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Azione al Rettorato contro lo sgombero di Rebeldia
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lik Monday July 21, 2003 at 03:25 PM |
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Seconda azione dei disobbedienti contro il rettore che ha scelto lo sgombero di Rebeldia.
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Un nastro bianco e rosso, un sigillo a forma di maialino rosa, un mandato di sequestro firmato Rebeldia. Con queste innoque armi, stamattina alle 12, una trentina di disobbedienti hanno cercato di fare un'azione di protesta nel rettorato, mandante dello sgombero di Rebeldia avvenuto sabato alle prime luci dell'alba. Anche se la manifestazione non era pubblica, gli intenti erano piu' o meno dichiarati: porre sotto sequestro il rettorato e sigillarne la porta col "lucchetto" (v. foto), stendere dalla finestra uno striscione. Ma al momento dell'azione gia' una ventina di agenti della digos occupavano l'entrata principale che da sul Lungarno, formando dei cordoni compatti. Anche il tentativo di incursione di due persone al primo piano per l'apertura dello striscione dalla finestra e' stato bloccato dal capo della digos che con la sua mole ha ostruito il passaggio nello stretto corridoio. In un intero edificio di proprieta' dell'Universita', che dovrebbe essere un'istituzione autonoma e sovrana, e' stato permesso ai poliziotti di decidere il modo in cui il rettorato doveva rapportarsi coi manifestanti, e loro, ovviamente, hanno scelto la via della forza. Negli anni passati, col vecchio rettore, mai era avvenuta una militarizzazione cosi' arrogante da parte delle forze dell'ordine, il neo-eletto rettore Pasquali invece ha affidato il controllo completo alla Digos, dimostrando ancora una volta il tipo di dialogo che e' disposto ad avere con noi. Abbiamo insistito per entrare almeno in delegazione e aprire il tavolo delle trattative col rettore, ma il tavolo non e' avvenuto, visto che il rettore ha posto come condizioni che solo gli studenti potessero prendere parte alle trattative, mentre nei 52 giorni di occupazione a Rebeldia hanno collaborato anche lavoratori, precari, e cittadini.
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pasquali vergognati
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xxxxx Monday July 21, 2003 at 04:22 PM |
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Ritengo vergognoso che il rettore abbia fatto tranquillamente scorrazzare la digos in un posto dell'universitą e che abbia deciso di non interloquire con gli occupanti del rebeldia. l'universitą di pisa ha un peso tale in cittą da non potersi permettere il lusso di dialogare solo con gli studenti. Solidarietą ai compagni che si battono per gli spazi socilali,solidarietą a rebeldia
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Fotografia for dummies
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mr. fotone for dummies Monday September 29, 2003 at 11:23 PM |
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> dove sono le spinte????? io li vedo tutti fermi.
Ti spiego piu' o meno come funzionano le macchine fotografiche. c'e' una pellicola, o un sensore elettronico, che registra la luce in un intervallo di tempo molto breve, variabile per lo piu' da millesimi di secondo a, massimo, decimi di secondo; altrimenti, se l'intervallo fosse piu' lungo, l'immagine risulterebbe "mossa". Sostanzialmente si puo' dire che una macchina fotografica registra un'immagine "istantanea". Per registrare immagini in movimento - o, piu' precisamente, una serie di immagini, in genere 24 al secondo - si usano altri apparecchi, detti cineprese o telecamere.
Dicesi poi "spinta" quando un corpo A esercita una forza su un corpo B per un tempo T spostandolo di posizione, o quantomeno provandoci.
Qualsiasi tempo T e' comunque molto maggiore del tempo in cui viene registrata una immagine fotografica (in gergo, "tempo di esposizione").
Ecco perche' da una semplice fotografia e' molto difficile che tu possa vedere una spinta, O 'MBECILLE!
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