IN QUELLO STADIO DOVE SI ELIMINARONO PRIGIONIERI, CONCERTO CON RAVI SHANKAR, GILBERTO GIL ECC
Dopo 30, in quello nello Stadio Nazionale di Santiago che Pinochet usò come mega-prigione, dove il musicista Victor Jara morì dissanguato perchè gli mozzarono le mani affinchè cessasse di suonare, ieri si è tenuta una grande celebrazione delle vittime del terrorismo di Stato sponsorizzato dagli Stati Uniti e disegnato da Kissinger.
Una gran massa ha riempito quello stadio; i parenti delle vittime per ricordare, e la nuova generazione di cileni per NON scordare. Non è stato solo mestizia e dolore, non si è trattato solo di un atto per non cancellare la memoria di un crimine di lesa umanità. E' stato anche una festa,con canti di lotta, a ribadire fermezza e decisione per il futuro.
Molti artisti sul palco sfidando il rigido clima invernale, però l'acme della commozione è stato toccato quando il cantore cubano Sivio Rodriguez ha elevato al cielo la sua poetica di lotta e resistenza. E anche quando Gilberto Gil, ministro della cultura del Brasile, non nella sua veste di politico, ma in quella di artista, ha concluso il suo recital con queste parole: "Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro". Il gruppo indiano di Ravi Shankar è stato una grande sorpresa per tutti.
Va segnalato che la TV cilena -per la prima volta- ha trasmesso documentari e testimonianze su quel terribile 11 di settembre 1973.
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