La manifestazione del 9 luglio a Roma è stata scippata a chi l'aveva pensata, voluta e organizzata. E i grandi media come al solito non hanno saputo raccontare la verità.
Alì Ghaderi, leader dell'"Organizzazione dei Fedaian del Popolo Iraniano" nonché responsabile della politica estera della stessa Organizzazione (http://www.fadaian.org) da oltre un mese aveva presentato richiesta alla questura di Roma per sovolgere la manifestazione in appoggio a quella degli studenti, agli operai tessili ed a quelli del settore petrolifero per il 9 luglio.
Quindi Ghaderi ha cercato con mille difficoltà di trovare i necessari appoggi politici quì in Italia. Dopo settimane di incontri ha finalmente trovato sostegno in Rifondazione Comunista e i Cobas. I Ds si sono defilati, i verdi se la sono data a gambe con la sola eccezione di Paolo Cento che ha aderito quindi personalmente. Una situazione ancora una volta vergognosa.
Successivamente, ed esattamente venerdì 4 luglio scorso, mentre ero con lo stesso Ghaderi nella sede della stampa estera a Roma insieme ad alcuni colleghi corrispondenti di paesi arabi e palestinesi è arrivata la notizia del lancio della manifestazione del Riformista di Polito.
Una evidente operazione di disturbo, dimostrata dall'adesione di personaggi come Gianni De Michelis o gli "amici d'israele", organizzazione collaterale al mossad israeliano.
Grazie a Rifondazione ed alle sue pressioni politiche finalmente è arrivata l'autorizzazione della questura di Roma per la manifestazione dei Guerriglieri Fedaian davanti all'ambasciata dell'Iran. Orario? dalle 10 alle 15. Perchè, recita la spiegazione della questura, nel pomeriggio è prevista un'altra manifestazione sullo stesso tema. Spiegazione pretestuosa e provocatoria, avendo Ghaderi presentato la richiesta di autorizzazione ben prima di quella del Riformista.
Sempre Rifondazione ha messo a disposizione nella sua sede nazionale di Viale del Policlinico a Roma la "Sala Libertini" per ospitare un piccolo centro stampa d'informzione su quanto accade in Iran e per convocare una conferenza stampa domani giovedì 10 alle ore 11.30.
Quindi è sceso il silenzio sulle iniziative di Ghederi e della sua organizzazione che, cosa davvero non secondaria vede migliaia di suoi attivisti tra gli studenti e gli operai iraniani in sciopero ed in lotta in queste settimane.
Non c'è stato verso di far uscire le posizioni di Ghaderi, improvviamente schiacciate dall'uscita pubblica de Il Riformista. Ma chi sono coloro che hanno lanciato l'appello sul quotidiano di Polito? Il bello è questo: non li conosce nessuno e non rappresentano se non loro stessi. Senza alcun legame con la popolazione che a Teheran come nel resto dell'Iran scende in piazza da tempo.
Dopo due settimane di lavoro e di ricerca di "comunicazione" attraverso i media per arrivare ad una esposizione ed una visbilità corretta ed appropriata sulla gravità della situazione in Iran e sull'impegno di Alì Ghaderi, il Tg1, Tg2 ed il Tg3 di oggi hanno dato la notizia della mobilitazione di Roma impastando in un unica forma la manifestazione dei Guerriglieri Fedaian del Poolo Iraniano con quella organizzata da Il Riformista. Per cui la notizia che è stata diffusa è che Fausto Bertinotti ha aderito all'appello de Il Riformista ed alle mobilitazioni da questi lanciate. Un'altra occasione persa. Per tutti.
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