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garigliano e l'isola
by nike Monday September 08, 2003 at 07:09 PM mail:  

da vivimilano on line Con Garigliano l'Isola può perdere la vitalità La Milano di questi anni tende spesso a dissipare le proprie energie e capacità: ne è un esempio la vicenda del Garigliano Social Club, la casa occupata radicata da oltre dieci anni nella realtà del quartiere Isola e partecipe delle sue forti trasformazioni, che dopo un primo sgombero scongiurato all’ultimo minuto lo scorso 13 febbraio, a meno di imprevisti verrà definitivamente sfrattata il 10 aprile.

Il gruppo del Garigliano nel corso del tempo ha messo in piedi un progetto complesso e articolato, con l’intento di stabilizzare e ampliare le attività svolte in questi anni (ricerca musicale e artistica, ristorante vegetariano a basso costo, laboratorio di comunicazione e recentemente un asilo infantile), in una prospettiva di passaggio dall’abusivismo alla legalità, coinvolgendo nel processo alcuni attori del mondo cooperativo milanese, la locale cooperativa Sassetti e il consorzio Ca’ Granda. E arrivando a formulare una plausibile proposta di acquisto alla nuova proprietà, che aveva nel frattempo acquisito l’ex sala cinematografica.
Si tratta di un progetto segnato a diversi livelli da una scelta di compresenza e connessione tra cose tra loro molto diverse: nella procedura, lo sforzo di dialogo tra pratiche e culture lontane (centri autogestiti, imprenditoria cooperativa, proprietà immobiliare); nei contenuti, la convivenza nello stesso luogo di attività eterogenee, la conferma del variegato mix funzionale sedimentato nel tempo; nell’articolazione spaziale, il dialogo tra vuoto e pieno, tra aperto e chiuso, con il cuore dell’area, il grande interno a cielo aperto della sala cinematografica scoperchiata, trasformato in giardino per il quartiere.
Se l’interruzione del dialogo da parte della proprietà riguarda indubbiamente una libera trattativa tra privati, la vicenda deve però interessare tutti.
Lo scenario in cui si svolge è quello dell’avvio della realizzazione del progetto Garibaldi-Repubblica, che tocca l’Isola in modo diretto. Se questo progetto prende il via inducendo dinamiche fondiarie e immobiliari di questo tipo, se non si inventano meccanismi capaci di mitigarle, si rischia che questa nuova parte di città sia una tabula rasa, e che dall’Isola venga sfrattata non solo il Garigliano Social Club ma la sua stessa vitalità.


di Giacomo Borella

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una domanda
by la solita Monday September 08, 2003 at 07:51 PM mail:  

ma allora lo comprate o no?e se no, che fate?

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garigliano
by nike Wednesday September 10, 2003 at 07:11 PM mail:  

sempre dal vivimilano online

--------------------------------


Sanantonio Rock Squat aka Garigliano Social Club lascia il quartiere Isola dopo 11 anni di storia, amicizia, movimento e musica. Non è dato sapere cosa prenderà il posto della casa occupata (una fra le più belle e attive di Milano), forse un Bingo, forse l'ennesino localino uguale a tanti altri, più probabilmente rimarrà vuota in attesa che i prezzi al metroquadro lievitino ancora. L'Isola si trasforma, la «Città della moda» avanza con i progetti di svincoli e grattacieli, non c'è scampo per chi come Garigliano o La stecca degli artigiani di via Pastrengo hanno contribuito a rendere l'Isola un posto che tutti conoscono perché hanno sempre anteposto al business la bellezza dei rapporti umani e l'importanza della solidarietà civile. Per un momento è sembrato possibile, con l'aiuto della storica cooperativa di edilizia popolare Sassetti, che l'area di via Garigliano 10 venisse acquistata dai cittadini e dalle associazioni della zona. La rete di soggetti che avrebbe acquisito l'area voleva proseguire le attività di diffusione culturale e apertura al pubblico proposte per tanti anni dagli occupanti, per queste ragioni ben voluti da tutti gli abitanti del quartiere. Ma la proposta di acquisto ha ricevuto il secco no della proprietà che non ha voluto sentire ragioni etiche o sociali.
Domenica 14 in via Garigliano, da mezzogiorno, ci sarà un'iniziativa di addio alla casa, ci saranno tutti quelli che vogliono una città diversa e che non smetteranno di urlare contro chi ha il cuore a forma di salvadanaio. Sono previste diverse attività aperte al quartiere. Lo stesso giorno altri soggetti stanno organizzando un evento che richiami l'attenzione sulle pericolose trasformazioni del territorio dell'Isola... non si escludono sorprese: «Con Marte mai così vicino alla Terra, non c'è un tempo migliore per una nuova costellazione reticolare, per un ricompilato blob senziente, per stupirci e stupirvi con nuovi vivissimi effetti speciali».
«Sui vostri schermi, nelle vostre vite, nelle vostre teste, nei vostri cuori RELOAD - reality hacking meeting point per chi vuole metterci cellule e sogni».

