre.Su questo cari compagni/e anarchici e comunisti cè da riflettere.Per un blocco rivoluzionario unito e per una opposizione quotidiana allo stato ,all ostentazione del capitale borghese in ogni sua ramificazione sul territorio delle metropoli confidiamo nella necessità di una piattaforma di lotta che abbracci le più diverse esperienze. fino alla vittoria!

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blocco anticapitalista
by rivoluzionario m.l. Wednesday, Jun. 25, 2003 at 10:23 AM mail:

Non siamo interessati a faide interne alla sinistra rivoluzionaria,tuttavia cè da specificare che a porto alegre le FARC come altre organizzazioni rivoluzionarie e gli stessi indios sono stati allontanati e repressi dal movimento riformista e dai loro servi e questo rientra appunto nella divisione buoni cattivi tanto sostenuta dalla borghesia come dalle false sinistre.Su questo cari compagni/e anarchici e comunisti cè da riflettere.Per un blocco rivoluzionario unito e per una opposizione quotidiana allo stato ,all ostentazione del capitale borghese in ogni sua ramificazione sul territorio delle metropoli confidiamo nella necessità di una piattaforma di lotta che abbracci le più diverse esperienze. fino alla vittoria!

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NOIA MORTALE
by lennybruce Wednesday, Jun. 25, 2003 at 3:17 PM mail:

Rispetto i black, rispetto le pratiche violente, rispetto il conflitto radicale. E tuttavia mi pare di avvertire una confusione madornale. Discorsi innovativi ve ne sono pochini pochini, le pratiche, alcune, fanno il verso agli anni settanta, nel complesso si sta facendo morire il movimento.
Ad uso e consumo del mercato (che sfrutta anche il bigottismo antagonista, se gli conviene). Diamoci una calmata, ricominciamo a ragionare, reinventiamoci un linguaggio, immaginiamoci pratiche fantasiose. Non siamo comunismo e liberazione nè pax antiautoritaristi. Il Dio della Rivoluzione e il Diavolo del capitalismo lasciamolo alla dialettica divina dei peggiori reazionari della storia. gli anarchici non sono neri, sono anarchici. nere sono le paludi dentro cui ci sguazzano tutti coloro che ne traggono vantaggio (fascisti in divisa e dichiarati). La cronaca nera e rosa dell'antagonismo autoridicolizzato sta raggiungendo livelli mortali. abbiamo passato tutti gli anni ottanta e novanta nella marginalità biecamente identificatoria, poi ariva finalmente un movimento (dei movimenti?) e ci ritroviamo a smagnare per fare culo e pataia con amici (gruppi di amici o collettivi politici?) di sempre.
parlare male dei disobbedienti va sempre bene (mai colpire il nemico, quello vero, meglio risemantizzare il compagno come il nemico più vero).
roba trita e ritrita.
tra un anno, se si continua così, ci troviamo di nuovo a fare i cortei in tremila persone tutte uniche e uguali e fatte con lo stampino (contro l'omologazione, ci mancherebbe, compagni). Aveva ragione un anarchico a prendersela innanzittutto con gli anarchici quando, nella bolgia del dicibile folle e irragionevole, diceva: "l'utopia è come una scoreggia, stimola, stimola, stimola e alla fine ne esce fuori un pezzo di merda".

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