majito, territori occupati.
carcere israeliano vicino jenin.
palestina repressione in cacere
majito, territori occupati. carcere israeliano vicino jenin.
gas lacrimogeni, bombe sonore e fuoco: soldati israeliani sono da oltre mezz'ora entrati dentro il carcere. con una telefonata da un palestinese arrestato e ora detenuto scopriamo quello che succede... qualcosa che difficilmente verra' detto dai media internazionali. nella road map non sta scritto, o forse si. ma questo conta poco... i 13 punti aggiunti da israele per la firma del trattato permettono di sconvolgerlo in ogni momento. ed oggi, mentre in questi giorni un enorme sciopero della fame di oltre 6000 detenuti doveva iniziare in tutte le carceri israeliane, l'esercito irrompe.
voci concitate, urla. "trenta minuti fa il primo assalto. abbiamo provato a rispondere e a difenderci con quello che avevamo: sassi, carta, coperte. ora sono di nuovo pronti ad entrare"
il motivo ufficiale e' figlio di un ennesima umiliazione. trasferire migliaia di detenuti dalle carceri piu' "accettabili" in carceri in mezzo al deserto, a cielo aperto (delle vere e proprie gabbie), con due obiettivi: dividere i carcerati per zone (ennesimo atto di ghettizzazione, come il muro stesso) e allontanare ancora di piu' i prigionieri da un possibile contatto con la popolazione, i familiari, gli amici ed i compagni.
"e' la piu' grande azione contro i prigionieri che si sia mai vista in carceri di questo tipo, qui nei territori".
le notizie sono frammentarie, aspettiamo aggiornamenti e speriamo chela notizia circoli.
intanto alcune informazioni sul perche' di uno sciopero della fane dei prigionieri palestinesi. ad oggi sono quasi 7 mila i detenuti politici palestinesi nelle carceri israeliane, molti di piu' contando anche i comuni. Le condizioni di vita nelle carceri denunciate dai detenuti sono allucinanti: violenze, torture, cibo scaduto (quando arriva)... ma soprattutto ingiustizia e oppressione. moltissimi prigionieri sono stati arrestati senza un capo di accusa o un sospetto formulato. sei mesi di "detenzione preventiva amministrativa" come inizio.... poi la parola alla corte, spesso pero' la sola seduta di inizio viene rimandata di mese in mese. alla stragrande maggioranza dei prigionieri non e' permesso di vedere nessuno per almeno il primo anno di detenzione poi giusto i genitori (o i parenti, alcuni, oltre i 35 anni), a volte i figli (sotto i 13 anni). tutto contornato da torture prolungate nel tempo, settimane o mesi a volte, durante il periodo definito "di investigazione"... ovvero i cosidetti interrogatori... chile docet.
lo sciopero della fame per la prima volta e' unitario e dovrebbe comprendere quasi 7 mila prigionieri, e gia' si parla di una durata minima di almeno 40 giorni. a presto per aggiornamenti.
|