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e i 30.000 euro?
by verità dolorosa Thursday September 11, 2003 at 01:18 AM mail:  

tante belle parole, che non riecono a nascondere, però, la vostra inesistenza sul territorio negli "11 anni di esistenza", in una casa "tra le più belle e attive di milano". (per dirla alla totò: "ma mi faccia il piacere!!)
non un solo cenno, invece, allo spazio che vi hanno assegnato per il vostro "asiletto" e i 30.000 euro che la proprietà vi ha "donato" per lasciare i locali...
devi essere un bel personagio, nike.
ma raccontare la verità lo ritenete infamante?
o è la vergogna che ve lo impedisce?

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non ti crucciar
by clash84 Thursday September 11, 2003 at 09:59 AM mail:  

"a seconda del caso e come gli conviene" i signorini/ine
sono alternativamente o disobbedienti o ubbidienti,senza mai una linea politica decente,a seconda della bisogna,
insomma dei furbini,30.000 NEURI,BELLA SOMMETTA!!mi raccomando spendeteli bbene,niente paste ,ingordi
mentre le case occupate quelle vere,occupate da famiglie e giovani pRoletari e immigrati,quelle LE SGOMBERANO A SUON DI MANGANELLATE, MILANO DOCET:VIA CASTIGLIA,VIA TARTAGLIA,VIA GOLA VIA LAGRANGE,VIA GOVERNO PROVVISORIO ECC.

HASTA L'OKKUPAZIONE SIEMPRE

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poveretti
by blicero Thursday September 11, 2003 at 11:10 AM mail:  

ripeto anche qui.
su eventuali buoneuscite e assegnazioni discuteranno altri.

io a via de castiglia, in via tartaglia e x altri posti c'ero, e non li ho mai giudicati, perche' la scelta di come gestire occupazioni e sgomberi dipende da chi li fa e non da chi giudica (sempre che siano fatti con la dovuta trasparenza).

La "alterita'" al sistema di cose presenti non viene dalle botte che prendi ma dalle cose che fai, dai progetti che sviluppi, per me almeno e' cosi'.
Cosi' ho visto bellissime associazioni finanziate dallo Stato (che paura eh !) che facevano cose stupende e che mi davano la sensazione di vivere in un mondo altro, e occupazioni dure e pure e senza compromessi che hanno solo devastato la vita sociale del territorio in cui si sono inserite.
Ovviamente ho visto anche viceversa.

Da quello che so io di posti per l'asiletto, come lo chiami, non ve ne sono, purtroppo, dato che l'amministrazione pensa come te che sia un progetto che non vale la pena di sviluppare, come anche i progetti di integrazione culturale che si stavano pensando.
Per il resto penso che i ragazzi e le ragazze di garigliano vogliano gestire pubblicamente il modo con cui stanno uscendo dal luogo che e' stata la loro casa per 11 anni.

tempo al tempo.

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ex abitante di via maroncelli
by clash 84 Saturday September 13, 2003 at 07:25 AM mail:  

si,anchio c'ero! el nino clandestino!
adesso ho occupato un ex capannone industriale
insieme a due famglie di romeni e una marocchina
in tuto siamo in 11
a buccinasco nord

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presenze milanesi
by nike Saturday September 13, 2003 at 06:08 PM mail:  

c'ero anch'io in maroncelli-tartaglia, gola-lagrange.
le contraddizioni dei cs e delle case occupate di milano
sono molte, come lo sono le differenze e le ricchezze.
non ho mai avuto paura di dichiarare le mie scelte, o le mie preferenze,.. il mio esserci anche quando non era la mia crew
ad inccassare...c'ero preche' abito in questa citta', perche' mia come d'altri e il mio vicino non sara' mai il mio nemico il mio nemico.
nike

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Forse
by sarebbe il caso Monday September 15, 2003 at 10:04 AM mail:  

Nulla da togliere a ciò che dice Blicero, che condivido, ma penso che per correttezza sarebbe il caso che qualcuno ci raccontasse come sono andate le trattative con il comune e cos'è questa storia dell'asilo.
Ai tempi del primo sgombero, cari compagni del garigliano, sappiate che molte persone si sono interrogate sul fatto di esserci o meno. Se ci fosse solo un pò di trasparenza in più (non vogliamo avere i rispettivi estratti conto) probabilmente potreste vedere una città davvero molto più partecipata ed attiva. Altrimenti il garigliano, a parte le solite cosucce trendy, riproduce semplicemente clonandola la stessa alienazione figlia delle esperienze sociali e in genere, bilancio ultimo di ogni sgombero.
La parola a voi, ora.

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Forse
by sarebbe il caso Monday September 15, 2003 at 10:04 AM mail:  

Nulla da togliere a ciò che dice Blicero, che condivido, ma penso che per correttezza sarebbe il caso che qualcuno ci raccontasse come sono andate le trattative con il comune e cos'è questa storia dell'asilo.
Ai tempi del primo sgombero, cari compagni del garigliano, sappiate che molte persone si sono interrogate sul fatto di esserci o meno. Se ci fosse solo un pò di trasparenza in più (non vogliamo avere i rispettivi estratti conto) probabilmente potreste vedere una città davvero molto più partecipata ed attiva. Altrimenti il garigliano, a parte le solite cosucce trendy, riproduce semplicemente clonandola la stessa alienazione figlia delle esperienze sociali e in genere, bilancio ultimo di ogni sgombero.
La parola a voi, ora.

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il punto
by occupanther Thursday September 18, 2003 at 05:06 PM mail:  

gola, nino etc erano (sono) occupazioni molto diverse da quello che é garigliano.ne é la conferma il continuo e poco pubblicizzato fermento in città da niguarda al ticinese.occupazione è una parola ben precisa, non é questione di quale strategia vince o meno, sono modi diversi di affrontare le situazioni.e i soldi parlano chiaro.

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per occupanther
by blicero Thursday September 18, 2003 at 07:03 PM mail:  

occupazione vuol dire appropriarsi di uno spazio per soddisfare un esigenza.
cio' che accade dopo dipende da una varieta' di fattori difficilmente codificabili in un vademecum del buon o cattivo compagno.

l'occupazione e' un atto importante di rivendicazione e lo difendo e lo difendero' sempre, ma non e' un fine, e' un mezzo, attraverso cui soddisfare i propri bisogni.

Se dopo la fase di occupazione i tuoi bisogni vengono soddisfatti da altro, non si capisce perche' i mezzi per soddisfare questi bisogni siano piu' o meno legittimi.

quello che pretendo io e' il confronto schietto e progettualita' che esprimano radicalita' incondizionata
e queste non hanno a che vedere ne con l'occupazione, ne' con i soldi, ma con le cose che fai e quelle che pensi.

solidarieta' con tutt* gli/le occupant*
rispetto per i percorsi autorganizzati

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Progesso=Trasformismo=MOnnezza
by rex516 Thursday April 01, 2004 at 04:21 PM mail:  

Lo credo che questa un giorno questa era una bella citta, anzi credo quando aveva tutti i navigli, che carina, ai ha avuto la peste, via i navigli, a si piazza della Scala ce la statua del Da vinci Leonardo. Ma oggi ha 3 linee metropolitane, tante persone di passaggio dalle sue 3 e oltr stazioni, e 2 aereoporti. Si oggi i servizzi ci sono. Quanti ricordi per persone che non ci sono più, i nevigli, i giardini nascosti dei campi, per esempio il famoso giardino di Guastalla, ne uno. Pecca oggi stori metropolitana succede che qualcuno si sdraia su prato e si rialza ifangato dai resti di una povera bestiolina che non ha colpa, ne ho viste. Ma poi mancano i spazi per costrire, ecco che ce la prendiamo con il casale dell'isola. Un cinema che puo raccontare la storia dei film che trasmette? Forse questo puo succedere.

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il vecchio cinema
by rex516 Wednesday May 05, 2004 at 01:37 PM mail: rex516@@@lifegate.it 

IL vecchio cinema, come anche questo paradiso nella area irrespirabile di milano, dove e possibile costriurte cose utili, tipo centri di agrgazione tipo teatri. Questi vengo sostituiti. Il traffico, l'aria che respiriamo, lo smog, poggia e sorretto dalla strada la via, la piazza. Casa tua casa mia. Il traffico e sorretto dall'asfalto, dove girano le 4 ruote, le 6 ruote, le 8 ruote. E noi la benzina ci diamo da mangiare e queste scatole che girano. E noi felici ci prendiamo il caffe. :)) rex516 da rex516

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